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L'intervista

Mario Abbruzzese ricomincia dall’Europa. Stoccate al generale Roberto Vannacci

Parla il candidato della Lega alla circoscrizione Centro: «Tutelare gli agricoltori e la produzione del made in Italy»

mario abbruzzese

Mario Abbruzzese, candidato della Lega nella circoscrizione Centro

Candidato alla circoscrizione Centro, nella lista della Lega. Mario Abbruzzese ricomincia dalle elezioni europee.

Allora Abbruzzese, le europee sono un’elezione difficile e complicata. Che tipo di campagna elettorale sta facendo?
«Sono entusiasta e motivato come mai prima. È un’opportunità straordinaria per rappresentare le voci e le speranze dei cittadini del territorio e per questo non posso che ringraziare Matteo Salvini, il coordinatore regionale Claudio Durigon e tutti coloro che hanno voluto fortemente questa mia candidatura. Sono pronto a mettermi in gioco al massimo per portare avanti i valori e le istanze dei sindaci, degli amministratori locali, delle famiglie e delle forze produttive».

Il generale Roberto Vannacci sarà candidato ovunque e capolista nella circoscrizione Centro. Sinceramente, è d’accordo?
«Innanzitutto premetto che sono sempre stato un uomo di partito e quindi posso accettare una scelta ma in questo caso non posso dire di condividerla. Certo è che per fare da capolista nell’Italia Centrale, personalmente, avrei scelto una figura del territorio. Penso a Simonetta Matone o a Claudio Durigon. Per il resto sono stato sempre convinto che Vannacci possa essere un valore aggiunto per la Lega».

Ma condivide o no i concetti e le idee che il generale Vannacci ha espresso nel libro “Il mondo al contrario”?
«Idealmente sono l’anti-Vannacci».

In che senso?
«Perché secondo il mio modo di vedere l’amore vero prescinde dalle catalogazioni. E per quanto riguarda i disabili, penso che siano una ricchezza per il nostro Paese. Portano con sé un bagaglio unico di esperienze, talenti e prospettive che arricchiscono la nostra società. A loro dobbiamo garantire pari opportunità e accesso equo a tutti i settori della vita sociale, economica e culturale. Poi il generale Roberto Vannacci ha detto che a suo giudizio Benito Mussolini è uno statista. Per il sottoscritto assolutamente no. Qualcuno diceva che uno statista pensa alle nuove generazioni, Mussolini invece ha portato il nostro Paese nel baratro».

Parliamo di Unione Europea. Il Green Deal è stato oggetto di dibattito tra gli agricoltori in tutta l’Europa.
«Il Green Deal europeo è una pietra miliare per la nostra transizione verso un’economia e una società più sostenibili. Ma è palese che alcuni aspetti non sono stati considerati bene. Personalmente condivido le preoccupazioni degli agricoltori in merito alla sostenibilità delle pratiche agricole, ai potenziali costi e alla redditività delle nuove tecniche. È fondamentale garantire un dialogo aperto e costruttivo per trovare soluzioni sostenibili che bilancino le esigenze agricole con la protezione dell’ambiente».

Un tema ricorrente è stato rappresentato dall’opposizione degli agricoltori all’aumento delle tasse sul diesel agricolo.
«Comprendo perfettamente le preoccupazioni degli agricoltori riguardo all’aumento dei costi operativi derivanti dalle tasse sui carburanti e dalla burocrazia. È essenziale garantire un equilibrio tra la necessità di ridurre le emissioni e sostenere la redditività delle attività agricole. Sosterremo misure che affrontino queste preoccupazioni in modo efficace, considerando le esigenze specifiche del settore. Portando a Bruxelles la voce dei nostri agricoltori».

Parliamo delle case green. Un tema sul quale lei ha espresso preoccupazione. Perché?
«Attualmente in Italia il 74% degli edifici ha una classificazione energetica inferiore alla D, e il 60% ancora inferiore alla E. Di conseguenza, per moltissime famiglie italiane l’aggiornamento degli immobili a categorie energetiche superiori potrebbe comportare costi di decine di migliaia di euro. E senza incentivi sarebbe un’impegnativa difficoltà. Questo purtroppo porterebbe solamente a una riduzione dello 0,11% delle emissioni nocive. Secondo i dati disponibili online, il bonus al 110% ha visto circa 360.000 interventi in due anni, con un costo di 68,7 miliardi di euro per lo Stato. Tuttavia, secondo l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), sarebbero necessari 630 anni per soddisfare il primo step e ben 3.800 anni per ottenere la completa decarbonizzazione degli edifici. Pertanto, affermare che tale iniziativa costituisca un’ulteriore imprudenza ideologica da parte dell’Unione Europea non sembra affatto inappropriato».

Carni sintetiche e uso delle farine di insetto nell’alimentazione. Cosa ne pensa?
«Le carni sintetiche e le farine di insetto rappresentano un trend emergente nel settore alimentare che deve essere assolutamente frenato. Basta! Abbiamo il compito di proteggere la tradizione e l’eccellenza del made in Italy. Dobbiamo difendere e tutelare i nostri prodotti agroalimentari sul mercato internazionale, promuovendo la qualità, l’autenticità e la varietà delle produzioni italiane. È importante garantire che le nuove tendenze non compromettano l’identità e il prestigio che caratterizzano i nostri prodotti».

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