Spazio satira
Frosinone
18.11.2024 - 13:00
L’accordo non c’è stato. Si proverà a raggiungerlo oggi, prima della riunione della direzione provinciale, fissata per le ore 18. Alla quale è annunciata la partecipazione del segretario regionale Daniele Leodori. Parliamo del Partito Democratico. Il tema è quello della commissione congressuale. Ieri il segretario provinciale ha convocato i rappresentanti delle diverse correnti: AreaDem di Francesco De Angelis, Rete Democratica di Sara Battisti, la componente che fa diretto riferimento a Elly Schlein, l’area dell’ex presidente della Provincia Antonio Pompeo. C’è quindi la componente di Cuperlo, anche se ieri Alessandra Maggiani non era presente.
La proposta di Fantini è stata quella di una composizione paritetica dell’organismo: 2 membri a componente (indipendentemente dalle percentuali che ogni gruppo ha) e l’individuazione di un presidente di garanzia per tutti. Da individuare magari nei livelli superiori del partito. La fumata bianca non c’è stata. AreaDem, rappresentata da Mauro Buschini, non è d’accordo. E l’impressione è che sulla stessa posizione si sia ritrovata anche l’area della Schlein (c’era Nazzareno Pilozzi). Da mesi si parla di possibili convergenze tra le due componenti in previsione del congresso, che si snoderà tra gennaio e febbraio.
Nella sostanza non sono stati fatti passi avanti rispetto a dieci giorni fa. AreaDem è convinta di avere la maggioranza all’interno degli organismi della federazione provinciale del partito. E quindi è pronta a mettere in votazione la composizione della commissione, con l’obiettivo di eleggere 6 membri. La proposta avanzata dalla componente di De Angelis è questa: 4 membri ad AreaDem, 3 a Rete Democratica, 2 all’area di Pompeo, 1 a quella di diretto riferimento della Schlein. Mentre per il ruolo di presidente verrebbe scelto un esponente del comitato regionale del partito. Super partes quindi.
Il ragionamento dei fedelissimi di Francesco De Angelis è così sintetizzabile: “Nell’ambito di una votazione in direzione possiamo eleggerne 6, se quindi ne chiediamo 4 è proprio perché ci preoccupiamo di mantenere una linea unitaria. Di certo però non possiamo finire in minoranza”. Il timore di AreaDem è che nell’ambito di una composizione paritaria potrebbero scattare delle alleanze tra Rete Democratica di Sara Battisti e le correnti di Antonio Pompeo e Alessandra Maggiani.
Nessuno parla di “conta”, preferendo il termine confronto. In realtà è proprio verso una “conta” che si avvierebbe il congresso nel caso di una mancata intesa.
Perché sono tutti consapevoli che la composizione sulla commissione rappresenta una sorta di “prova generale” per capire poi quello che succederà. Per quanto riguarda Antonio Pompeo, in queste ore si è consultato con i fedelissimi. Dalle indiscrezioni che filtrano sembra che l’ex presidente della Provincia potrebbe perfino rinunciare ad esprimere membri nella commissione. Per dare un segnale forte. Nel senso che dividersi su una tematica del genere significherebbe andare in direzione opposta rispetto alla linea di un partito che invece dovrebbe puntare sull’unità interna come fulcro. D’altronde nei giorni scorsi Pompeo aveva sottolineato come a suo giudizio il partito abbia bisogno di un confronto sui temi del territorio, non di prove muscolari.
Sara Battisti sta osservando l’evolversi della situazione. Per Rete Democratica la composizione paritaria della commissione rappresenterebbe un “punto di caduta” fondamentale per un congresso che eviti scenari di “conta”. La domanda è: qualora non si raggiungesse un accordo, la riunione della direzione provinciale di oggi si svolgerebbe lo stesso o verrebbe aggiornata? Come del resto successo lunedì scorso? È evidente che i confronti e i contatti di queste ora stanno a significare che tutti si pongono il tema del profilo che assumerà il congresso. Evidente che una “conta” determinerebbe vincitori e vinti. Disegnando uno scenario destinato a influenzare altri aspetti. Dagli enti intermedi alle candidature. Un congresso di confronto non necessariamente vuol dire arrivare ad una spaccatura. Ma un clima da “conta” sì.
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