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Frosinone

Comune, una resa dei conti tira l’altra

Anselmo Pizzutelli: «Mancata la condivisione all’interno della maggioranza. Oggi la situazione politica penalizza l’azione amministrativa perché i numeri sono troppo risicati»

Comune, una resa dei  conti tira l’altra

L’immagine di una seduta del consiglio comunale di Frosinone

«Dopo tre anni di consiliatura credo si possa dire che esiste un nesso tra la situazione politica che si è determinata e l’evidente stallo amministrativo». Anselmo Pizzutelli risulta ancora (formalmente) come il capogruppo della Lista Mastrangeli, ma non sfugge a nessuno la contrapposizione totale nei confronti dell’Amministrazione e della maggioranza.

Rileva: «All’interno della coalizione uscita dalle urne è mancata la condivisione. Inoltre, subito le critiche mosse in un’ottica costruttiva sono state interpretate come una sorta di lesa maestà. Sbagliando, perché l’intento era quello di migliorare i progetti. Come per esempio sulle piste ciclabili e ciclopedonali. Penso ai cordoli di via Puccini, per esempio. Ancora oggi non riesco a comprendere per quale motivo le argomentazioni avanzate siano state liquidate come se fossero “ostili”. E non era così. Fra l’altro si trattava di prese di posizione certamente non campate in aria». Aggiunge Anselmo Pizzutelli: «Penso che il sindaco Riccardo Mastrangeli abbia smarrito il filo di Arianna che teneva insieme il gruppo (forte) che lo ha sostenuto in campagna elettorale.

Mi riferisco ai partiti, alle liste civiche ma anche a gruppi di società civile. Ad un certo punto alcune scelte, specialmente quelle relativo al Piano urbano della mobilità sostenibile, sono risultate francamente incomprensibili. Poi ci sono stati cambiamenti pure sul piano politico. Nel senso che il profilo della coalizione che lo sostiene è mutato. I numeri sono assai “risicati” e il Sindaco ha deciso di aprire a consiglieri e liste che stavano all’opposizione. Perché alla fine è il voto degli elettori che determina chi ha il compito di governare e chi invece deve fare l’opposizione. La mia sensazione è questa: i numeri sono talmente stretti che i riflessi sul piano amministrativo sono inevitabili. Nel senso che è impossibile programmare con progetti di visione proiettati nel tempo.

A diventare prioritaria è la sopravvivenza politica. Non ci sono spazi di manovra degni di questo nome, anche perché in una situazione del genere ogni consigliere si sente decisivo. E magari pone veti e condizioni sul piano amministrativo. Tutto ciò a mio giudizio è il risultato di una debolezza politica enorme ed evidente». Chiediamo ad Anselmo Pizzutelli: lei è sempre molto concentrato sull’aspetto della critica. Ma sul piano della proposta, cosa farebbe se fosse il Sindaco? Risponde: «Questo tipo di narrazione non risponde alla realtà. Il dato di partenza è che Frosinone perde residenti e servizi. Credo che bisognerebbe porsi il tema di un collegamento veloce tra Frosinone e Latina. Credo che andrebbe fatta una “santa alleanza” con Latina per far “pesare” il Basso Lazio nelle future dinamiche. Credo che occorrerebbe impegnarsi sul serio per una Stazione Tav e non limitarsi ad effetti-spot per cercare di ottenere finanziamenti che non sono arrivati. Poi servirebbero scelte coraggiose: in tre anni è stato effettuata una valutazione sulla produzione amministrativa della giunta? Abbiamo visto assessori “saltare” sempre e soltanto per motivazioni politiche. Mai si è posto il tema di un “reset” che guardasse alla qualità e quantità degli atti prodotti».

Conclude Pizzutelli: «A distanza di tre anni leggo che il percorso del Brt potrebbe ulteriormente cambiare. Mi chiedo: ma in giunta si parla di queste cose? Si leggono le carte? Inoltre, se si perdono tanti “pezzi” (sia in maggioranza che nel centrodestra), qualche motivo ci sarà. Le liste civiche dovevano rappresentare un ponte insostituibile tra l’Amministrazione, la maggioranza e i cittadini. Invece questa opportunità si è persa in modo clamoroso. Infine, l’ambientalismo: non può essere un tema di facciata. Va declinato con delle proposte di sistema. E con una visione».

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