Frosinone
07.12.2025 - 08:00
Andrea Turriziani verso l’adesione al Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli. In questo modo il gruppo arriva a due consiglieri: l’altro è Claudio Caparrelli. E si pone quindi nelle condizioni di poter rivendicare un assessore nel caso (probabile) di un rimpasto in giunta. A ottobre a Colleferro c’era stata una cena tra Gianfranco Pizzutelli e Francesco Trina, coordinatore della Lista Marini, nella quale è stato eletto Turriziani. E proprio Trina è stato tra quelli che hanno traghettato l’operazione, che va letta anche nella prospettiva delle elezioni comunali del 2027. Gianfranco Pizzutelli punta a rafforzare la civica e l’ingresso di Andrea Turriziani va in questa direzione. Poi ci sono diverse considerazioni politiche. La Lista Marini non avrà più rappresentanza in aula consiliare e bisognerà capire quali saranno le mosse dell’ex sindaco Michele Marini. In secondo luogo Andrea Turriziani da tempo fa asse con Fratelli d’Italia (5 consiglieri) e con il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente). Uno schieramento che a questo punto può arrivare a quota 8 consiglieri, se si considera pure Caparrelli. Ma c’è di più.
Da alcune indiscrezioni che filtrano potrebbe essere riaperta altresì l’ipotesi di attribuire una delega (all’urbanistica) a Carlo Gagliardi, consigliere della Lista Marzi. Sempre FdI, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani chiedono un’operazione di “riproporzionamento” della giunta. Adeguando la rappresentanza all’attuale consistenza numerica. Il ragionamento è questo: “La “galassia della Lega” conta 7 consiglieri ed esprime nella sostanza 5 assessori. Anzi 6. C’è un altro schieramento che ha almeno altrettanti consiglieri, se non di più, ma indica soltanto 2 assessori”. Alla fine il nodo vero rimane questo. Da un lato la “galassia della Lega” che fa riferimento al parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani e al vicesindaco Antonio Scaccia. Dall’altra parte ci sono Fratelli d’Italia del capogruppo Franco Carfagna, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani. Martedì in programma la riunione convocata da Mastrangeli con i capigruppo della coalizione trasversale. Sul tavolo ci sarà tutto: dal futuro della consiliatura alle prospettive per le elezioni del 2027. Sullo sfondo resta l’opzione della candidatura a sindaco del presidente e ad di Ales Fabio Tagliaferri, il quale ha ribadito più volte: «Ho dato la disponibilità al mio partito, Fratelli d’Italia, di candidarmi a sindaco di Frosinone, qualora una scelta del genere dovesse essere funzionale». Dal canto suo Riccardo Mastrangeli ha più volte detto che concorrerà per il mandato bis. Insomma, sarebbe un “derby” agguerrito.
Ma intanto c’è il bilancio. La mancata approvazione del documento contabile può portare perfino all’interruzione anticipata della consiliatura. In attesa di capire se ci saranno proroghe da parte del Governo, il termine ultimo per l’approvazione è il 31 dicembre. Fra l’altro sembra che Mastrangeli vorrebbe comunque il via libera entro la fine dell’anno.. Il summit di martedì sarà indicativo. Infine, è stata fissata la seduta ordinaria del Consiglio: mercoledì 10 dicembre (ore 16) la prima convocazione, giovedì 11 dicembre (ore 20) la seconda. All’ordine del giorno 5 argomenti, gli stessi della volta scorsa. Non discussi per la sopravvenuta mancanza del numero legale.
Si chiude oggi un’altra settimana piena di colpi di scena. Ricordiamo che il consigliere Christian Alviani ha aderito alla nuova lista civica Identità Frusinate. Dopo aver lasciato Forza Italia, partito nel quale è rimasto otto mesi. Alviani nel giugno 2022 era stato eletto nella Lista Ottaviani. Operazione, quella di Alviani, salutata positivamente da Riccardo Mastrangeli, che in questo modo può contare (almeno sulla carta) su una coalizione di 17 consiglieri su 33. Avendo una maggioranza numerica. Il problema però resta tutto politico, come dimostrano le ultime novità. Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani hanno sempre fatto capire che sarebbe opportuno un azzeramento della giunta, prima di una verifica politico-amministrativa. Mastrangeli e la “galassia della Lega” sono contrari all’azzeramento. In ogni caso per come si stanno mettendo le cose appare complicato pensare ad una ricomposizione senza una sorta di rimpasto.
Il processo di scomposizione e ricomposizione dei gruppi consiliari è il segnale più chiaro della fragilità di un’alleanza che ha smarrito da quasi due anni il proprio centro di gravità. Il punto è che ora mancano diciotto mesi alle elezioni. Finora non ci sono stati né i numeri né le condizioni per dimissioni di massa o mozione di sfiducia. Adesso invece o il centrodestra si ritrova sul serio oppure davvero può succedere di tutto. A cominciare dal bilancio.
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