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I risvolti dell’indagine

Tiero, tessere e attriti con FdI

Dalle carte dell’inchiesta emergono malumori interni. Il messaggio senza risposta ad Arianna Meloni . Il consigliere pontino minacciava l’addio a Fratelli d’Italia dopo mesi di incomprensioni con i vertici

Sospensione in arrivo per il consigliere Tiero

Tessere, adesioni, consenso: intorno a questi elementi ruota uno dei capitoli più delicati dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari Enrico Tiero, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e figura di riferimento del partito nella provincia pontina. Secondo quanto riportato negli atti dell’indagine, Tiero si sarebbe dedicato con grande insistenza alla raccolta di tessere di partito, allo scopo di aumentare il proprio peso politico in vista dei congressi provinciali. Le tessere, secondo gli inquirenti, erano una delle “monete di scambio” per favori e interessamenti da parte del consigliere. Gli inquirenti ipotizzano inoltre che la gestione dei tesseramenti potesse diventare uno strumento di influenza interna, utile a orientare le candidature e consolidare rapporti di forza nel partito. In cambio di adesioni, Tiero avrebbe promesso favori e appoggi politici, in un sistema di relazioni che, secondo l’accusa, mirava a rafforzare la sua posizione nel partito e sul territorio.

Le frizioni con la dirigenza

Ma dai documenti emergono anche momenti di forte tensione tra Tiero e la dirigenza di Fratelli d’Italia. Non sentendosi valorizzato come desiderava, il consigliere avrebbe espresso malcontento direttamente ad Arianna Meloni, sorella della premier e figura di riferimento per l’organizzazione del partito. In un messaggio citato nelle carte dell’inchiesta, Tiero scriveva: «Sinceramente non capisco proprio perché sono tre mesi che non mi rispondi al telefono. Perché mi considerate un indesiderato. Basta che mi si dica, o forse sono io che avrei dovuto capirlo da solo. Non ti preoccupare: se è così sabato al congresso tolgo il disturbo, con profondo rammarico». Parole che riflettono un clima di malcontento del consigliere, segnato da ambizioni personali e delusione per il mancato riconoscimento politico. Non è infatti un mistero che Tiero soffrisse il fatto di non essere stato nominato assessore nella giunta Rocca, nonostante i 15 mila voti raccolti alle elezioni.

La voce di un passaggio a FI

Dopo quel messaggio ad Arianna Meloni, si è diffusa la voce di un possibile ritorno di Tiero a Forza Italia, partito nel quale ha militato per anni. Nel gruppo WhatsApp dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia alla Pisana, il politico avrebbe chiesto un incontro urgente per «dare un annuncio importante». In quelle ore agenzie di stampa e giornali parlano proprio di un suo addio e di contatti in corso con gli azzurri. Alla fine, però, il tentativo di rottura non si concretizzò. Secondo quanto emerge, un successivo confronto interno riuscì a ricucire lo strappo, e Tiero rimase nelle file di Fratelli d’Italia.

Quadro politico in fibrillazione

Per gli inquirenti, la gestione delle tessere rappresentava non solo una questione di militanza ma una leva di controllo politico, capace di incidere sulle scelte congressuali e sulle candidature locali. Mentre le indagini proseguono, il “caso Tiero” scuote ancora la politica laziale e in particolare Latina, dove il consigliere ha costruito la propria base elettorale e una rete di consenso che – secondo le accuse – avrebbe cercato di far valere anche attraverso le adesioni al partito. In settimana ci sarà un confronto nel capoluogo tra la direzione provinciale e il coordinatore regionale Paolo Trancassini.

Il futuro di Tiero in Regione

Come detto nei giorni scorsi, per Tiero scatterà la sospensione prevista dalla legge. Secondo il regolamento della Regione Lazio, la sospensione sarà di 18 mesi. Il Consiglio regionale dovrà votarla e procedere alla surroga momentanea col primo dei non eletti. In questo caso si tratta dell’attuale presidente dell’ente parco nazionale del Circeo, Emanuela Zappone. Per la presidenza della commissione Attività produttive è altamente probabile che a sostituire Tiero sia un altro esponente di Fratelli d’Italia, il vicepresidente della commissione medesima Daniele Maura. Ma Tiero, si dimetterà? Ad oggi la richiesta è arrivata solo dall’opposizione. In Fratelli d’Italia sono cauti, sia in Regione sia a Latina. Con molta probabilità sono tutti in attesa del ricorso al Riesame. Ma se anche in quella occasione per Tiero sarà confermato l’impianto accusatorio, le dimissioni potrebbero diventare l’unico modo per provare a tornare libero, in quanto proprio il pericolo di reiterazione del reato appare quello che pesa maggiormente sulla decisione del giudice di mandarlo ai domiciliari.

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