Spazio satira
Regione Lazio
06.05.2025 - 12:07
Il punto all’ordine del giorno è uno solo. Questo: “Quadro generale della sanità nella Regione Lazio, con particolare attenzione allo stato di attuazione dei progetti del Pnrr e dei Livelli essenziali di assistenza (Lea)”. La seduta, straordinaria, è in programma per giovedì 8 maggio a mezzogiorno.
Poco da girarci intorno: il dibattito sarà incandescente. Il botta e risposta a distanza tra la maggioranza di centrodestra e le opposizioni di centrosinistra è già senza esclusione di colpi. Per quanto riguarda la giunta di Francesco Rocca, il punto di partenza è rappresentato dalla scheda dei due anni di Governo. Nella quale si parte dalla situazione “ereditata” nel febbraio 2023, quando ci sono state le elezioni e l’insediamento: «Il disavanzo di 132 milioni di euro della sanità per l’esercizio finanziario 2022, con una proiezione negativa di 738 milioni di euro per il 2023.
Nei bilanci delle Aziende Sanitarie, inoltre, erano presenti fondi di dotazione negativa per quasi un miliardo». Poi si legge ancora: «La riduzione dei fondi di dotazione negativi per circa mezzo miliardo di euro, stanziando ulteriori 475 milioni di euro a favore delle Aziende Sanitarie per la definitiva chiusura del problema dei fondi di dotazione negativi. I conti sono stati portati in equilibrio, chiudendo l’esercizio finanziario 2023 con 32 milioni di euro e il 2024 con 40 milioni di euro di utile». Quindi si fa riferimento «al più grande investimento degli ultimi 20 anni, pari a 661,5 milioni di euro». Ma pure allo sblocco di 14.000 assunzioni e alla riduzione del «precariato del Servizio sanitario regionale, dando il via libera alla stabilizzazione di 3.332 professionisti».
Nell’elenco ci sono altresì «35 ospedali di comunità e 131 case di comunità, per complessivi 263 milioni di euro». Il Governatore Francesco Rocca ha detto: «Siamo sempre più vicini all’uscita dal piano di rientro della sanità, così da poter finalmente ridurre la pressione fiscale. Ho sempre dato l’orizzonte del 2027 per farlo, ma già siamo al lavoro per cominciare dal prossimo anno». Evidente che la sanità è un tema che viaggia di pari passo con il bilancio. Infatti l’assessore Giancarlo Righini ha spiegato: «Poi le tre manovre finanziarie: la prima, legge di stabilità 2023, strettamente tecnica con la quale si è dovuto reperire risorse per 218 milioni di euro per sopperire al disavanzo sanitario. Con la seconda e la terza, rispettivamente legge di stabilità 2024 e 2025, con le difficoltà legate all’impossibilità di contrarre nuovo debito, la giunta Rocca ha provveduto al finanziamento delle politiche di bilancio attraverso il surplus di parte corrente con il quale sono stati finanziati anche gli investimenti».
Dicevamo del fuoco di fila delle opposizioni. In particolare il Pd. Daniele Leodori: «Il centrodestra non ha messo nulla a posto in tema di sanità. Anzi, la situazione mi sembra perfino peggiorata. Specialmente se facciamo riferimento ai fondi del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, che dovevano rappresentare una straordinaria opportunità di ammodernamento e di rilancio della sanità. Penso alla Case di comunità, penso agli ospedali di comunità. Mi sembra che i ritardi siano sotto gli occhi di tutti». Sara Battisti: «La carenza di personale, la chiusura di reparti strategici, l’incertezza sugli investimenti in tema di edilizia sanitaria non è accettabile». Massimiliano Valeriani: «Il fallimento politico-amministrativo maggiore riguarda la sanità». Eleonora Mattia: «Sulla sanità Rocca nega il problema, mentre invece la giunta Zingaretti riconosceva e affrontava le criticità. Sui conti regionali il debito della Regione risale a 20 anni fa e Rocca sta proseguendo quanto già avviato dal centrosinistra». Sarà scontro.
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