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L'intervista

Europee, la volata finale di Mario Abbruzzese: «Pronti a stupire»

Parla il candidato della Lega alle europee: «Le istanze dei territori dovranno avere sempre la priorità»

mario abbruzzese

Mario Abbruzzese, candidato della Lega alle elezioni europee

Siamo agli sgoccioli di una campagna elettorale che necessariamente si snoda su quattro regioni, quelle comprese nella circoscrizione Centro: Lazio, Toscana, Umbria, Marche. Mario Abbruzzese, candidato della Lega, ha girato in lungo e in largo il collegio. Tantissimi i sindaci, gli amministratori e i sostenitori finora incontrati dal già presidente del consiglio regionale del Lazio. Ora il rush finale. Mancano tre giorni all’apertura dei seggi. Lo abbiamo intervistato.

Allora Abbruzzese, è giunto il tempo di tirare le somme. Cosa si aspetta dalle urne? Quale sarà il risultato della Lega e il suo personale?
«Sarà un risultato sicuramente importante. La Lega è cresciuta moltissimo in questi ultimi mesi. Sono convinto che ci toglieremo delle soddisfazioni. Per quanto concerne il mio risultato personale, posso dire che l’entusiasmo è molto, incontro centinaia di persone al giorno, vogliono cambiare questa Europa che non funziona e che non è vicina alle loro esigenze. Sono convinto che il risultato sarà il prodotto dell’impegno che tutti quanti abbiamo profuso in questi mesi».

Sente il peso (anche politico) sulle sue spalle, in tutto il Lazio, delle posizioni della Lega visto che Forza Italia ha chiesto il rimpasto in Regione? Cosa ne pensa?
«Credo che tutto ciò che possa essere prodotto a livello di rappresentatività in Regione Lazio debba essere il risultato del voto espresso a febbraio dell’anno scorso. Ma queste questioni rientrano nelle competenze del presidente Francesco Rocca. Fermo restando che la volontà dei cittadini, per me, resta sovrana».

Un’altra domanda politica. A prescindere dal sistema proporzionale, in provincia di Frosinone esiste un centrodestra? E qual è lo stato di salute della coalizione?
«Sono convinto che il centrodestra farà un grande risultato alle Europee. I partiti che lo compongono sono in salute, la Lega cresce giorno dopo giorno nei sondaggi. Al netto delle discussioni che esistono anche nelle migliori famiglie lo stato di salute, per quanto mi riguarda, è buono. Penso che ci saranno buoni risultati anche alle amministrative».

Torniamo a Bruxelles e Strasburgo. Quali secondo lei le priorità per costruire l’Europa dei Territori che in questi mesi di campagna elettorale ha presentato ai cittadini?
«La prima priorità è quella che l’Europa cominci ad essere più vicina alle istanze dei sindaci, degli amministratori, delle imprese e delle famiglie. È importante che l’Unione Europea cominci a ragionare veramente in termine di sviluppo dei singoli territori, mettendo da parte la deriva ideologica sull’ambientalismo più sfrenato. È corretto che l’Europa debba assumere un ruolo di leadership nella transizione verso un’economia verde e rispettosa dell’ambiente, ma devono essere garantiti al contempo, la sicurezza alimentare e la salvaguardia delle produzioni degli agricoltori europei. Per fare un altro esempio: la direttiva Case Green. Come si può pensare di far sborsare alle famiglie in media 50.000 euro per adeguare le proprie abitazioni a categorie energetiche superiori senza incentivi, per ridurre le emissioni nocive soltanto dello 0,11%? Siamo tutti d’accordo sulla tutela del nostro ecosistema, ma non è possibile riuscire ad ottenere risultati concreti in questi termini».

E per quanto riguarda le auto elettriche?
«Prevedere che nel 2035 si possano vendere solo auto elettriche è un’assurdità che danneggia imprese, lavoratori e famiglie e non favorisce ambiente, economia e industrie. È solo un enorme regalo alla Cina. Con un cambio di maggioranza potremo cambiare questa assurda decisione. È un altro motivo per andare a votare».

L’abbiamo vista accanto agli agricoltori in protesta, contrario alle farine di insetto e alle carni sintetiche. Perché?
«I nostri agricoltori, i nostri prodotti devono essere tutelati, in pericolo non c’è solo il made in Italy ma anche e soprattutto la nostra salute. L’Europa ha il dovere di tutelare la nostra filiera produttiva al posto di agire semplicemente in nome di teorie ecologiche illogiche. L’agroalimentare in Italia pesa il 25% del prodotto interno lordo. Secondo alcune fonti la farina di grillo usata negli alimenti che potranno essere venduti nell’Unione europea proviene da un unico produttore asiatico. Quindi i nostri agricoltori devono essere soggette a numerose regole per la produzione e poi però negli scaffali dei supermercati troviamo altrettanti prodotti che certamente non fanno l’interesse degli italiani».

In questi mesi le hanno imbrattato manifesti e sedi elettorali. L’ultimo episodio ad Alatri, pochi giorni fa. Davvero, cosa ha pensato?
«Sono rimasto costernato. Vedere una serranda con la scritta “Fascisti di m…a” è veramente anacronistico e insensato. La storia ce lo insegna, e l’uso di espressioni come questa ci catapulta in un mondo che fortunatamente non c’è più. Siamo nel 2024 e cose del genere non sono accettabili, devono essere condannate da tutti, soprattutto perché stiamo lavorando a un’Europa unita e che tuteli le peculiarità dei singoli».

Però ci sono pure i giovani che cercano di stemperare rendendola protagonista di un videogioco chiamato “Missione Europa.
«L’entusiasmo dei giovani mi dà una carica indescrivibile. Ho ricevuto un messaggio dai ragazzi dell’Associazione Futura. Al suo interno c’era un link. Un semplice clic e mi sono visto catapultato in un mondo che pensavo fosse dimenticato. Si tratta di un gioco a 8 bit, molto simile al leggendario Super Mario Bros, sullo sfondo ci sono e mi hanno anche riferito che in un giorno è andato “in tilt” più di qualche volta. Sono state giocate 173.542 partite. Sono molto entusiasti di questa “invenzione” e io li ringrazio per essermi sempre vicino».

Senta Abbruzzese, perché i cittadini di Lazio, Toscana, Umbria e Marche dovrebbero votarla?
«È molto semplice. Sono sempre stato e sono un uomo del territorio. Il mio impegno è sempre stato quello di avvicinare le istituzioni superiori ai cittadini, alle imprese, alle famiglie attraverso, soprattutto, il dialogo con i rappresentanti territoriali, sindaci, amministratori e associazioni di categoria. Chiedo di votarmi perché l’Europa dei Territori non è soltanto un semplice slogan. È un progetto che porteremo in Europa per dare ai nostri territori, appunto, le stesse occasioni di sviluppo».

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