La situazione
30.04.2025 - 16:00
Eleonora Mattia, consigliera regionale del Partito Democratico
Eleonora Mattia, consigliera regionale del Pd, va all’attacco e dice: «Il Lazio non è una regione per donne. Né per giovani né per persone fragili. Questo è un primo bilancio del “non operato” dei primi due anni della Giunta Rocca». Argomenta: «Tutti i dati ci dicono che le donne del Lazio, pur essendo più istruite dei colleghi maschi, rispetto a questi ultimi guadagnano di meno, sono meno occupate e sono più esposte agli infortuni sul lavoro. Il Lazio è la prima regione in Italia per disparità salariale tra liberi professionisti. Ma la destra ha definanziato la legge per la parità retributiva: in due anni i fondi sono passati da 2 milioni a 440.000 euro e per il 2025 sono stati azzerati. Carenti i consultori famigliari: sono 135 in tutto, uno ogni 40.000 abitanti circa, ovvero la metà di quelli previsti dalla legge, che invece ne prevede uno ogni 20.000. Di recente sono stati stanziati 300.000 euro l’anno per gli orfani di femminicidio grazie a un mio emendamento. Ma è una goccia nel mare: la priorità è prevenire, far in modo che non ci siano più orfani, agire sulle radici culturali della violenza. Non aiuta in tal senso tenere fermi i Premi per le scuole dedicati a Willy Monteiro e alle vittime del Circeo, volti proprio ad educare i giovani al rispetto e alla tolleranza».
Aggiunge Mattia: «I giovani universitari di Roma e del Lazio devono fare i conti, oltre che col caro affitti, con il taglio di 600 euro a borsa di studio e con l’aumento delle mense, per la prima volta dopo 10 anni. Tagli e ritardi anche per progetti, fiore all’occhiello della Regione con la Giunta Zingaretti, come Lazio Youth Card, i bandi Vitamina G e G2 e Lazio Sound. Procede per fortuna l’attuazione delle leggi sul sistema integrato d’istruzione 0-6 anni e quella sull’equo compenso».
Prosegue l’esponente Dem: «Inascoltate le parti sociali. Emblematico il metodo usato da Rocca sul dimensionamento scolastico: non ha ascoltato sindaci e comunità scolastiche per capire dove era più efficiente accorpare le scuole e dove no. Scomparsa la Cultura dall’agenda di governo. Un esempio tra tutti: mentre con la giunta Zingaretti avevamo un sostegno strutturale all’industria del cinema e dell’audiovisivo, con Rocca abbiamo assistito ad una legge regionale sull’urbanistica che ha proposto di trasformare i cinema in disuso in centri commerciali. Solo dopo una grande mobilitazione dell’opinione pubblica, Rocca è stato costretto ad aprire un dialogo. Un governo che non guarda al futuro, che tiene ferme proposte di legge su Intelligenza Artificiale e prevenzione dell’infertilità; in ritardo con la spesa dei fondi del Pnrr e il programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori per le politiche attive sul lavoro».
Afferma Mattia: «Sulla sanità Rocca nega il problema, mentre invece la Giunta Zingaretti riconosceva e affrontava le criticità. Sui conti regionali il debito della Regione risale a 20 anni fa e Rocca sta proseguendo quanto già avviato dal centrosinistra. Bene quindi la norma per far rispettare agli enti regionali i termini di presentazione dei loro bilanci ma ad oggi è inapplicata». Conclude Mattia: «Un immobilismo che scontano le cittadine e i cittadini del Lazio. Assurdo il silenzio davanti ai continui attacchi ai valori dell’antifascismo che con una proposta di legge, ferma in consiglio dal 2023, ho chiesto di inserire nello statuto regionale. L’alternativa del centrosinistra passa per un giusto riconoscimento del ruolo delle donne, all’interno dello stesso Pd, e per il modello della Roma di Gualtieri, che può aiutare le province di Roma e del Lazio a diventare protagoniste delle grandi sfide globali. Lo dimostra la buona riuscita di eventi internazionali come le celebrazioni per gli 80 anni della Liberazione e i funerali di Papa Francesco».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione