Spazio satira
05.10.2017 - 15:00
Calcolatrice, matita, righello, cartina geografica, precedenti delle passate tornate elettorali, ma soprattutto telefonino a portata di mano. Lo studio del Rosatellum 2.0 è già "matto e disperatissimo", per usare un'espressione cara al Leopardi. Ma è il telefonino a poter fare la differenza, specialmente se si riesce ad avere un filo diretto con i leader nazionali. Fatto sta però che, nonostante il fuoco di sbarramento dei Cinque Stelle e i dubbi che serpeggiano in alcuni settori del Pd, la sensazione che possa esserci più di una possibilità che il sistema elettorale venga votato sta crescendo.
Significativa la frase di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera: «Crediamo che questo sia un buon compromesso». Terminata l'analisi degli emendamenti, il testo verrà sottoposto all'attenzione della Camera. Probabilmente a partire da martedì 10 ottobre. Ma come funzionerebbe il Rosatellum 2.0? Alla Camera 231 deputati verrebbero eletti in altrettanti collegi uninominali con il maggioritario (chi prende un voto in più vince). Altri 386 con il proporzionale in collegi plurinominali, in un numero compreso tra 70 e 77. Quindi altri 12 eletti all'estero con il proprozionale e 1 in Val d'Aosta.
Al Senato, invece, 103 parlamentari verrebbero eletto in collegi uninominali maggioritari, 206 con il proporzionale in collegi plurinominali. Poi 6 all'estero. La soglia di sbarramento sarebbe del 3%, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama.
Per quanto riguarda i collegi plurinominali, dovranno essere "disegnati" dal Governo e in ognuno ci saranno dai 2 ai 4 candidati nel listino proporzionale. Mentre, per quanto concerne i collegi uninominali maggioritari, sarebbero quelli già definiti nella prima versione.
In provincia di Frosinone ci sarebbero due collegi alla Camera (nord e sud) e uno al Senato. L'area nord comprenderebbe 33 Comuni, tra i quali Frosinone, Ceccano, Ferentino, Alatri, Anagni. L'area sud avrebbe 58 Comuni, tra i quali Cassino e Sora. Mentre il Senato sarebbe parametrato sull'intero territorio provinciale, cioè su 91 Comuni. Diversamente dal Mattarellum, in cui c'erano due schede, una per il collegio e una per il listino proporzionale (con la possibilità di un voto disgiunto), con il Rosatellum 2.0 la scheda sarebbe unica. In essa il nome del candidato nel collegio sarebbe affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono e dai corrispondenti listini. Barrando sul simbolo del partito, il voto andrebbe al candidato del collegio e al partito per la parte proporzionale.
In provincia di Frosinone i deputati eletti sarebbero 4 o 5: 2 con il maggioritario, 2 o 3 con il proporzionale. I senatori 2 o 3: 1 con il maggioritario, 1 o 2 con il proporzionale. In teoria gli spazi sarebbero maggiori, rispetto per esempio all'Italicum. Ma i big locali sanno che alla fine saranno i leader nazionali a decidere. Perciò, nel Pd, Francesco De Angelis stasera vedrà il presidente nazionale del Pd Matteo Orfini. Così come Francesco Scalia è in contatto diretto con Luca Lotti. Mentre Nazzareno Pilozzi si confronta quotidianamente con Maria Elena Boschi. Si sta muovendo a radar spenti Maria Spilabotte. Per quanto riguarda Forza Italia, non è un mistero per nessuno che in Ciociaria il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani è un riferimento politico per tutti. Mario Abbruzzese preferirebbe candidarsi ancora alla Regione, ma le dinamiche nazionali saranno prevalenti. Si sono messi in moto anche Antonello Iannarilli, Silvio Ferraguti, Adriano Piacentini, Alessandra Mandarelli ma pure altri. Per i Cinque Stelle si riparte da Luca Frusone. Ma, nell'attesa di verificare le alleanze, si stanno mobilitando anche Alternativa Popolare, Fratelli d'Italia, Mdp, Partito Socialista Italiano. La campagna elettorale, di fatto, è già iniziata.
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