Spazio satira
Alatri
02.11.2024 - 12:00
Pasquale Caponera
Il mondo politico non smette di commentare la notizia dei milioni di finanziamento perduti per il dissesto idrogeologico. Sull’argomento prende oggi la parola anche l’ex presidente del consiglio Pasquale Caponera, esponente della lista civica “Programma Alatri”. «Innanzitutto - ci dice -, immagino la delusione dei residenti in via Fiume, in via Carano, in via Bazzano, in via Fontana Santa e in via Monte San Gregorio, che aspettavano lavori che, invece, non vedranno realizzati. Su tale questione le responsabilità politiche sono chiari e gravi: l’assessore dovrebbe fare le valigie». Perchè? «Perché spetta all’assessore dettare le linee guida e controllare cosa fanno gli uffici. È facile adesso scaricare tutte le colpe sui funzionari. Allora, a cosa serve un assessore? Basterebbe mettere la figura di un manager e basta».
Caponera allarga poi il discorso politico: «Solo poche settimane fa, FdI aveva prodotto un documento in cui chiedeva il rimpasto politico e una rivoluzione degli incarichi dirigenziali: che fine ha fatto quel documento? Sarebbe interessante sapere la posizione di FdI su quanto è successo in questi giorni. Ma questo pensiero andrebbe ulteriormente ampliato...». Gli chiediamo a cosa e a chi si riferisce. «Guardi, ad Alatri c’è un enorme problema di amministrazione, che diventa più evidente quando accadono cose come queste. Abbiamo un sindaco che non ha fatto sentire minimamente la sua voce, che non ha avvertito l’esigenza e la sensibilità di spiegare alla popolazione quel che è avvenuto. A me sembra una mancanza davvero grave. E non è l’unica».
Sempre critico nei confronti di tutta l’amministrazione? «Qui c’è un vuoto politico enorme - afferma ancora il rappresentante di “Programma Alatri” - e siamo davanti ad un disastro annunciato da tempo. Le incompiute di questa città sono tante: oltre ai fondi persi oggi, non ci sono novità per la scuola “Luigi Ceci”, il parcheggio di Porta San Francesco e il palazzo comunale. Serve qualcosa di propositivo e vorrei rilanciare l’idea del “campo largo” alatrense, aperto a tutte quelle forze che possano dare un contributo ad un’azione politica in grado di fornire risposte alle esigenze e ai bisogni della cittadinanza».
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