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La nomina

Manager Asl, si sgomita in volata

A Frosinone in pole Manuela Mizzoni. In corsa anche Eleonora Di Giulio. Serve uno scatto nei rapporti con il territorio

Sul tavolo del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ci sono alcune nomine fondamentali per completare la mappa della governance della sanità laziale. Si tratta di indicare i direttori generali di Tor Vergata, della Asl Roma 6 e delle Aziende Sanitarie di Frosinone e di Rieti. È chiaro che ci sarà altresì un meccanismo di “incastri” considerando le diverse caselle. Un esempio su tutti: per quanto riguarda Tor Vergata, polo fondamentale sul piano della ricerca scientifica e della formazione, il grande favorito è Arturo Cavaliere, presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie. Un nome che circola altresì per la guida della Asl Roma 6 (dove però in pole c’è Giovanni Profico), che comprende distretti sanitari di prima fascia come quelli di Frascati, Albano Laziale, Pomezia, Ciampino, Anzio e Velletri. Dalle indiscrezioni che filtrano dalle strette maglie del riserbo, sembra che Rocca vedrebbe benissimo Cavaliere al timone di Tor Vergata. Ma devono verificarsi tutte le condizioni. Per la verità l’opzione Arturo Cavaliere si sente pure per la Asl di Frosinone. Bisognerà capire le strategie e le dinamiche delle prossime opere. Se però si concretizzerà l’ipotesi Tor Vergata, allora per l’Azienda Sanitaria di Frosinone potrebbe essere una corsa a due. In pole position la dottoressa Manuela Mizzoni, professionista di grande esperienza e caratura. E molto gradita alla quasi totalità dei sindaci e degli amministratori pubblici del territorio, anche per via delle sue passate esperienze nella sanità privata e in contesti pubblici (attualmente direttore della Asp di Frosinone).

Quindi Eleonora Di Giulio, che ai vertici di via Fabi c’è già stata. Prima come direttore amministrativo durante la guida di Pierpaola D’Alessandro, quindi come manager facente funzioni tra agosto e fine ottobre del 2023, dopo che Angelo Aliquò fu indicato per lo Spallanzani. C’è infine l’attuale commissario straordinario Sabrina Pulvirenti, che si è insediata alla Asl di Frosinone il primo novembre 2023. Rocca sta valutando la sua attività. Ora, sicuramente la manager romana non poteva certo fare miracoli, ma obiettivamente la situazione in alcuni settori della Asl era e resta piuttosto complicata. Con un sostanziale blocco amministrativo che dura da mesi e che sta provocando molti problemi, anche sul versante dell’operatività e della funzionalità degli ospedali. C’è quindi il tema dei rapporti con il territorio e con gli amministratori locali. Necessaria una premessa per evitare la solita ipocrisia di maniera. Vero che i direttori generali delle Asl vengono individuati in una “short list” per entrare nella quale occorrono competenza, professionalità, titoli ed esperienza. Ma è altrettanto vero che la sanità è una materia che rientra nelle competenze specifiche della Regione. Non sfugge a nessuno che a febbraio 2023 (due anni fa) alla Regione Lazio ha vinto Francesco Rocca, alla guida di una coalizione di centrodestra. Dopo che per dieci anni aveva governato il centrosinistra di Nicola Zingaretti. È normale che le politiche sanitarie degli schieramenti possano essere diverse. Detto questo, non si è mai notato un grande feeling tra la dottoressa Pulvirenti e gli amministratori locali. Nelle ultime settimane si è molto parlato di una lettera inviata a Rocca da alcuni sindaci per chiedere la conferma della Pulvirenti alla Asl, stavolta come direttore generale. In realtà sembra che una proposta in tal senso sia stata firmata da meno di un terzo di primi cittadini, ma ognuno l’avrebbe inviata per conto proprio.

Come spiega il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo, che dice: «Sono uno dei sindaci che ha firmato e inviato la lettera. Le motivazioni? A mio giudizio Sabrina Pulvirenti ha dimostrato capacità professionali importanti ed è perfettamente in grado di continuare a guidare la Asl di Frosinone. Senza togliere nulla agli altri nomi in campo naturalmente. Credo anche che avrebbe il vantaggio di non dover ricominciare da capo. Ha dimostrato ottime capacità di gestione, adottando provvedimenti su misura per i 4 ospedali del territorio». Dunque, la lettera sarebbe stata firmata da meno di un terzo dei sindaci. Significa che più di due terzi non lo hanno fatto. Comunque, al di là del dato aritmetico, c’è una questione più ampia che concerne le relazioni con tutto il territorio. Parliamo di una Asl della quale fanno parte appunto 91 Comuni e ci sono 4 ospedali. Con zone assai diverse tra loro. Non hanno molto senso i tentativi di tirare per la giacca Francesco Rocca, che fra l’altro è abituato a prendere decisioni del genere dopo aver valutato tutti gli elementi. E il Governatore non è certo tipo da farsi impressionare.

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