Spazio satira
Frosinone
12.02.2025 - 11:00
Armando Papetti, Alessandra Mandarelli, Domenico Marzi. Dietro Angelo Pizzutelli
La maratona consiliare di oggi rappresenterà il termometro del clima politico all’interno dell’aula di Palazzo Munari. La bozza di patto di fine consiliatura tra il sindaco Riccardo Mastrangeli e la Lista Marzi ha sparigliato le carte in tutti gli schieramenti. E alcuni effetti si stanno già vedendo.
Lo strappo di FutuRa
Il gruppo si è costituito nei mesi scorsi ed è formato da 3 consiglieri eletti nelle liste del centrodestra: Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone. I primi due nella Lista Ottaviani, l’ultimo nella Lista Mastrangeli. Di FutuRa fanno parte anche gli ex assessori Alessandra Sardellitti e Maria Rosaria Rotondi. In una nota il gruppo rileva: «Proviamo imbarazzo politico per il teatrino cui si è costretta la città ad assistere da mesi. Siamo sbalorditi dall’impenitenza di questo Sindaco, che ha portato al suo fianco il suo avversario. E che ora intende far passare una bassa operazione politica trasversale come necessaria al bene cittadino. Non ci piaceva Marzi quando proponeva il “tutoraggio” politico a Mastrangeli. Ancora meno ci piace oggi quando dichiara il pieno appoggio alla realizzazione del programma di governo per cui è stato eletto Mastrangeli, dimenticando velocemente il proprio programma elettorale». Ancora: «Oggi il centrodestra di Frosinone è stato dichiarato morto. Perché immaturo, impreparato, arrogante. Non c’è motivazione alcuna che possa farci sentire parte di questa maggioranza arcobaleno, dove tutti entrano per chiedere. Rifiutiamo di continuare ad associare il nostro nome ad una politica governativa a dir poco fallimentare. Da oggi ci sentiamo fieramente all’opposizione di questo scempio politico e cominciamo seriamente a lavorare per dare un’alternativa vera per la guida di questa città. Da oggi saremo ancora più coraggiosi». Il gruppo di FutuRa ieri sera non si è presentata all’incontro convocato dal Sindaco per confrontarsi sul bilancio. «Convocazione irricevibile e tardiva», hanno sottolineato. Dunque 3 degli 8 “dissidenti” sono ormai all’opposizione.
I confronti
In ogni caso Mastrangeli ha convocato tutti i gruppi dell’originaria maggioranza di centrodestra. Giovedì sera avrà terminato i confronti. Un incontro, definito conoscitivo, sul tema dell’approvazione del bilancio di previsione finanziario 2025-2027. Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone stanno decidendo il da farsi. Se cioè partecipare o meno. Un discorso a parte merita Forza Italia: i consiglieri comunali sono Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia. Quello che gli “azzurri” definiscono il “caso Frosinone” è all’attenzione del senatore Claudio Fazzone, coordinatore del partito nel Lazio. La strategia del quale è evidente: nessuna presa di posizione ufficiale (finora), ma mosse politiche forti. Fazzone intende portare la vicenda sul tavolo regionale e, forse, nazionale. Perché considera l’intesa con la Lista Marzi una scelta netta: chiusura a Forza Italia (partito fondatore del centrodestra) e apertura a sinistra (Domenico Marzi ha guidato la coalizione avversaria trentadue mesi fa). A FI non è piaciuto neppure il via libera all’operazione da parte di Fratelli d’Italia e Lega. Dal canto suo, però, Riccardo Mastrangeli appare intenzionato a rispondere allo stesso modo. Da una prospettiva diversa: per lui è Forza Italia che nei fatti ha preso le distanze dalla maggioranza di centrodestra in un Comune capoluogo come Frosinone. Tra il Sindaco e gli “azzurri” si profila l’ennesima partita a scacchi giocata sull’orlo di una crisi di nervi. Come da mesi a questa parte.
Il Pd prende le distanze
Presa di posizione del circolo cittadino del Partito Democratico. Il segretario Marco Tallini rileva: «Nel 2022 ci siamo candidati con una piattaforma programmatica alternativa al centrodestra del sindaco Mastrangeli, che rappresentava e rappresenta la continuità con una stagione lunga più di dieci anni, un lasso di tempo nel quale questa compagine ha azzerato il welfare, ignorando sistematicamente il tema delle diseguaglianze, così come i problemi alla base della povertà educativa e della mancata crescita del territorio». Rileva Tallini: «Davanti a tutto questo non possiamo condividere la scelta compiuta in autonomia dalla Lista Marzi, siamo e resteremo all’opposizione. Il nostro compito, condiviso con il gruppo consiliare del Pd, è e sarà quello di vigilare sulle scelte dell’Amministrazione ed evidenziare ciò che blocca la crescita di Frosinone, valutare su ogni singolo atto proposte alternative e qualora ci si ritrovi a condividere delle scelte che possono migliorare la qualità della vita delle persone, non ci sottrarremo a sostenerle per una mera convinzione ideologica. Non capiamo e non condividiamo la scelta di fornire un appoggio ad un’Amministrazione sfaldata da lotte interne ai partiti e alle liste civiche che l’hanno sostenuta». È una presa di distanza dalla decisione della Lista Marzi.
La situazione
Vale la pena di ricordare che l’intesa tra Riccardo Mastrangeli e la Lista Marzi si basa soprattutto sull’impegno della civica a non firmare dimissioni di massa o mozioni di sfiducia. A non interrompere la consiliatura quindi. Poi naturalmente verrà approfondito un confronto su alcune tematiche amministrative già definite. A partire dalla realizzazione di una Casa dello studente. Sul bilancio la Lista Marzi probabilmente si asterrà, ma non ci saranno problemi di tenuta del numero legale. Nel centrodestra c’è chi continua a ritenere che potrebbe essere effettuato un tentativo per rimettere insieme una maggioranza di coalizione. Ma sembra una “mission impossible”: 3 degli 8 “dissidenti” sono già all’opposizione, gli altri 5 quasi. E la volontà politica non si vede.
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