Spazio satira
L'intervista
13.05.2025 - 17:13
Annalisa Silenzi ha dato vita, il 16 dicembre di cinque anni fa, all’associazione “Anche Noi” che opera a Frosinone
I suoi occhi tradiscono l’emozione e anche la sofferenza per un evento della vita che richiede attenzione da parte di tutti coloro che credono nella natura buona dell’uomo, di tutti i cittadini coscienziosi, di tutti coloro che ne vengono a conoscenza. Annalisa Silenzi, mamma di un ragazzo autistico, ha deciso di dedicare le sue energie non solo a suo figlio ma, anche, a tutte quelle persone che soffrono per questa condizione.
Che cos’è l’autismo?
«L’autismo, o disturbo dello spettro autistico, è un disturbo del neurosviluppo che generalmente si manifesta nei primi tre anni di vita e perdura permanentemente, compromettendo in modo qualitativo la reciprocità nell’interazione, la comunicazione e il linguaggio, caratterizzandosi con comportamenti stereotipati motori ed eccessiva sensibilità agli stimoli sensoriali. In parole semplici l’autismo è una condizione che rappresenta un complesso insieme di modi di “funzionare”».
È curabile?
«Non esiste una cura per guarire dall’autismo, ma esistono trattamenti terapeutici che consentono di migliorare i sintomi e la qualità di vita».
Come, quando e perché nasce l’associazione “Anche Noi”?
«L’associazione “Anche Noi” nasce a Frosinone il 16 dicembre del 2019. Come dico sempre, è nata “per amore e disperazione”, per l’amore verso mio figlio Alessandro e per la disperazione in cui ci siamo ritrovati come famiglia, soprattutto al momento della sua maggiore età e una volta finito il percorso scolastico. Giornate intere a inventarci qualcosa da fare nell’assenza totale di proposte inclusive in qualsiasi ambito e, soprattutto, nell’impossibilità di colmare l’assenza totale di amicizie. Ho deciso quindi di creare qualcosa di nuovo e diverso per dare l’opportunità ad Alessandro, e a tanti ragazzi come lui, di poter svolgere determinate attività seguendo le proprie aspirazioni, peculiarità e desideri. L’associazione opera soprattutto a Frosinone e provincia e accoglie tutti coloro che hanno bisogno di sostegno nell’ambito della disabilità intellettiva relazionale, a prescindere dall’età».
Quali sono le attività svolte nell’ambito dell’associazione?
«L’associazione progetta delle attività in cui ognuno è libero di partecipare secondo le proprie peculiarità. Sono stati ideati corsi professionali di cucina, corsi di giornalismo sportivo, corso di sicurezza sul lavoro, laboratori teatrali, d’arte e musicali. L’ultimo laboratorio teatrale, propedeutico alla realizzazione del progetto cinematografico de “Il non Bimbo”, a cura della regista Valentina Pacifici e prodotto dall’associazione, è un documentario sull’autismo interpretato da otto dei nostri ragazzi e sta girando in vari festival cinematografici riscuotendo molto successo. Negli ultimi due anni, avvalendoci della collaborazione dell’Accademia di belle arti di Frosinone, abbiamo ideato e progettato un corso laboratoriale con docenti e studenti dell’Accademia stessa per i ragazzi con autismo che hanno terminato il percorso scolastico. Ritenendo che l’attività sportiva fosse una vera e propria terapia per lo sviluppo psico-fisico, ho costituito anche una polisportiva (Polisportiva “Anche Noi Asd”) affiliata alla Federazione Paralimpica Fisdir, con corsi adattati di atletica e nuoto».
Come si finanzia l’associazione?
«Si finanzia attraverso auto-sostentamento, donazioni private, donazione del 5x1000 e svariate iniziative, come, per esempio, la vendita per beneficenza del nostro calendario a dicembre. Grazie a queste entrate riusciamo a realizzare le varie attività proponendole, nella maggior parte dei casi, in modalità gratuita ai ragazzi».
Gode del sostegno degli enti locali?
«Gli enti locali sono costituiti da persone, il sostegno è sempre proporzionale alla sensibilità dei singoli che li rappresentano. In molti casi veniamo sostenuti, e ne siamo grati, altre volte meno».
Quanto beneficio ricevono i ragazzi dalle attività associative?
«Indubbiamente le attività svolte hanno una valenza positiva sulla salute fisica e psichica perché stimolano, grazie anche all’apporto di figure professionali come psicologi, educatori e istruttori paralimpici, lo sviluppo sensoriale, cognitivo, comunicativo e sociale. Un obiettivo concreto è il loro inserimento lavorativo per ottenere un percorso di vita autonomo e indipendente».
Qual è il comportamento dei frusinati riguardo all’associazione?
«Chi non è toccato da queste problematiche difficilmente vi si avvicina, ma con il lavoro di sensibilizzazione che stiamo facendo e continueremo a fare, anche con convegni nelle scuole, c’è una partecipazione sempre maggiore della cittadinanza all’operato della nostra associazione».
Non le chiedo se ha un sogno possibile… Ma uno sostenibile?
«Ho smesso di sognare da tempo, tutto quello che sto facendo e continuerò a fare è quello che è possibile realisticamente realizzare». “Non temere le persone con autismo, abbracciale. Non cacciarle via dalla tua vita ma accettale perché solo allora esse brilleranno” (Paul Isaacs - Non è un premio Nobel, non è un luminare... è un ragazzo autistico).
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