Frosinone
19.10.2025 - 07:00
Il diciassettesimo può attendere. La prossima sarà una settimana importante, anche se non decisiva. Per le manovre politiche in corso, che guardano sia agli ultimi venti mesi di consiliatura che alle prossime elezioni. Capiremo, per esempio, se si costituirà l’intergruppo della “galassia della Lega”. C’è stata più di qualche riunione. Il perimetro è quello disegnato da Carroccio (1 consigliere), Lista per Frosinone (3), Lista Ottaviani (2) e Marco Sordi, eletto nella Lista Vicano ma politicamente vicino a Nicola Ottaviani, parlamentare e coordinatore provinciale della Lega. In totale 7 consiglieri. E va considerato che anche il sindaco Riccardo Mastrangeli è in quota Carroccio. Evidente che la costituzione di un intergruppo avrebbe un significato politico preciso, specialmente nella prospettiva delle prossime elezioni.
Bisognerà capire quale sarà la contromossa di Fratelli d’Italia, che ha il gruppo più numeroso (5). Ma c’è un’altra considerazione da fare. Le elezioni comunali di Frosinone si sono svolte nel giugno 2022: FdI ottenne un buon risultato, arrivando all’8,7% e portando in aula 4 consiglieri. Ma pochi mesi dopo, a settembre 2022, ci fu la vittoria del centrodestra alle politiche. Quel successo rappresentò l’inizio dell’ascesa di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia. Questo per dire che ovunque il partito è cresciuto. Frosinone non fa eccezione: FdI è stato primo partito alla Camera, al Senato, alle regionali, alle europee. Pure alle prossime comunali l’obiettivo sarà quello di essere il primo partito nelle urne. Per quanto concerne la fase attuale, non è un mistero che negli ultimi mesi non sono certamente mancate le frizioni tra Fratelli d’Italia e il sindaco Mastrangeli. Per esempio sulla mobilità urbana: viabilità allo Scalo e percorso del Brt. A inizio agosto c’è stata l’assenza dei due assessori di FdI proprio in una seduta di giunta riguardante il Bus Rapid Transit. Peraltro al penultimo vertice di maggioranza, il 9 ottobre scorso, non c’erano esponenti di Fratelli d’Italia. Assente anche il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, ora “indipendente” dopo essere uscito dalla Lista Ottaviani.
Paradossalmente proprio il dibattito sulle mozioni riguardanti la situazione nella Striscia di Gaza ha ricompattato l’area di centrodestra della “coalizione trasversale”. Ma le divergenze amministrative e perfino politiche sono state “congelate”. Non superate. Il numero chiave di questa consiliatura è il 17. Intanto perché è la effettiva quota di maggioranza in aula, visto che i consiglieri eletti sono 33. In secondo luogo servirebbero 17 firme (o voti) per interrompere la consiliatura, attraverso le dimissioni di massa o l’approvazione di una mozione di sfiducia. Gli esponenti che non fanno parte della coalizione trasversale sono 17. Ma non c’è unità di intenti e di strategie: 3 consiglieri su 4 della Lista Marzi hanno spesso garantito il numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione. Ci sono quindi i “dissidenti” eletti nel centrodestra ma ora all’opposizione: 3 di FutuRa, 2 della Lista Mastrangeli, 1 della Lega. Ci sono i 3 consiglieri di Forza Italia, partito che del centrodestra è parte integrante ad ogni livello: dal Governo alla Regione.
Infine il centrosinistra: le strade di Pd (3) e Psi (1) sono destinate restano profondamente divergenti.
Un quadro quindi di estrema frammentazione. All’orizzonte c’è un test che sarà indicativo altresì per gli equilibri all’interno dell’aula di Palazzo Munari: le provinciali. Perché alle urne vanno gli amministratori, con il sistema del voto ponderato. Riflettori accesi sulle candidature. Con ogni probabilità Ottaviani punterà sulla conferma di Andrea Amata, consigliere di Alvito. E si aspetta il pieno di voti ponderati dalla “galassia della Lega”. Per quanto concerne Fratelli d’Italia, potrebbe concorrere il capogruppo Franco Carfagna. Pure Forza Italia avrà un suo esponente in corsa. Strategie e dinamiche saranno determinanti. Nel frattempo si andrà avanti con l’attuale schema. Con le consuete fibrillazioni. Ma all’orizzonte non si vedono colpi di scena clamorosi.
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