Spazio satira
Politica
21.11.2024 - 14:10
La svolta arriva sul nome. Quello di Alberto Tanzilli, presidente della commissione regionale di garanzia del Partito Democratico del Lazio. Sarà lui a guidare la commissione congressuale del Pd in provincia di Frosinone. Ieri Leodori lo ha comunicato telefonicamente a Luca Fantini, segretario della federazione dei Democrat in Ciociaria. Da quel momento in poi ci sono stati dei contatti fra tutti i leader e i big delle diverse correnti. Nel pomeriggio era in programma l’ennesima riunione, rinviata poi nella tardissima serata. Però l’intesa sul presidente della commissione congressuale ha rappresentato la svolta vera. Per quanto concerne i nomi degli altri membri, a questo punto saranno ufficializzati nel corso della prossima riunione della direzione, che con ogni probabilità sarà convocata a stretto giro di posta. La proposta per la composizione della commissione è quella formulata da AreaDem: 4 membri ad AreaDem di Francesco De Angelis, 3 a Rete Democratica di Sara Battisti, 2 a Base Riformista di Antonio Pompeo, 1 all’area della Schlein, che alle riunioni è stata spesso rappresentata da Nazzareno Pilozzi.
Lo spazio di manovra era obiettivamente stretto. Daniele Leodori è segretario e consigliere regionale, ma pure esponente di spicco di AreaDem di Dario Franceschini. Il deputato Claudio Mancini è il referente di Rete Democratica. Leodori ha trovato una soluzione di equilibrio assoluto. Sotto ogni punto di vista. Intanto perché Alberto Tanzilli è presidente della commissione regionale di garanzia del partito. In secondo luogo è considerato vicino alle posizioni di Base Riformista di Lorenzo Guerini. Vale a dire una componente che guarda al “centro”.
Adesso si apre una fase diversa. Il cronoprogramma della stagione congressuale è parametrato su gennaio 2025. Il 7 dovranno essere ufficializzate le candidature alla segreteria. Poi si terranno le assemblee dei circoli, dall’11 gennaio al 2 febbraio. L’atto finale sarà la riunione dell’assemblea provinciale, che dovrà celebrarsi entro l’8 febbraio 2025. Dunque voteranno gli iscritti e la stagione del tesseramento si chiuderà a fine anno. Ed è esattamente questo il passaggio che può fare la differenza: il tesseramento.
In ogni caso l’accordo sulla commissione congressuale e in particolare sulla presidenza non vuol dire che sia scongiurata l’ipotesi di un congresso di confronto. O di “conta”. Dipende dai punti di vista. Bisognerà vedere quello che succederà. Francesco De Angelis è convinto che AreaDem abbia i numeri per vincere in ogni caso il congresso. Inoltre non si può escludere un’alleanza con la componente di Elly Schlein. Nei mesi scorsi era circolato con insistenza il nome di Danilo Grossi per la segreteria. Diversa la strategia di Rete Democratica. Per Sara Battisti si dovrebbe ripartire dal segretario uscente Luca Fantini. Potrebbe esserci un’intesa tra Rete Democratica e Base Riformista? L’opzione è sul tavolo, su questo non ci sono dubbi.
Un congresso di “conta” sarebbe una novità per il Pd, dopo una lunga stagione di soluzioni unitarie o comunque concordate.
C’è un altro elemento da tenere in considerazione. La carica di presidente regionale del partito, ora appannaggio di Francesco De Angelis. Claudio Mancini, leader di Rete Democratica, ha detto che una riflessione va fatta. Perché quando De Angelis è stato nominato presidente stava in Rete Democratica e non in AreaDem. Da capire se potrà esserci una riflessione globale, guardando pure alle dinamiche dei congressi provinciali. Infine, il tema più “pesante” sul piano politico: le future candidature. Alle politiche, ma soprattutto alle regionali. La domanda è: meglio un congresso unitario o di “conta”? Meglio un accordo “prima” oppure “dopo”? Questo è il dilemma. O forse no.
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