Cerca

Quel che resta della settimana

G7 Esteri, profumo di storia. Alta Velocità: servono fatti

Domani e martedì; Fiuggi e Anagni al centro del mondo per la sessione del G7 riservata ai ministri degli esteri. E l'Alta Velocità...

tav

Un rendering della Stazione dell’Alta Velocità che era stata ipotizzata in un’area compresa tra Ferentino, Supino, Morolo e Sgurgola

Domani e martedì Fiuggi e Anagni al centro del mondo per la sessione del G7 riservata ai ministri degli esteri. Non sarà un appuntamento di routine, perché le accelerazioni sullo scenario internazionale sono a velocità supersonica. L’escalation nella guerra tra Russia e Ucraina, con le dichiarazioni di Putin. I mandati di arresto emessi dalla Corte penale nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant sono diventati, come era facilmente immaginabile, un caso politico delicato, complesso e complicato. Oltre a tutto il resto. Il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani è uno abituato a gestire situazioni del genere. Non gli tremeranno i polsi. E ha voluto fortemente l’evento in Ciociaria, terra della quale è originario. Fiuggi e Anagni hanno preparato l’appuntamento nei minimi dettagli e dimostreranno ancora una volta che la provincia di Frosinone è all’altezza della situazione. D’altronde anche in passato Fiuggi è stata teatro di manifestazioni di un certo livello. Quanto ad Anagni, è la storia a parlare per la città dei Papi. Certamente i ritmi e i tempi del G7 Esteri saranno dominati dal protocollo, dalle inevitabili misure di sicurezza e dai riti della diplomazia. Ma questo nulla toglierà alla positiva scarica di adrenalina che arriverà sul territorio. La provincia di Frosinone ha bisogno di... osare. Vale a dire di essere messa alla prova su tematiche di primo livello. Perché, come scriveva Tolstoj, se le avanguardie avanzano, anche le salmerie lo faranno. Nei decenni passati la provincia di Frosinone ha avuto una centralità politica evidente, poi diminuita pure perché nel frattempo sono cambiati i sistemi elettorali. Ma oggi ci sono i presupposti per recuperare il “peso” politico.

Alta Velocità: servono i fatti

Nessuno dubita del fatto che soltanto la realizzazione di una Stazione Tav può rappresentare un’occasione di rilancio vero per l’intera provincia di Frosinone. Un’opera equiparabile all’autostrada del Sole. Ma bisogna essere realisti, con un forte ancoraggio alla concretezza. Intanto la Stazione Tav è stata pensata e individuata in un’area precisa, tra Ferentino e Supino. Perché sarebbe sul tracciato, a 800 metri dal casello autostradale, vicino alla superstrada Ferentino-Frosinone-Sora, nel cuore dell’area industriale. Va immaginata come un’opera di bacino, con un compasso di 60-80 chilometri, perché soltanto in questo modo può diventare attrattiva anche per altri territori. Dalla provincia di Latina al Molise. In quella zona, tra Ferentino e Supino, l’infrastruttura diventerebbe centrale sia per quanto concerne i passeggeri che le merci (vero nodo di interscambio gomma-rotaia). Ma c’è un particolare che non è possibile trascurare: la Stazione Tav ancora non c’è.

Doveva essere inserita nel Piano decennale delle Ferrovie dello Stato, ma poi, come spesso succede da queste parti, agli impegni non seguono i fatti. Adesso in un emendamento del gruppo parlamentare della Lega (del quale fa parte Nicola Ottaviani) alla manovra di bilancio c’è una previsione, nel limite di 3 milioni di euro per l’anno 2025, per la realizzazione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per una stazione ferroviaria sulla linea Alta Velocità Roma-Napoli, individuata nelle zone di Frosinone, Ferentino e Supino. Un progetto di fattibilità tecnica in questo Paese non si nega a nessuno. Arrivare alla proposta esecutiva farebbe la differenza. Il punto è che l’investitore è Ferrovie dello Stato. Dunque è con Ferrovie dello Stato che occorre parlare e raggiungere degli accordi. La svolta ci sarà quando l’opera sarà inserita in un Piano finanziato. O se il Governo raccoglierà la richiesta del presidente Francesco Rocca stanziando 100 milioni di euro in Finanziaria per la Stazione Tav. Poi per carità, la mobilitazione dei territori è un elemento positivo, ma non determinante. Il consiglio comunale di Frosinone si è riunito con la formula dell’adunanza aperta e con la procedura dell’urgenza. Naturalmente tutti i presenti hanno auspicato la realizzazione della Stazione Tav. Chi è contrario ad un’opera del genere? Il livello vero dove incidere è un altro: l’investitore è Ferrovie dello Stato. Ed è importante evitare campanilismi e tendenze da primi della classe, che lasciano il tempo che trovano e rischiano solo di indebolire un fronte territoriale che dovrebbe essere unitario. Così come il livello di “concentrazione” va tenuto altissimo: lasciarsi andare a dichiarazioni come se tutto fosse già fatto, non serve a nulla. In Ciociaria abbiamo una vasta letteratura di opere rimaste sempre e soltanto nel libro dei sogni.

Il consiglio comunale di Frosinone è stato convocato formalmente al termine della conferenza dei capigruppo di giovedì. Fissando la seduta per venerdì. Il problema è stato che tutti già sapevano quando si sarebbe tenuta la riunione. Fermo restando che si fatica a comprendere i motivi dell’urgenza, la domanda è: ma non si era detto che bisognava riportare il consiglio comunale al centro della politica cittadina? Il risultato è stato che le spaccature all’interno della maggioranza si sono allargate. Inoltre, diversi parlamentari e presidenti di associazioni non hanno avuto il tempo per cambiare le rispettive agende. Insomma, una gestione pasticciata della procedura di convocazione di una seduta consiliare aperta. L’impressione è che a Frosinone si vogliano costantemente lanciare dei segnali politici. Per dimostrare chi è a dare le carte. Effetto boomerang garantito: i giocatori diminuiscono.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione