Spazio satira
Frosinone
05.09.2025 - 15:00
Inizia oggi la fase del tesseramento vero e proprio del Partito Democratico. Durerà un mese, fino al 5 ottobre quindi. Un leggero spostamento rispetto al cronoprogramma iniziale, fissato dal 1° al 30 settembre. Probabilmente questo comporterà pure uno slittamento dei congressi dei 63 circoli presenti nel territorio. Dovrebbero iniziare il 10 ottobre, per concludersi l’ultimo giorno del prossimo mese. Bisognerà capire le tempistiche relative alle operazioni di carattere burocratico. In ogni caso entro la prima metà di novembre la federazione provinciale del Pd dovrebbe eleggere il nuovo segretario.
Il condizionale è d’obbligo dopo quanto successo mercoledì nella fase della distribuzione delle tessere. Per molti è come se il nastro si fosse riavvolto al 23 dicembre 2024, quando la stagione congressuale di fatto si è interrotta. Ci sono voluti più di otto mesi per rimetterla in moto. Poi però lunedì scorso è bastato davvero poco per scatenare la “fiammata”. A dimostrazione che il fuoco continua a covare sotto la cenere. D’altronde le parole di Francesco De Angelis, presidente regionale del partito, hanno un loro peso. Anche se pronunciate (a voce alta) in un momento di dibattito intenso. Ha detto De Angelis: «Evidentemente continuano a non esserci le condizioni per celebrare il congresso. Ritengo che dovremmo prendere atto di questo. Penso che prima o poi qualcuno ci farà votare. Gli italiani ci faranno votare». Più di una volta De Angelis ha sottolineato che «continuano a non esserci le condizioni per il congresso». Il rischio in effetti c’è. Perchè sia per quanto riguarda il tesseramento che la fase delle assemblee dei circoli, il rischio della presentazione di ulteriori ricorsi esiste. A dimostrazione di come l’unico elemento decisivo sarebbe rappresentato da una effettiva “pax” politica tra le correnti. Che però evidentemente non c’è.
Nonostante una situazione regionale che sta andando verso una soluzione “inclusiva”. Il prossimo 10 settembre si riunirà la direzione del Pd laziale. Lo schema del segretario Daniele Leodori è chiaro (e forte): nella segreteria farà il suo ingresso Claudio Mancini, parlamentare e leader della corrente Rete Democratica. Esponente di riferimento e assai influente nelle strategie romane. Della segreteria fa già parte Francesco De Angelis, presidente dei Dem nel Lazio. Salvatore La Penna si appresta ad essere nominato vicesegretario. Quindi ci sarà altresì l’entrata di Antonio Pompeo, che è uno dei tre coordinatori regionali della componente Energia Popolare. Un’operazione politica che affonda le radici nel presente, ma che è altresì proiettata nel futuro. Guardando alle elezioni comunali di Roma (in programma nella primavera del 2027), ma anche alle regionali (2028).
Di tutto questo però in provincia di Frosinone non c’è traccia. Eppure mercoledì, prima dell’inizio della riunione, sembrava che la narrazione si fosse invertita.
Il parlamentare Federico Gianassi, commissario per il tesseramento della federazione provinciale di Frosinone, aveva affermato: «Siamo arrivati qui al termine di un percorso non semplice e faticoso. Però importante. Sono stati effettuati passi in avanti in questi mesi. Ho riscontrato una voglia di confronto aperto e leale, nella consapevolezza che in questo territorio c’è bisogno di un partito all’attacco, con organismi legittimati. Oggi sono qui a distribuire le tessere ai circoli. Per il partito il tesseramento è una fase importante, perché attraverso il confronto con i cittadini ci misuriamo con le adesioni e con il consenso. Il sottoscritto è qui non per rappresentare l’una o l’altra parte, ma per cercare di rimettere in moto le energie migliori. In questo territorio il Partito Democratico ha una grande storia, qui si sono formati dirigenti nazionali di primo livello. La competizione non è la fine del mondo, ma un momento di ripartenza». Le tessere distribuite sono 6.622: 5.022 relative al 2024 (che vanno rinnovate) e 1.600 “nuove” (per il 2025).
I candidati per la segreteria sono due. Luca Fantini è appoggiato da Rete Democratica di Sara Battisti e da Energia Popolare di Antonio Pompeo. Mentre Achille Migliorelli è sostenuto da AreaDem di Francesco De Angelis e dal Collettivo Parte da Noi di Danilo Grossi. Sullo sfondo resta la spada di Damocle di nuove contrapposizioni e quindi di ulteriori ricorsi che potrebbero bloccare l’iter. A quel punto non resterebbe altra strada che quella della nomina di un commissario. Non si tratta di un’ipotesi astratta.
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