Pontecorvo
15.10.2025 - 09:00
Cinque episodi inquietanti hanno turbato la quiete religiosa di Pontecorvo e gettato sgomento tra i fedeli. Nel giro di pochi giorni, infatti, si sono verificati furti di ostie consacrate in quattro luoghi sacri della città. Episodi che, per modalità e tempistica, appaiono simili e lasciano aperti numerosi interrogativi. Il primo furto è avvenuto nella chiesa di San Paolo, durante la celebrazione della messa domenicale. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, una persona avrebbe ricevuto l’ostia al momento della comunione, ma invece di consumarla come previsto dal rito, l’avrebbe portata via, uscendo velocemente dalla chiesa. Pochi giorni dopo, nella stessa chiesa, un episodio analogo si è ripetuto con modalità pressoché identiche, alimentando il timore che non si tratti di un gesto isolato o frutto di distrazione, ma di un’azione deliberata. Un terzo episodio si è poi verificato nella chiesa di San Nicola, durante un rito funebre particolarmente partecipato. Anche in questo caso, una persona avrebbe approfittato del momento della distribuzione dell’Eucaristia per sottrarre le ostie consacrate e poi dileguarsi tra la folla, senza lasciare tracce. Poi altri due episodi nel santuario di Santi Cosma e Damiano e in altre chiese ancora.
La notizia ha destato profonda indignazione e preoccupazione nella comunità parrocchiale. Molti fedeli parlano di “gesti sacrileghi” che offendono la fede e la sensibilità dei credenti. Tra le ipotesi al vaglio delle forze dell’ordine, non si esclude neppure la possibilità che le ostie rubate possano essere utilizzate in riti profani o messe nere, una circostanza che ha ulteriormente accresciuto la tensione e l’allarme tra i cittadini. A rendere la situazione ancora più enigmatica, nei giorni scorsi in località Tordoni, i carabinieri della compagnia di Pontecorvo, durante un servizio di controllo, hanno rinvenuto una statua della Madonna abbandonata in un campo, con il volto rivolto a terra. Il manufatto sacro è stato recuperato e trasferito presso la caserma di Pontecorvo, dove si trova tuttora in attesa di essere rivendicato. Al momento nessuno ha reclamato la proprietà, e non si sa se il suo ritrovamento sia collegato ai furti delle ostie o se si tratti di un episodio isolato. Le indagini restano aperte su tutti i fronti: gli investigatori stanno cercando di capire se dietro questi gesti ci sia un’unica mano o se si tratti di più persone legate da intenti comuni. Nel frattempo, Pontecorvo vive un clima di inquietudine e smarrimento, ma anche di unità e fede condivisa. Le parrocchie hanno invitato i fedeli alla preghiera e alla vigilanza, mentre i carabinieri proseguono nelle verifiche per fare piena luce su una vicenda che, tra mistero e paura, ha profondamente scosso la comunità religiosa e civile della città.
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