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Quel che resta della settimana

Il giorno della marmotta. E quella svolta che non c’è

Si chiude una settimana caratterizzata da diversi incontri importanti. Non è in discussione l’impegno, bensì il risultato finale

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Un rendering della Stazione dell’Alta Velocità che era stata ipotizzata in un’area compresa tra Ferentino, Supino, Morolo e Sgurgola

La sindrome del giorno della marmotta è un'espressione che indica una situazione in cui si rivive continuamente lo stesso giorno o gli stessi eventi. Proprio come nel film Ricomincio da capo (1993). Nel quale il protagonista è colpito da un incantesimo che lo costringe a rivivere ogni giorno... lo stesso giorno. In un “loop” paradossale e grottesco. All’infinito. Una situazione che la Ciociaria conosce sul versante delle opere pubbliche e delle crisi economiche, che si trascinano per anni senza mai arrivare ad una soluzione vera, concreta, positiva. Si chiude una settimana caratterizzata da diversi incontri importanti. Non è in discussione l’impegno, bensì il risultato finale. Diverso tempo fa il tema di uno scalo aeroportuale civile ha caratterizzato il dibattito di svariate campagne elettorali. Ma un’infrastruttura del genere è rimasta una delle tante pagine mai scritte del libro dei sogni. Sicuramente il vertice al Ministero dei trasporti sull’idea di prevedere una Stazione Tav in un’area compresa tra Ferentino, Supino e Sgurgola ha fatto emergere una precisa volontà politica. Non fosse altro per la presenza del vicepremier e ministro Matteo Salvini e del Governatore del Lazio Francesco Rocca. Tutto il resto però fa parte delle intenzioni. Ecco perché alcuni toni iper-celebrativi sono apparsi fuori luogo. Manca ancora uno studio di fattibilità, che andrà declinato sulla base di elementi e parametri di concretezza e di attendibilità. Il potenziale bacino di utenza, per esempio. Parliamo di una provincia, quella di Frosinone, alle prese con uno spopolamento importante. Per invertire un trend del genere servirebbe una serie di fattori concatenati tra loro. In un’ottica sinergica.

Effetto annuncio e fattore campagna elettorale

Come si convincono le famiglie e le persone a venire ad abitare in provincia di Frosinone? Dando concrete prospettive di lavoro, di servizi, di qualità della vita di buon livello. Condizioni che obiettivamente non ci sono. Discorso diverso se si fosse riusciti a programmare lo spostamento dello scalo di Ciampino a Frosinone. Naturalmente insieme ad AdR, affinché fosse il capoluogo ciociaro ad ospitare il secondo aeroporto della Capitale. Indubbiamente una Stazione Tav a ottocento metri dal casello autostradale di Ferentino e dalla superstrada avrebbe una posizione logistica privilegiata per il trasporto delle merci. Già, ma anche per questo occorrerebbe convincere imprese, aziende e associazioni di categoria a investire in tal senso. Ma soprattutto è necessario convincere Ferrovie dello Stato e Rfi che un’opera del genere avrebbe un senso e un ritorno sotto tutti i punti di vista. Tutto questo ancora non c’è e se anche si arrivasse a dama, il tempo rappresenta comunque una condizione futura e incerta. Dalla previsione alla progettazione e poi all’esecuzione trascorrerebbero tra i dieci e i quindici anni. E nel frattempo? Nel frattempo ci sono tante campagne elettorali. Il rischio che l’effetto annuncio resti confinato in questa dimensione (da campagna elettorale) è enorme. Rimanendo al fattore tempo, il segretario generale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli (che ha avuto il merito di “resuscitare” un dibattito vero sulla Stazione Tav), nel commentare alcune iniziative come il Piano di sviluppo regionale e la Zls, ha espresso preoccupazione proprio per le tempistiche. Il punto è che la crisi che sta divorando la Ciociaria richiederebbe risposte rapide, urgenti e definitive. E non è neppure detto che basterebbero.

Bivio automotive. Ma la riconversione non è un tabù


Apprezzabile, concreta ed efficace l’iniziativa della Regione Lazio sull’automotive. La vicepresidente Roberta Angelilli ha le idee chiare. Infatti ha annunciato lo stanziamento di 5.500.000 euro per l’indotto Stellantis. Il prossimo step è la richiesta alla Commissione Europea della neutralità tecnica, un piano di aiuti finanziari e lo snellimento burocratico delle agevolazioni statali. Il commissario straordinario del Consorzio industriale Raffaele Trequattrini ha annunciato altresì il supporto di un team di specialisti. Proposte vere. Resta da capire quali saranno le scelte strategiche di Stellantis. Lo stabilimento di Piedimonte San Germano da anni è alle prese con continui fermi produttivi. Da quanto tempo non si va oltre gli ammortizzatori sociali? La strada per il rilancio, economico ed occupazionale, non è questa. Non esistono ricette miracolose, esiste la linea di Stellantis, holding multinazionale. Ma esiste anche la capacità di prepararsi ad ogni tipo di scenario. In questo senso la difesa e l’aerospazio possono rappresentare una valida alternativa in termini di riconversione. Per recuperare occupazione e sviluppo, per dare una speranza e una prospettiva a lavoratori e famiglie che da troppo tempo convivono con lo spettro del baratro. È il momento del realismo. Non del giorno della marmotta.

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