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Frosinone

Comune, la crisi di Carnevale. Un ballo senza maschera

In poco più di due anni e mezzo la maggioranza di centrodestra ha perso 8 consiglieri e altri sono sulla linea di confine

Comune, la crisi di Carnevale. Un ballo senza maschera

La sede del Comune di Frosinone

La revoca dell’assessore Valentina Sementilli apre un altro fronte all’interno di una coalizione sempre più traballante, che è complicato definire maggioranza. Parliamo del Comune di Frosinone. Il sindaco Riccardo Mastrangeli le ha ritirato le deleghe dopo la richiesta di adesione al gruppo di Fratelli d’Italia. Una mossa che ha determinato la reazione di Nicola Ottaviani, parlamentare della Lega ma pure referente della civica nella quale era stata eletta la Sementilli. Infatti Ottaviani non ha voluto sentire ragioni, dimostrando quindi di essere ancora molto influente (e ingombrante) nelle dinamiche politiche del capoluogo. Naturalmente il ragionamento di Nicola Ottaviani ci sta sul piano politico. Però, al di là di quelle che sono le motivazioni di tutti e di ciascuno, alla fine il risultato è sempre lo stesso: malumori e prese di distanza. Per esempio il consigliere Christian Alviani ha lasciato la Lista Ottaviani e si è collocato nel gruppo Misto.

In poco più di due anni e mezzo la maggioranza di centrodestra ha perso 8 consiglieri e altri sono sulla linea di confine. Impossibile negare l’evidenza e fare finta di nulla. Così come “pescare” nelle file delle opposizioni non ha determinato la messa in sicurezza politico-amministrativa della coalizione che sostiene il sindaco. Il quale continua a non prendere in considerazione l’unico passaggio che potrebbe recuperare la situazione. Vale a dire l’azzeramento della giunta, propedeutico per una seria verifica. Inoltre soltanto in questo modo si riuscirebbe a ripristinare una “corrispondenza” tra il peso dei gruppi consiliari e la rappresentanza in giunta degli stessi. Altrimenti sarà un eterno rincorrere situazioni e consiglieri comunali. Alla ricerca dei numeri in aula per una singola seduta. Non per avere una maggioranza.

La contestazione al Giardino e il corto circuito
Su quello che è successo al Giardino martedì sera è stato detto e scritto tutto. Una brutta pagina, su questo non ci sono dubbi. Ma chi è di Frosinone sa che la radeca, il processo a Championnet e le fiamme al fantoccio del generale sono parte integrante (e insostituibile) della tradizione del Carnevale nel capoluogo. Quando Mastrangeli ha detto che il rogo del fantoccio non poteva esserci per rispettare un’ordinanza che vieta i fuochi all’aperto (il tema è la qualità dell’aria), è iniziata la contestazione. Il sindaco ha fatto presente che sia lui che l’assessore Rossella Testa sono stati insultati, anche con parolacce. Naturalmente questi episodi vanno condannati con fermezza. Ma un amministratore pubblico non può reagire con il gesto dell’ombrello. Come ha fatto Rossella Testa, che poi infatti si è scusata perché si è resa conto di essere andata oltre. Ad ogni livello capita che i politici vengono contestati.

E possono far valere le loro ragioni in tanti modi. Il gesto dell’ombrello non rientra tra questi. Punto. Più di qualcuno ha chiesto le dimissioni dell’assessore: un’opzione che poteva starci, non fosse altro perché avrebbe rappresentato un segnale in controtendenza. Le scuse hanno una dimensione personale, le dimissioni avrebbero avuto un significato politico. Non ci sono state, soprattutto perché il sindaco Riccardo Mastrangeli ha immediatamente fatto capire che la posizione dell’assessore Rossella Testa (Lega) in giunta non era in discussione. Nelle stesse ore il primo cittadino ha proceduto alla revoca di Valentina Sementilli e alla blindatura di Rossella Testa. Effettuando quindi delle scelte politiche precise. C’è una maggioranza nella maggioranza. Non più nei numeri sicuramente. Ma nella considerazione e nella percezione di chi dà le carte sì. In questi giorni più volte si è richiamato il modello Rocca, riferendosi alle scelte del presidente della Regione. Il quale ha come bussola i risultati elettorali e sulla base di questi non ha alterato gli assetti della giunta. Mantenendo la maggioranza di centrodestra originaria, puntellata da due adesioni a Forza Italia. Al Comune di Frosinone questo non è successo: gli “azzurri” sono all’appoggio esterno e senza assessori. Come la lista del sindaco. Francesco Rocca non ha aperto alle opposizioni, Riccardo Mastrangeli sì. È un dato di fatto.

Il centrodestra si rimette in moto da Ceccano
Dopo due anni e mezzo i leader politici dei partiti del centrodestra si sono incontrati. Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), Nicola Ottaviani (Lega) e Rossella Chiusaroli (Forza Italia) si sono riuniti attorno allo stesso tavolo. Stabilendo che per la scelta del candidato sindaco di Ceccano verranno effettuate le primarie. Allo stesso tempo hanno iniziato a parlare pure degli assetti degli enti intermedi. Si tratta di una novità di non poco conto se consideriamo le spaccature del centrodestra in questi ultimi anni. Anche sul fronte della governance degli intermedi. Pensiamo alle elezioni per la presidenza della Provincia. Oppure per la Saf. Il messaggio che arriva è indubbiamente forte. Difficile non tenerne conto ovunque, ad ogni livello. A cominciare dal Comune di Frosinone, che è il capoluogo. Davvero si vuole andare avanti senza tentare di ricostruire una coalizione di centrodestra? Ieri l’ex vicesindaco di Ceccano Federica Aceto ha scritto una lettera aperta alla cittadinanza. Per chiarire che i suoi confini politici sono all’interno di Fratelli d’Italia e che mai si collocherebbe in un perimetro diverso dal centrodestra. Al tempo stesso ha annunciato che non si candiderà alle elezioni, ma che comunque non farà mancare il suo contributo. In un modo diverso. Un messaggio forte e chiaro, peraltro perfino in controtendenza rispetto ad una politica nella quale nessuno fa passi indietro.

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