Spazio satira
Frosinone
16.02.2025 - 11:00
Massimiliano Tagliaferri, Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli
Nel centrodestra è tutta una questione di tavoli. Comunale o regionale? Questo è il dilemma. Riccardo Mastrangeli vorrebbe una riunione a livello cittadino. Riservata però soltanto ai partiti: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Il fatto è che Frosinone è un Comune capoluogo e dunque “attenzionato” dai livelli regionali della coalizione. E infatti si sta profilando l’ipotesi di un tavolo regionale del centrodestra. Ipotesi per la quale spingono gli “azzurri”, da mesi fuori dalla coalizione nel capoluogo.
Da capire quale potrebbe essere il “punto di caduta”. Soprattutto dopo l’intesa con la lista di Domenico Marzi. Intesa “benedetta” dal livello cittadino di Fratelli d’Italia (lo ha sottolineato Paolo Fanelli nel corso del suo intervento in aula) e condivisa anche dalla Lega di Nicola Ottaviani, pur senza salti di gioia.
Incognite e variabili
I consiglieri Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia (FI) all’incontro convocato dal Sindaco sono andati. Il tema ufficiale era quello del bilancio. Ma è chiaro che sullo sfondo c’è un tentativo (forse fuori tempo massimo) di ricomporre la maggioranza di centrodestra. Percorso in salita però. Intanto perché a Frosinone una netta distanza separa Forza Italia dagli alleati di FdI e Lega. Ma pure dal Sindaco. Qualora poi dovesse riaprirsi un confronto, gli “azzurri” chiederebbero sia un azzeramento della giunta che una verifica politica. A quel punto sul tavolo arriverebbero tre situazioni. La prima: il sostegno a Mastrangeli di due consiglieri eletti nel centrosinistra, vale a dire Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico). La seconda: l’asse con la Lista Marzi (4 consiglieri), che si è impegnata a non firmare dimissioni di massa o mozioni di sfiducia. La terza: Forza Italia potrebbe provare a inserire nella trattativa politica il “recupero” degli altri sei “dissidenti”. I tre di FutuRa, però, sono passati all’opposizione. In altre parole: è possibile ricostruire il centrodestra e tenere comunque i nuovi assetti? Per Riccardo Mastrangeli sicuramente sì. Uno scenario che Forza Italia non può non considerare, specialmente in prospettiva.
Pizzutelli attacca
Chi non appare disposto a tornare indietro è Anselmo Pizzutelli, che mette nel mirino quello che definisce «l’asse tra i due sindaci, Mastrangeli e Marzi». Rileva Pizzutelli: «Auguri al sindaco Domenico Marzi, che sicuramente lavorerà per il bene della città. Io stesso (eletto nella Lista Mastrangeli, della quale faccio ancora parte) da trentadue mesi sto cercando esclusivamente di lavorare nell’interesse della città». Ma sul piano politico Anselmo Pizzutelli come valuta l’intesa Mastrangeli-Marzi? Risponde: «Non spetta a me dire se quella di Mastrangeli e Marzi sia stata la scelta giusta sul piano politico. Noto però che Marzi non ha mai parlato di patto di fine consiliatura, ma di sostegno a Mastrangeli. Il che mi porta a dedurre che si riconosca nel programma dell’attuale primo cittadino. Immagino perfino sul Bus Rapid Transit. Ricordiamo tutti in campagna elettorale Domenico Marzi misurare con la “fettuccia” gli spazi per dimostrare che il Brt non poteva transitare in alcune zone. Spero che Marzi mantenga la sua posizione a proposito dell’importante tematica del futuro assetto di piazzale Kambo». Aggiunge Anselmo Pizzutelli: «Ho ascoltato con attenzione l’intervento di Marzi in aula. Si è molto soffermato sulla volontà di sbloccare la situazione dell’impianto di risalita. Il punto è capire se la soluzione sarà quella originaria, sostenuta dallo stesso Marzi, vale a dire di rimettere in funzione l’ascensore inclinato con una cabina. O se invece si andrà sulla soluzione “nuova”, voluta da Mastrangeli, cioè il raddoppio delle cabine». Argomenta Anselmo Pizzutelli: «Fatto sta, mi si passi la battuta, che adesso Frosinone è diventata la città dei due sindaci. Vedremo se questo contribuirà a determinare un’accelerazione amministrativa». Conclude Anselmo Pizzutelli: «Ho letto che le motivazioni principali dell’intesa vanno ricercate nella necessità di evitare che andassero persi i finanziamenti del Pnrr. Francamente non credo che i finanziamenti si perdano perché un’Amministrazione cade e magari si torna al voto. Ritengo invece che alla fine a prevalere sia stato l’istinto di conservazione, che si applica pure in politica. Semplicemente si vuole continuare a mantenere il ruolo».
Il circolo del Pd
Ieri nuova riunione (molto partecipata) del circolo cittadino del Pd. Diversi gli interventi finalizzati a chiedere un nuovo congresso o comunque un assetto diverso della governance. Su questa linea, per esempio, Norberto Venturi, Stefano Pizzutelli, Elsa De Angelis, Laura, Collinoli, Francesco Brighindi. È evidente che in discussione c’è il ruolo del segretario Marco Tallini, il quale peraltro è rimasto al suo posto dopo le dimissioni di sei membri della segreteria. La domanda è: in assenza di organismi provinciali, quando si potrà andare a congresso? Ecco perché il confronto potrebbe spostarsi in sede di direttivo. Proponendo un nuovo assetto. Da capire però quello che potrebbe succedere. Se cioè Marco Tallini (dalla parte del quale è schierata, tra gli altri, Stefania Martini) opterà per un passo indietro oppure no. Sullo sfondo anche l’ipotesi di una sorta di mozione di sfiducia. A quel punto la parola passerebbe al direttivo. Potrebbe esserci altresì la soluzione di una “reggenza” fino al congresso. Magari un triumvirato composto dai tre consiglieri comunali: Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi. Va aggiunto che a giudizio di Stefano Pizzutelli (e di altri) la posizione assunta dal segretario cittadino sulla scelta di Domenico Marzi di sostenere Riccardo Mastrangeli è stata troppo morbida. Insomma, diversi fronti aperti nel Pd cittadino.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione