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Frosinone

Fratelli d’Italia: con Mastrangeli ormai è rottura

Pedonalizzazione di piazzale Kambo e misure della mobilità urbana: il sindaco non concede nulla. Il partito di maggioranza reagisce: l’intenzione è non partecipare alle sedute di Consiglio. E forse di Giunta

mastrangeli tagliaferri

Il sindaco Riccardo Mastrangeli e il presidente di Ales Fabio Tagliaferri, punto di riferimento di Fratelli d’Italia nel capoluogo

La rotta di collisione è evidente e tracciata in modo netto. Da una parte Riccardo Mastrangeli, dall’altra Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza relativa (5 consiglieri) della coalizione che sostiene il sindaco. Lo scontro è sia amministrativo che politico. Nelle scorse settimane il gruppo di FdI ha chiesto di prevedere una corsia di transito per le auto a piazzale Kambo. Ma pure di rivedere il tracciato del Brt e alcune misure riguardanti la mobilità urbana. Sul resto da parte di Mastrangeli soltanto il silenzio. Su piazzale Kambo, invece, il primo cittadino ha ribadito che non si torna indietro. Tradotto: pedonalizzazione totale della piazza. Per Fratelli d’Italia è una “dichiarazione di guerra”. Politica naturalmente. E gli effetti potrebbero essere tanto immediati quanto dirompenti. Nel senso che FdI sta pensando di disertare le prossime sedute di consiglio comunale. E forse perfino di giunta. Per Fabio Tagliaferri e Franco Carfagna è un punto di non ritorno. Insomma, si va allo scontro.

Il tutto dopo che sabato scorso Fratelli d’Italia (5 consiglieri e 2 assessori) non aveva partecipato all’inaugurazione di una parte della piazza di fronte alla chiesa della Sacra Famiglia. Poi c’è l’aspetto politico. Nei giorni scorsi Ciociaria Oggi ha pubblicato un’intervista a Fabio Tagliaferri (presidente di Ales e punto di riferimento di FdI nel capoluogo). Ecco la domanda: “A Frosinone le primarie si sono sempre fatte, sapendo però chi avrebbe vinto. Perché nel 2027, invece, secondo voi dovranno essere contendibili? Anche qui: non è una sfiducia a Mastrangeli?”. Questa la risposta: «Se Mastrangeli fosse rimasto civico, FdI lo avebbe sostenuto senza problemi alle primarie. Ma siccome lui stesso si è definito un sindaco civico in quota Lega, se permette Fratelli d’Italia alle primarie indicherà un suo candidato. Si chiama politica».

Ai fedelissimi Riccardo Mastrangeli ha fatto sapere di non temere alcuno scenario futuro. Né le elezioni anticipate e neppure le primarie “contendibili”. Ma è evidente che il quadro che si sta delineando appare articolato, complesso e perfino imprevedibile. Nell’ultima seduta consiliare Corrado Renzi (esponente della Lista per Frosinone che fa riferimento al vicesindaco Antonio Scaccia) ha incalzato come non mai durante il question time. Sul tema del progetto Solidiamo. Poco da girarci intorno: un segnale chiarissimo che Antonio Scaccia ha voluto inviare a Riccardo Mastrangeli.

La coalizione trasversale che appoggia il primo cittadino oggi può contare su 16 voti su 33. Senza i 5 di FdI e i 3 della Lista per Frosinone si scenderebbe a 8. Neppure le astensioni della Lista Marzi potrebbero bastare. Riccardo Mastrangeli, però, sa che Fratelli d’Italia non si assumerà la responsabilità di interrompere la consiliatura. Non in questa fase perlomeno. Il Sindaco, però, è pure consapevole che proprio FdI e Lista per Frosinone hanno rappresentato la sua “guardia pretoriana” in questi tre anni di mandato. Fra l’altro il centrodestra che aveva vinto le elezioni non esiste più. Forza Italia (3 consiglieri), Lista Futura (3), Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega) sono all’opposizione. Tutti e tre i gruppi hanno votato no al Rendiconto. Con Pasquale Cirillo, segretario cittadino degli “azzurri”, che ha voluto sottolineare come il suo partito ha fondato il centrodestra. Ma non condivide nulla di quello che ha definito il “modello Mastrangeli”.

Resta il fatto che Frosinone è un Comune capoluogo e questo ha un suo peso nello scacchiere regionale della coalizione di centrodestra. Inoltre, negli ultimi giorni hanno ripreso a circolare indiscrezioni circa il fatto che la situazione del capoluogo sia stata segnalata ai massimi livelli della coalizione. Vedremo. Intanto ieri mattina non è passato inosservato un fitto colloquio tra Riccardo Mastrangeli e Carmine Tucci, coordinatore della Lista Marzi, sempre più strategica per il mantenimento del numero legale in aula consiliare. La domanda è: con numeri così ristretti (e ballerini), Riccardo Mastrangeli può davvero rispondere “picche” al principale partito della sua coalizione? E considerando la questione dall’altro punto di vista, fino a quando Fratelli d’Italia può evitare lo scontro in campo aperto? Una cosa è certa: la maggioranza di centrodestra uscita dalle urne (22 consiglieri) si è sgretolata sulle misure del Piano urbano della mobilità sostenibile. Dalle piste ciclabili al Brt, dall’assetto di piazzale Kambo all’ascensore inclinato. Ne valeva la pena? Probabilmente no. A meno di non credere Mastrangeli da una parte, Fratelli d’Italia dall’altra non stiano cercando l’alibi politico perfetto per andare ad elezioni anticipate. Perché, come ha insegnato a tutti Giulio Andreotti, a pensare male si fa peccato, però spesso si indovina. Già, si indovina...

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