Ceccano
07.12.2025 - 14:00
Una sola nota, tra quelle che hanno accompagnato tutta la sua vita, risuonerà oggi pomeriggio, alle 16, dal campanile della chiesa di San Giovanni per annunciare il lutto in cui la morte del maestro Sandro Di Stefano ha sprofondato la città e il mondo della musica. Una grave malattia, rapidissima nel suo sviluppo, l’ha strappato all’età di 56 anni all’affetto della sua famiglia, dei suoi studenti, dei colleghi, dei tanti estimatori. Un duro colpo per tutto l’ambiente musicale e per quello del cinema, due mondi che il compositore ceccanese ha saputo unire in modo mirabile con le sue colonne sonore per importanti film e documentari. Nella collegiata saranno in tanti oggi a tributargli l’ultimo saluto, a stringersi in un abbraccio corale alla moglie Anna, ai figli Pierpaolo e Laura, anche loro musicisti, e a tutti i suoi familiari.
Ceccano perde uno dei suoi musicisti più illustri, noto e stimato a livello internazionale soprattutto per la sua creatività nella composizione di musica da film. Un legame indissolubile con la musica che ha segnato la sua esistenza, dagli studi al conservatorio “Casella” de L’Aquila al perfezionamento in musica da cinema sotto la guida di Stelvio Cipriani al “Net” di Mogol. E poi una nutrita produzione di opere da film con importanti registi, la direzione d’orchestra in Italia e all’estero, le collaborazioni con artisti del calibro di Mario Lavezzi, Ornella Vanoni, Eugenio Bennato, le colonne sonore prodotte in numerosi Paesi europei e negli Stati Uniti.
Una prestigiosa carriera artistica accompagnata da un impegno altrettanto grande per l’insegnamento. Il maestro Di Stefano era professore titolare di cattedra in “Composizione per la musica applicata alle immagini” al conservatorio statale di Santa Cecilia, a Roma, e responsabile del Gruppo ricerche audiovisive della Scuola di musica applicata. Tra i riconoscimenti internazionali che più lo inorgoglivano il premio ricevuto nel 2017 per la migliore musica originale al 42º “Gdynia film festival”, rinomata rassegna cinematografica polacca. Per lo stesso lavoro è stato anche nominato all’Orły, considerato il “David di Donatello” della Polonia. E poi, nel gennaio dello scorso anno, la sua candidatura all’Oscar per le musiche del film “Cadet”. Una grave perdita per la cultura italiana nel mondo, per la didattica musicale e per il cinema. Ma soprattutto per la comunità fabraterna. “Ceccano perde uno dei suoi figli migliori. Ciao Sandro. Grazie di tutto”, ha scritto sui social l’onorevole Massimo Ruspandini, suo amico.
Così pure il maestro Mauro Gizzi, suo collega e concittadino, direttore del conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone: «Sandro era un amico prima che un collega. Un grande musicista. La Ciociaria ha perso un riferimento importante dal punto di vista musicale, artistico e umano. Sandro era una bella persona, in tutte le sue sfaccettature. Ha compiuto una brillante carriera con la musica da film e ora stava cominciando a raccogliere i frutti di quanto aveva seminato. La vita, purtroppo, non gliene ha dato modo».
In lutto anche il conservatorio “Refice” di Frosinone, dove il maestro Di Stefano era di casa: “Il Conservatorio esprime il più profondo cordoglio per la scomparsa del Maestro Sandro di Stefano, talentuoso allievo e rinomato musicista di fama internazionale; figlio illustre del Refice e vanto del territorio che ha onorato con una straordinaria carriera artistica e didattica. Alla famiglia l’affettuoso pensiero di tutta la comunità accademica”.
Sconcerto e cordoglio anche a Palazzo Antonelli. “Il maestro, con il suo talento e la sua sensibilità artistica - scrive l’amministrazione in un post - ha contribuito a valorizzare la nostra città, portando il nome di Ceccano in prestigiosi contesti cinematografici internazionali. Le sue opere resteranno un patrimonio prezioso non solo per la nostra comunità. L’amministrazione comunale si unisce al dolore della famiglia e degli amici”. L’assessore alla cultura Alessandro Ciotoli ricorda il significato che il maestro attribuiva alla musica nella produzione cinematografica: “Sandro la chiamava la protagonista invisibile dei film, la musica, e tante magie ci ha regalato in questi anni. La città perde un artista serio, appassionato, mai banale”. Oggi l’addio.
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