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Frosinone

«Sulle rotatorie nessuno sconto per gli oneri»

Il sindaco Mastrangeli replica al consigliere Anselmo Pizzutelli sulla questione degli oneri di urbanizzazione delle rotatorie

riccardo mastrangeli

Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli FOTO MASSIMO SCACCIA

Dopo la domanda, immediata è arrivata la risposta. Il sindaco Mastrangeli replica al consigliere Anselmo Pizzutelli sulla questione degli oneri di urbanizzazione delle rotatorie sulla Monti Lepini. «In merito a recenti dichiarazioni sull’opportunità di concedere, con deliberazione di giunta comunale, lo scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria per l’intervento edilizio di riqualificazione dell’ex sito Permaflex mediante la realizzazione di una grande struttura commerciale, allo stato attuale ancora in corso di autorizzazione, è opportuno fare chiarezza – ha dichiarato il sindaco Mastrangeli - Le opere per cui la giunta comunale, con propria deliberazione, ha concesso lo scomputo, riguardano la sola quota parte delle medesime inerenti alla rotatoria sulla Monti Lepini (oggi Viale Volsci) di innesto all’area di realizzazione della struttura commerciale, cioè quelle insistenti fuori dal perimetro del Piano dell’Asi. L’articolo 16 del Dpr 380/2001 prevede la possibilità, per l’operatore economico, di realizzare direttamente le opere di urbanizzazione necessarie per l’intervento edilizio, ottenendo in cambio lo scomputo degli oneri corrispondenti, previa autorizzazione dell’Ente. Il Comune di Frosinone, con delibera di consiglio comunale 80 del 2020, ha stabilito che, nelle zone diverse da quelle industriali Asi, entro le quali lo scomputo non è mai ammesso, il ricorso a detto istituto richieda specifica autorizzazione della giunta comunale».

«Nel caso in questione, si è ritenuto opportuno concedere lo scomputo per una serie di ragioni – ha spiegato Mastrangeli - L’operatore economico ha già realizzato, a beneficio della collettività, un parcheggio pubblico in un’area limitrofa. Anche nel caso in cui il Comune avesse deciso di incassare integralmente il contributo di costruzione, sarebbe comunque stato tenuto a realizzare direttamente le opere di urbanizzazione necessarie all’insediamento, con tempistiche più lunghe e l’obbligo di procedura pubblica. L’autorizzazione allo scomputo consente, invece, di velocizzare l’intervento e garantire la realizzazione delle opere necessarie senza oneri aggiuntivi per l’Amministrazione».

«Per dovere di cronaca si precisa inoltre che, contrariamente a quanto richiesto dall’operatore economico, l’intervento è stato classificato dall’Ente come nuova costruzione e non come ristrutturazione edilizia. Pertanto, è stato richiesto all’operatore stesso l’importo inerente al contributo di costruzione riferito a tale tipologia di intervento, senza alcuna riduzione. L’operato dell’Amministrazione – ha concluso Mastrangeli - si è svolto nel pieno rispetto della normativa vigente e nell’interesse della collettività».

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