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Ceccano

Il nodo dei conti agita la politica

La situazione e le prospettive finanziarie di Palazzo Antonelli accendono la miccia elettorale. L’ombra del dissesto svanisce ma restano i vincoli fissati dal piano di rientro pluriennale

comune ceccano

Piazza Municipio a Ceccano con Palazzo Antonelli sullo sfondo

Quale situazione finanziaria si troverà ad affrontare il prossimo inquilino di Palazzo Antonelli? Sebbene il paventato rischio di dissesto pare in realtà scongiurato, ci sarà certamente da stringere la cinghia. Il Piano di riequilibrio pluriennale 2021-2035 non concederà grandi spazi di manovra. Un piano stringente, le rate di ventisei mutui da onorare da qui al 2031, il rating di affidabilità creditizia che impedisce di accedere ad altri prestiti. E poi i fondi del Pnrr finiti nell’inchiesta della Procura europea che potrebbero essere richiesti indietro. Una situazione delicata che il commissario prefettizio lascerà nelle mani della prossima amministrazione.

Ce n’è abbastanza per accendere la miccia elettorale con accuse e rimpalli di responsabilità tra le opposte fazioni. Quello finanziario sarà tra i temi centrali di una campagna elettorale che si annuncia senza esclusione di colpi. Ad animare la discussione una frase che Stefano Gizzi ha pronunciato venerdì scorso durante la presentazione della sua candidatura alle primarie del centrodestra. «È importante chiarire un aspetto: il bilancio del Comune di Ceccano non ha alcun problema - ha affermato Gizzi - E non ha alcun problema perché il centrodestra lo ha risanato. E il centrosinistra non può dare lezioni». Centrosinistra accusato di fomentare artatamente un clima di sfiducia sulla tenuta finanziaria del Comune e che, a sua volta, attribuisce agli anni di governo cittadino del centrodestra la responsabilità del disavanzo. Un tema che, c’è da scommettere, continuerà a incendiare gli animi e lo scontro politico fino al 25 e 26 maggio, quando i ceccanesi saranno chiamati a eleggere la prossima amministrazione.

Chiunque sarà a spuntarla, si troverà di fronte un percorso scadenzato da inderogabili adempimenti. Con tempi stretti. Entro poco più di un mese dal suo insediamento la nuova amministrazione dovrà mettere mano all’assestamento e agli equilibri di bilancio e predisporre il Documento unico di programmazione (Dup). Poi la corsa dovrà riprendere in autunno con la nota di aggiustamento al Dup entro il 15 novembre, l’ultima variazione di bilancio entro il 30 novembre e il bilancio di previsione entro il 31 dicembre. Quindi altri due atti fondamentali a gennaio: il Piano esecutivo di gestione (Peg) entro il 20, il Piano integrato di attività e organizzazione (Piao) entro il 31. Infine il riaccertamento dei residui e il rendiconto di gestione entro il 30 aprile. Di certo i contabili di Palazzo Antonelli avranno un gran da fare.

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