Spazio satira
Frosinone
12.12.2024 - 12:00
«A metà consiliatura i dati principali sono due. Il primo: la coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni del 2022 e che da dodici anni governa il capoluogo non esiste più. Il secondo: il fallimento amministrativo è totale. In entrambi i casi la responsabilità politica è esclusivamente del sindaco Riccardo Mastrangeli».
Così Pasquale Cirillo, commissario cittadino e consigliere comunale di Forza Italia. Dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri a Ciociaria Oggi, la maggioranza che sostiene Mastrangeli è a un bivio vero. Da mesi Pasquale Cirillo, unitamente ad altri sette consiglieri eletti nel centrodestra, è all’appoggio esterno. Dice: «Analizziamo i fatti. Forza Italia è il partito che ha fondato il centrodestra: siamo all’opposizione per le scelte volute ed effettuate dal sindaco Riccardo Mastrangeli. Nei mesi scorsi avevamo chiesto un azzeramento della giunta per effettuare una verifica politica a trecentosessanta gradi. Una sorta di reset funzionale ad una ripartenza vera. Ci siamo trovati davanti un muro di gomma alzato non per considerazioni di tipo politico. Ma esclusivamente per motivazioni che affondano le radici anche e soprattutto nella lacerazione dei rapporti personali in maggioranza. Oggi la presa di posizione del presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri è la conferma che avevamo ragione noi quando sollecitavamo un azzeramento. Ma neppure in questa occasione notiamo perlomeno una presa di coscienza».
Prosegue Cirillo: «I fatti parlano chiaro. Ci sono ben 8 consiglieri eletti nel centrodestra che sono stati messi ai margini della maggioranza. Accompagnati alla porta. E nell’ultima seduta del consiglio comunale, invece, 3 esponenti eletti nelle file dell’opposizione di centrosinistra sono entrati a far parte della maggioranza. Di più: sono decisivi. Siamo dunque in presenza di una coalizione trasversale e il Sindaco ha preferito affidarsi a consiglieri che hanno sostenuto un altro candidato due anni e mezzo fa. Sinceramente non c’è molto altro da aggiungere. Sul piano amministrativo, da più di un anno Mastrangeli non fa che ripetere un “mantra”: il programma che tutti hanno sottoscritto. Il fatto è che quel programma andava attuato nel mondo giusto, coinvolgendo innanzitutto i consiglieri di maggioranza.
E i cittadini che abitano nei vari quartieri, che conosconi i problemi. È stato detto che al centro della consiliatura doveva esserci il Piano urbano della mobilità sostenibile. Dopo due anni e mezzo il tracciato del Brt non c’è ancora, l’assetto delle piste ciclabili e ciclopedonali è stato più volte stravolto. L’ascensore inclinato è fermo, i parcheggi non ci sono, la viabilità viene continuamente stravolta da un cambio vorticoso di sensi unici. Per non parlare dei mesi caratterizzati dall’inspiegabile senso unico in via Marittima. Oppure da decisioni come quella della futura totale pedonalizzazione della piazza dello Scalo. Tutte scelte calate dall’alto, che hanno avuto come unico effetto quello di determinare disagi enormi ai residenti, alle famiglie, ai commercianti. Il malumore che si è determinato è sotto gli occhi di tutti. Per questi motivi avevamo chiesto un azzeramento della giunta e una verifica politico-amministrativa seria e funzionale. Per il rilancio dell’azione di governo e del centrodestra. Il sindaco Mastrangeli invece non ha preso in considerazione nulla di tutto questo, preferendo l’apertura alle opposizioni. Assumendosi, in questo modo, la responsabilità politica di aver spaccato il centrodestra in un Comune capoluogo strategico come Frosinone».
Conclude Pasquale Cirillo: «In estate, nonostante tutto quello che era successo, per enorme senso di responsabilità e rispetto nei confronti della coalizione, Forza Italia ha scelto comunque di posizionarsi all’appoggio esterno. In modo da valutare le singole delibere nel superiore interesse della città. Adesso però è arrivato il momento di una valutazione a tutto campo, anche sull’opportunità che prosegua o no una consiliatura caratterizzata da un totale fallimento politico e amministrativo. Rifletteremo con attenzione sul da farsi». La traduzione politica è chiara: per Forza Italia la situazione è arrivata ad un punto di non ritorno. E la logica del “tirare a campare” non ha senso.
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