L'analisi
27.04.2024 - 15:23
Il sistema elettorale delle europee è proporzionale. Vuol dire che ogni partito farà corsa a sé. Insomma, niente coalizioni. Potranno essere indicate fino a tre preferenze, rispettando però l’alternanza di genere. Ma soprattutto è prevista una soglia di sbarramento nazionale al 4%: al di sotto non scatteranno seggi. È anche per questo che tutti i partiti sono attenti ai sondaggi. Quando mancano quarantadue giorni all’apertura delle urne: si vota infatti sabato 8 giugno (dalle ore 14 alle 22) e domenica 9 giugno (dalle 7 alle 23).
L’ultimo sondaggio
Ieri la pubblicazione della rilevazione che fa riferimento alla Supermedia YouTrend/Agi: si tratta di una media ponderata dei sondaggi nazionali sulla intenzioni di voto. I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti Demos (20 aprile), Euromedia (25 aprile), Ipsos (20 aprile), Noto (18 aprile), Piepoli (19 aprile), Quorum (22 aprile), SWG (15 e 22 aprile) e Tecné (13, 20 e 22 aprile). Fratelli d’Italia è al primo posto con il 27,6%. Il dato è del 26 aprile. Due settimane fa era al 27,3%. Il che vuol dire un aumento dello 0,3%. Il Partito Democratico è al 20,1% (26 aprile). Con una crescita dello 0,2% rispetto alla rilevazione precedente (19,9%). Stabile invece il Movimento Cinque Stelle al 16,3%. Forza Italia aumenta dello 0,1%: 8,5% il 26 aprile, 8,4% due settimane fa. Flette invece dello 0,1% la Lega: 8,1% adesso, 8,2% quattordici giorni fa. Poi gli Stati Uniti d’Europa, che comprende Italia Viva, +Europa, Socialisti e Radicali: il 26 aprile la percentuale rilevata è stata del 4,6%. Due settimane prima il 5,2% (-0,6%). Alleanza Verdi e Sinistra è data al 4%, in aumento dello 0,2% rispetto al 3,8% di due settimane prima. Dello 0,2% cresce Azione di Carlo Calenda, che passa quindi dal 3,6% al 3,8%. Stabile Libertà, al 2,1%. Quindi Pace Terra Dignità: 1,8% il 26 aprile, 1,9% due settimane prima. Quindi un -0,1%. Sono tre i partiti che ballano intorno alla soglia del 4%: Stati Uniti d’Europa è sopra, Azione di Carlo Calenda poco sotto. Parliamo sempre di sondaggi. Mentre Alleanza Verdi e Sinistra di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli è esattamente sulla soglia. Per il resto, le prime tre posizioni appaiono consolidate: Fratelli d’Italia, Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Il vero leitmotiv è rappresentato dalla sfida tra Forza Italia e Lega per il secondo posto nella coalizione di centrodestra. Nei prossimi giorni si capirà se ci sarà l’effetto Roberto Vannacci nel Carroccio. E quali saranno le ulteriori mosse del leader degli “azzurri” Antonio Tajani. Dall’esito di questo confronto a distanza si capiranno non soltanto gli equilibri e i rapporti di forza, ma anche i possibili scenari futuri.
Le liste
La circoscrizione Centro comprende Lazio, Toscana, Umbria e Marche. Liste e candidature dovranno essere presentate il 30 aprile e il 1° maggio. Ormai si attende soltanto l’annuncio ufficiale della candidatura di Giorgia Meloni, presidente del consiglio e leader di Fratelli d’Italia. Dovrebbe avvenire domani a Pescara, nel corso della conferenza programmatica del partito. Ieri il ministro Francesco Lollobrigida ha detto: «Giorgia Meloni è la leader del nostro partito nonché la prima donna che è riuscita a permettere alla nostra Nazione di modernizzarsi, dimostrandone il suo valore. Avere una donna, spero, come lei alla guida della nostra lista in tutta Italia permetterà anche di confermare la grande fiducia che gli italiani hanno in lei». Nella lista di FdI ci sarà sicuramente l’europarlamentare uscente Nicola Procaccini. A guidare Forza Italia c’è Antonio Tajani, segretario nazionale del partito e ministro degli esteri. In corsa l’europarlamentare uscente Salvatore De Meo, l’ex Governatore del Lazio Renata Polverini e Rossella Chiusaroli, segretario provinciale di FI. Nella Lega ci sarà il generale Roberto Vannacci. Ma anche il segretario regionale Davide Bordoni. Per quanto riguarda la provincia di Frosinone, il candidato è Mario Abbruzzese, già presidente del consiglio regionale. Non ci sarà invece Maria Veronica Rossi, che nel 2019 ha concorso con la Lega. Risultando la prima dei non eletti: nel corso della consiliatura ha fatto il suo ingresso nel Parlamento europeo. Nei giorni scorsi Maria Veronica Rossi ha lasciato il Carroccio. Potrebbe concorrere con Fratelli d’Italia. Nel Pd Elly Schlein capolista. Ci saranno l’ex presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Marco Tarquinio (già direttore di Avvenire). Ma anche i sindaci Dario Nardella (Firenze) e Matteo Ricci (Pesaro), Beatrice Covassi, Daniela Rondinelli, Umberto Insolera, Alessia Morani, Marco Paciotti e Antonio Mazzeo. L’ex calciatrice Carolina Morace guiderà la lista del Movimento Cinque Stelle. Quindi circolano i nomi di Dario Tamburrano, Gianluca Ferrara, Giovanna Basile, Giusy Esposito, Valentina Fazio, Federica Lauretti, Giuliano Pacetti, Stefania Volpi, Sergio Romagnoli.
Alleanza Verdi e Sinistra schiererà Ilaria Salis, ma pure Ignazio Marino e Massimiliano Smeriglio. Tra i candidati c’è il dottor Luciano Conte, della provincia di Frosinone. Mentre nella lista Stati Uniti d’Europa ci sarà Marietta Tidei. E la dottoressa Giuseppina Bonaviri, esponente della provincia di Frosinone. Ad indicarla è stato il segretario regionale dei Socialisti Gian Franco Schietroma. L’ex assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato nella lista di Azione. L’Italia elegge 76 deputati europei, 15 dei quali nella circoscrizione Centro. La soglia di sbarramento (nazionale) è del 4%, come detto. Dunque, saranno fondamentali tutti i risultati: nazionali e circoscrizionali. Senza considerare che il risultato delle elezioni europee sarà un formidabile test nazionale. Per i partiti, per gli equilibri all’interno delle coalizioni, per i leader. Ma sotto i riflettori finiranno inevitabilmente pure i dati provinciali e comunali. Perché è da quelli che si capiranno l’impegno e il peso politico dei referenti e degli amministratori locali. Poco importa se per i candidati del territorio essere eletti sarà difficilissimo. Percentuali, voti e preferenze conteranno di più.
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