Spazio satira
L'intervista
26.07.2025 - 07:00
L’entrata dell’Anci Lazio nel Consorzio industriale unico è sicuramente un elemento da valutare positivamente. Soprattutto in prospettiva. Perché, come ha sottolineato il presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani del Lazio Daniele Sinibaldi, la decisione «è una scelta di campo». Ha sottolineato Sinibaldi: «Intendiamo mettere a servizio del Consorzio l’esperienza amministrativa dei sindaci. I territori devono essere sempre più protagonisti». Raffaele Trequattrini, commissario del Consorzio industriale del Lazio, dall’inizio del mandato si muove nel solco di caratterizzare il profilo del Consorzio come quello di un ente che guarda alle esigenze dei territori. Secondo un modello di sviluppo inclusivo. Abbiamo intervistato il commissario Raffaele Trequattrini.
Commissario, è soddisfatto dell’ingresso di Anci Lazio tra i soci del Consorzio?
«Assolutamente sì. A nome mio personale e dell’intero Consorzio Industriale del Lazio, desidero esprimere profonda soddisfazione per l’ingresso ufficiale di Anci Lazio nella nostra compagine sociale. Si tratta di un passaggio di grande valore istituzionale e strategico, che rafforza la natura del Consorzio come strumento condiviso di sviluppo territoriale. Un risultato importante, strategico, raggiunto grazie all’impegno del presidente Sinibaldi che, con grande lungimiranza, ha portato avanti quest’iniziativa. È un riconoscimento importante del lavoro svolto negli ultimi anni e, al tempo stesso, un investimento concreto nel futuro delle nostre aree industriali e del tessuto produttivo del Lazio».
Perché è così importante l’ingresso dell’Anci?
«Perché Anci Lazio rappresenta la totalità dei Comuni del territorio regionale. La sua presenza all’interno del Consorzio introduce una componente istituzionale essenziale, quella dei territori nella loro articolazione amministrativa. Significa avere a bordo la voce diretta dei Comuni, con cui costruire politiche industriali e progetti infrastrutturali realmente calati nella realtà locale. È un passo avanti importante verso una governance partecipata, in cui istituzioni, imprese e associazioni lavorano insieme per uno sviluppo coeso, inclusivo e sostenibile».
Il presidente Sinibaldi ha detto che “i territori devono essere sempre più protagonisti”. Crede che l’ingresso dell’Anci tra i soci permetterà questa valorizzazione?
«Condivido pienamente le parole del presidente Sinibaldi. L’ingresso di Anci Lazio rappresenta un’opportunità concreta per rendere i territori protagonisti delle scelte strategiche che riguardano lo sviluppo industriale. È la conferma di una visione che unisce sviluppo economico e sviluppo locale, in un dialogo continuo tra enti, imprese e comunità. Con Anci al nostro fianco, potremo dare ancora più forza e coerenza alle politiche di crescita e attrattività delle aree industriali, tenendo sempre al centro le esigenze e le vocazioni dei singoli territori. Sono certo che questa collaborazione potrà generare progettualità condivise e soluzioni innovative per le sfide che abbiamo davanti, a partire dalla riqualificazione delle infrastrutture, dal sostegno alle piccole e medie imprese e dall’attrazione di nuovi investimenti. Ringrazio sentitamente il presidente e l’intera struttura di Anci Lazio per la fiducia accordata. Siamo pronti a lavorare fianco a fianco per un Consorzio sempre più forte, rappresentativo e vicino ai territori».
Oltre ad Anci, nell’ultima assemblea sono entrati anche altri soci: i Comuni di Guarcino, Castel Sant’Elia e Amatrice, e le associazioni Confartigianato e Confapi. Cosa rappresenta tutto questo per il Consorzio?
«Rappresenta un segnale estremamente positivo e incoraggiante. L’ampliamento della base sociale con l’ingresso di nuovi Comuni e rappresentanze del mondo produttivo dimostra che il Consorzio è percepito sempre più come uno strumento efficace, inclusivo e vicino ai bisogni reali del territorio. È la conferma che stiamo costruendo un modello partecipato, capace di unire istituzioni e sistema economico in una visione condivisa di sviluppo. Ogni nuovo socio arricchisce la nostra capacità di ascolto, confronto e azione. Più siamo, più siamo rappresentativi e più possiamo incidere positivamente sul futuro delle aree industriali del Lazio».
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