L'inchiesta
19.10.2025 - 09:00
Imprenditore vittima della truffa sentimentale. L’uomo è arrivato a elargire la somma di 28.500 euro alla sua fidanzata che lo avrebbe ingannato non solo sui sentimenti, ma anche sulle proprie abitudini di vita e sulla reale occupazione. Solo quando l’uomo ha realizzato di esser stato raggirato, si è fatto due conti in tasca per capire quanto aveva sborsato durante quella che credeva essere una relazione affettiva e ha presentato una denuncia. Che ora ha fatto il suo corso: nei confronti della donna, di 38 anni, è stato disposto dalla procura di Frosinone il decreto di citazione diretta a giudizio. A gennaio ci sarà l’udienza predibattimentale nella quale un giudice dovrà decidere se aprire o meno il procedimento nei confronti della donna.
Quest’ultima, secondo la ricostruzione della procura, sulla base delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Emiliana Busto, avrebbe mentito circa i reali sentimenti verso l’imprenditore frusinate. Così facendo, avrebbe inciso sulla psiche della persona offesa, rappresentata dall’avvocato Riccardo Masecchia, «simulando una falsa identità e false abitudini di vita». Sarebbe arrivata a modificare anche «la realtà al solo scopo di indurre in errore» l’amico in modo da convincerlo a elargirgli, a più riprese, sempre più somme di denaro fino a raggiungere un totale di 28.500 euro. O almeno questa è la somma che l’uomo ora reclama.
Lei, attraverso i social, avrebbe finto un tenore di vita agiato mostrando «abitudini di vita compatibile con tale status». Inoltre, secondo le accuse, «fingeva di essere laureata in farmacia e di lavorare presso la federazione dell’ordine dei farmacisti italiani, utilizzando a tal fine anche i propri profili sui social network come Facebook».
Ma non solo, alla donna viene contestato il fatto di aver indotto l’uomo a investire una cospicua somma, 24.000 euro, mai restituiti, per l’acquisto di una preziosa collezione di orologi. In più, la stessa avrebbe organizzato un viaggio negli Stati Uniti, ottenendo come anticipo la somma di 3.000 euro. Tuttavia, la donna, a causa di una sopravvenuta patologia, avrebbe annullato il viaggio, senza però restituire i 3.000 euro. E anzi, rappresentando all’uomo l’impossibilità di ottenere la restituzione dell’importo versato all’agente di viaggio. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quando la trentottenne ha iniziato a sostenere di aver subito delle molestie da parte dell’ex fidanzata dell’uomo, ingelosita per la loro frequentazione. Lei, secondo quanto denunciato dall’amico, le avrebbe fatto credere di essere in pericolo. Da qui la richiesta di un’ulteriore somma di denaro per assumere un investigatore privato e per poi intraprendere un’azione legale contro l’altra donna. Azione legale che, però, non è stata mai avviata. E così, quando l’uomo ha incaricato un professionista di compiere degli accertamenti per verificare quanto stesse accadendo, ha realizzato che non c’era alcun procedimento aperto per stalking o per reati simili e che le somme versate non erano state destinate allo scopo che gli era stato rappresentato. Calcolatrice alla mano, l’imprenditore ha denunciato di esser stato convinto, con artifici e raggiri, a elargire all’amica, durante la loro frequentazione, ben 28.500 euro.
E così, la persona offesa si è rivolta all’avvocato Riccardo Masecchia, per presentare la denuncia e per la costituzione di parte civile nel procedimento che dovesse aprirsi. A gennaio l’udienza predibattimentale.
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