Cerca

Il giallo

Abbruzzese e la strana nomina del Dg Asl fatta girare (ad arte?)

Su molti telefonini questa mattina è cominciata a girare la bozza del decreto. Un goffo tentativo di inserirsi in una scelta delicata e strategica per la sanità della nostra provincia. Se saltasse la Mizzoni a via Fabi arriverebbe Roberta Volpini

Abbruzzese e la strana nomina del Dg Asl fatta girare (ad arte?)

Con Alessia Savo a riposo per acciacchi di stagione, e quindi impossibilitata a convocare la commissione sanità, sta salendo in queste ore l’attesa per la nomina del dg della Asl di Frosinone. Qualche rumors tra venerdì e sabato scorsi vedeva rimessa in discussione l’ufficializzazione di Manuela Mizzoni (attuale dg dell’Asp). Quella che in molti vedrebbero come l’ennesimo colpo basso per il nostro territorio (la mancata nomina dell’ex dg del Gruppo Ini) per qualcun altro è diventata l’occasione per l’ennesimo tentativo di dimostrare al mondo la propria esistenza.

Si giustifica solo così l’invio multiplo, ieri mattina, di una bozza di decreto di nomina preso sul sistema intranet regionale nel quale era ben evidenziato il nome del nuovo dg (Manuela Mizzoni) e la data di avvio del procedimento (6 febbraio). Il “sabotatore” in questione, per chi non lo avesse capito, è quel Mario Abbruzzese che, ai margini dei centri decisionali che contano, ieri mattina si è voluto divertire a “buttarla in caciara”, come dicono a Roma, in un momento piuttosto delicato che tra l’indisposizione della Savo e i tanti non sempre disinteressati “sussurri” che arrivano alle orecchie del presidente Francesco Rocca rischia di far tramontare una nomina che avrebbe raccolto in primis l’apprezzamento di Fratelli d’Italia e Forza Italia e poi del resto della maggioranza regionale.

Sulla questione Rocca, che ha sempre ribadito come la sua stella polare sia il “merito”, che non ama essere tirato per la giacca, che dopo tanti anni stava per riportare una professionista del territorio alla guida di una Asl che conosce molto bene (e lo avrebbe fatto dopo che la stessa aveva brillantemente superato una selezione di altissimo livello voluta dalla stessa giunta regionale) sta stranamente indugiando. Facendo balenare in molti l’ipotesi, addetti ai lavori e non, che a guidare i nostri ospedali venga chiamato, come puntualmente avvenuto negli ultimi quindici anni, l’ennesimo professionista in carriera al quale occorreranno sei o sette mesi per capire dove si trova e qualche mese in più per cominciarsi a guardare intorno alla ricerca di una collocazione più comoda, con tanti problemi in meno da risolvere e meno fatica da fare.

Nel caso in cui non fosse nominata la Mizzoni in pole position ci sarebbe, proveniente dalla rossa Toscana, Roberta Volpini, ex direttore amministrativo della Asl Roma1. Insomma, potremmo essere alla vigilia dell’ennesima puntata di un sequel già visto troppe volte da queste parti. Con tanto di avvoltoi (sabotatori) sullo sfondo.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione