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Frosinone

Riecco la seconda convocazione. Come cambiano equilibri e “peso”

Ripristinata anche l’altra opzione di convocazione del Consiglio: dibattito politico subito incandescente. Il sindaco Mastrangeli centra l’obiettivo. Chi sale e chi scende nel peso specifico all’interno dell’aula

Riecco la seconda convocazione. Come cambiano equilibri e “peso”

Massimiliano Tagliaferri, Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli

L’effetto politico del ripristino della seconda convocazione per le sedute del consiglio comunale potrebbe essere quello di ridimensionare il ruolo di chi, arrivando dall’opposizione, è stato decisivo in questi mesi per l’Amministrazione Mastrangeli. Per esempio Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico). Ma anche i tre della Lista Marzi (Domenico Marzi, Carlo Gagliardi e Alessandra Mandarelli) che hanno mantenuto il numero legale in “prima”. Al tempo stesso, nell’ambito della maggioranza originaria del centrodestra, il peso specifico di diversi gruppi è destinato ad aumentare. In primis Fratelli d’Italia. Ma anche la Lista per Frosinone. E intanto pure tra i “dissidenti” si comincia ad avviare una riflessione diversa. Sul piano strettamente politico appare evidente che il sindaco Riccardo Mastrangeli ha raggiunto l’obiettivo. In seconda convocazione bastano 12 presenti, ma la quota di sicurezza reale è 13. Perché sicuramente i “dissidenti” (9) cercheranno “sponde” con il Pd (3).

Alla fine della consiliatura mancano ventuno mesi e all’orizzonte non si vedono scenari da elezioni anticipate. Le candidature alle provinciali rappresenteranno un test importante per tutti. Va ricordato che comunque Anselmo Pizzutelli e altri tengono “aperta” l’ipotesi delle dimissioni di massa. Ma occorre arrivare ad almeno 17 firme. Oggi non ci sono le condizioni. Cercheranno di capire se malumori (vecchi e nuovi) possono modificare lo scenario. Quanto alle modalità di svolgimento del consiglio comunale, la competenza è del presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri. E prima e seconda convocazioni sono opzioni previste e possibili.

Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli) dice: «Intanto prendiamo atto che si è ripristinata la seconda convocazione dopo che il presidente del consiglio comunale aveva più volte ripetuto che non si sarebbe tornati indietro dalla previsione della sola prima “chiama”. Ma il punto politico è un altro e cioè che a chiedere la reintroduzione della seconda convocazione sono stati, all’interno dell’ufficio di presidenza, i rappresentanti di Fratelli d’Italia e della Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia. E questo significa chiaramente che i due gruppi consiliari volevano tornare ad essere centrali nelle dinamiche dell’aula. Diciamo che hanno riconquistato il terreno politico che avevano perso nei mesi scorsi nei confronti della Lista Marzi, ma pure della Lista Marini e del Polo Civico.

Sarà interessante capire come risponderanno adesso questi gruppi. Non c’è da girarci molto intorno: se l’obiettivo era quello di indebolire l’asse di ferro tra Mastrangeli e Marzi, allora ci sono riusciti». Aggiunge Anselmo Pizzutelli: «C’è un altro aspetto da tenere presente: sia il sindaco Mastrangeli che l’intera Amministrazione hanno paura. Sia di andare “sotto” in aula consiliare, sia di eventuali elezioni anticipate. Altrimenti non avrebbero spinto per il ripristino della seconda convocazione, altrimenti non farebbero di tutto per continuare ad andare avanti consapevoli di non avere una maggioranza. Per quanto riguarda la mozione che abbiamo presentato sulla situazione di Gaza, mi aspetto che cercheranno di far mancare il numero legale. Il perché è evidente: su quella discussione la coalizione trasversale è fortemente spaccata».

I tre consiglieri del Pd, Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi, insistono: «Non ricordiamo a memoria una mancata convocazione della seduta ordinaria del consiglio comunale a settembre, persino nell’era della famosa “anatra zoppa”. La spiegazione è una sola: i numeri della maggioranza (che non c’è) sono talmente risicati che si vogliono evitare figuracce in aula. Ma certamente l’amministrazione ordinaria di un Comune capoluogo come Frosinone non può essere subordinata al fatto che i numeri siano risicati. Basta vivere la città per rendersi conto di quali siano i problemi reali ed enormi. Il traffico innanzitutto, diventato ingestibile negli orari di entrata e di uscita delle scuole. Gli eterni lavori in corso che determinano esclusivamente i restringimenti delle carreggiate e quindi le difficoltà per mezzi e auto di transitare. Il caos generato dai sensi di marcia cambiati un giorno sì e l’altro pure. È evidente inoltre che Frosinone avrebbe bisogno di manutenzione e di maggiore attenzione per il decoro urbano. Per non parlare di tutto il resto. Assistiamo a rese dei conti senza precedenti sul piano politico, nell’ambito di una maggioranza che non ha neppure i numeri per essere tale». Il dibattito è incandescente.

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