Spazio satira
Frosinone
29.06.2024 - 11:00
I banchi dei consiglieri della maggioranza di centrodestra nell’aula di Palazzo Munari di Frosinone
La maggioranza dice 16. E ancora una volta supera senza problemi l’esame del consiglio comunale. Nel pieno di una verifica complessa, nervosa, spigolosa e che resta imprevedibile. Se l’assenza di Marco Ferrara (FdI) non aveva alcun tipo di motivazione politica, diversa è invece la situazione degli altri 5 consiglieri. Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo hanno voluto sottolineare la posizione (di critica attesa) di Forza Italia, Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega) hanno marcato una ulteriore distanza amministrativa e politica.
Aumenta la Tari
La delibera più importante era quella relativa all’approvazione delle tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) da applicare per il 2024 e la presa d’atto del Pef pluriennale 2024-2025. L’assessore al bilancio e alle finanze Adriano Piacentini l’ha illustrata, spiegando che ci sono dei maggiori costi “consuntivati” al 2022. La cifra è di 9.294.000 euro. Costi sostenuti sia dalla Saf, sia dalla società che in quel momento gestiva il servizio. Ha detto Piacentini: «Parliamo di spese relative ad anni caratterizzati dalla pandemia da Covid-19. E questo purtroppo comporterà un incremento medio delle tariffe della Tari oscillante tra il 7 e il 7,5%». Si tratta dell’ennesima stangata per cittadini, famiglie e imprese. La delibera è stata approvata con 16 sì (tutti della maggioranza), 2 no (Claudio Caparrelli e Francesca Campagiorni del Polo Civico) e 2 astenuti (Andrea Turriziani della Lista Marini e Angelo Pizzutelli del Pd).
La situazione politica
Nessun problema per le altre due delibere, che peraltro erano ratifiche. All’appello iniziale del presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri hanno risposto in 15: 13 della maggioranza, 2 delle opposizioni. Poi sono arrivati altri consiglieri e alla fine la situazione si è stabilizzata su 20 presenti: 16 della maggioranza e 4 delle opposizioni. Il che vuol dire che si contavano 6 assenze (su 22) nel centrodestra e 7 (su 11) nel centrosinistra. Il che conferma che con il sistema della seconda convocazione la maggioranza non corre rischi in aula. Il centrosinistra ha in tutto 11 consiglieri, ma i presenti non vanno mai oltre quota 5-6. La maggioranza sulla carta può contare su 22 consiglieri, ma ormai il tema politico è chiaro. La posizione dei 5 “dissidenti” è nota e più di qualcuno nei banchi del centrodestra ieri pomeriggio ha sottolineato «che i numeri per andare avanti ci sono e dimostrano l’irrilevanza delle assenze». In realtà si è scavato un solco incolmabile. Resta da vedere cosa succederà sul piano politico. Specialmente con riferimento a Forza Italia. Il capogruppo Maurizio Scaccia e il consigliere Pasquale Cirillo (con il pieno sostegno del segretario provinciale Rossella Chiusaroli) insistono sulla richiesta di azzeramento con congelamento delle deleghe. La sensazione è che Riccardo Mastrangeli non procederà in questo senso. Pure sulla scorta delle posizioni di Fratelli d’Italia, Lega, Lista per Frosinone e Lista Ottaviani. Se il gruppo degli “azzurri” opterà per l’appoggio esterno o per l’uscita dalla maggioranza, bisognerà valutare le scelte dell’assessore Adriano Piacentini. Nel caso decidesse di restare in giunta, a quel punto sarebbe il sindaco Riccardo Mastrangeli a tenerlo come esterno di sua fiducia.
Il nuovo gruppo
Il dado ormai è tratto. Nei prossimi giorni verrà costituito il gruppo consiliare formato da Francesco Pallone (Lista Mastrangeli), Teresa Petricca (Lista Ottaviani) e Giovambattista Martino (Lista Ottaviani). Giovedì sera Nicola Ottaviani ha incontrato gli esponenti della sua civica, provando a far cambiare idea a Petricca e Martino. Ma non c’è stato nulla da fare. Anzi, si è consumato uno strappo forte. E ieri gli assessori della Lista Ottaviani, Valentina Sementilli e Angelo Retrosi, in un comunicato stampa hanno scritto: «Pian piano torneranno all’origine del bacino della sinistra». Nei fatti però la Lista Ottaviani perde 2 consiglieri comunali e scende da 5 a 3. Parliamo di una “civica” che esprime 2 assessori e il presidente del consiglio comunale. Alcune indiscrezioni fanno capire che alla Lista Ottaviani potrebbe aderire Cinzia Fabrizi, espulsa qualche giorno fa dal gruppo di FI. Comunque la sensazione è che Riccardo Mastrangeli non toccherà la giunta e che nel breve periodo manterrà l’interim delle deleghe degli assessori che si sono dimessi: prima Alessandra Sardellitti, poi Maria Rosaria Rotondi. Rimane da capire quali saranno le mosse del gruppo che si andrà a formare, composto da Francesco Pallone, Teresa Petricca e Giovambattista Martino. Sembra che al Sindaco abbiano detto che non chiederanno rappresentanza in giunta. Il che potrebbe accreditare una motivazione tutta politica: tenere fuori dalla maggioranza i 5 consiglieri assenti ieri. Una cosa è certa: nella coalizione molti rapporti personali sono ormai logorati.
Il quadro
Se in consiglio comunale i numeri continuano ad esserci, sul piano politico la situazione è diversa. Intanto perché appare evidente che Riccardo Mastrangeli non intende né azzerare la giunta né effettuare un rimpasto di grandi proporzioni. In questi giorni c’è stato un continuo richiamo al fatto che nel 2022 fu deciso che i processi di scomposizione e ricomposizione dei gruppi non avrebbe determinato cambi in giunta. Il punto è però che adesso le situazioni “sganciate” dalla consistenza numerica e dalla corrispondenza politica sono diverse. E questo nel medio e lungo periodo determinerà ulteriori fibrillazioni tra i consiglieri. Il tema politico è rappresentato da Forza Italia e va inquadrato con quanto potrebbe succedere alla Regione. Il resto della maggioranza è d’accordo sul no all’azzeramento. Ma ci sono differenze enormi tra le posizioni di Fratelli d’Italia e della Lega. Senza considerare le crepe che si sono aperte nella Lista Ottaviani e nella Lista Mastrangeli. Nessuno vuole prendersi la responsabilità di aprire la crisi ora. In realtà l’obiettivo è una tregua fragile e armata (fino ai denti). La grande assente è la prospettiva. Politica.
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