Spazio satira
L'analisi
21.04.2024 - 16:00
Antonio Tajani ha sciolto la riserva ieri, Elly Schlein potrebbe farlo oggi, Giorgia Meloni dovrebbe annunciare la discesa in campo domenica 28 aprile a Pescara, nel corso dell’assemblea programmatica di Fratelli d’Italia. Alle elezioni europee scocca l’ora dei leader, il che conferma la valenza politica nazionale dell’appuntamento. Mancano 48 giorni: si voterà l’8 e il 9 giugno, insieme alle comunali. La circoscrizione Centro comprende Lazio, Toscana, Umbria e Marche. Il sistema elettorale è proporzionale, con una soglia di sbarramento sul piano nazionale del 4%. E la possibilità di esprimere da una a tre preferenze. Nel caso si opti di indicare più di una preferenza, sarà necessario scegliere candidati di genere diverso, pena l’annullamento del secondo e del terzo nome. In sostanza funziona così: uomo, donna, uomo oppure donna, uomo, donna. Sono cinque le circoscrizioni elettorali sovra-regionali: Nord occidentale, Nord orientale, Centrale, Meridionale, Insulare. In Italia si eleggono 76 europarlamentari, 15 dei quali nella circoscrizione Centro. Il conto alla rovescia è cominciato.
Chi si candida
Antonio Tajani sarà capolista di Forza Italia in tutte le Circoscrizioni, tranne quella delle Isole, dove correrà Caterina Chinnici. Il ministro degli esteri e segretario nazionale degli “azzurri” è il primo big ad aver dato l’annuncio. Lo ha fatto ieri nel corso del consiglio nazionale di FI. Lo ha fatto nel nome di Silvio Berlusconi: «Non l’abbiamo dimenticato e non lo dimenticheremo mai, Silvio è la nostra guida». E poi: «Non ci chiudiamo ma ci allarghiamo, da qui l’accordo con tanti sindaci civici che è poi il progetto politico voluto da Silvio Berlusconi. Tutti i sondaggi ci danno a un passo dal 10% e ciò significa che alle politiche potremmo arrivare al 20%. Nella Circoscrizione Centro tra i candidati di Forza Italia ci saranno l’europarlamentare uscente Salvatore De Meo e l’ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Ma anche Rossella Chiusaroli, segretario provinciale degli “azzurri”. Nella Lega si è in attesa di sapere se il generale Roberto Vannacci sarà candidato: se sì potrebbe essere il capolista. In campo due candidati della provincia di Frosinone: l’ex presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese e l’eurodeputata Maria Veronica Rossi. Nella lista del Carroccio sicura la presenza del deputato europeo uscente Matteo Adinolfi. E probabilmente di Cinzia Bonfrisco e Monica Picca. Dunque il presidente del consiglio Giorgia Meloni dovrebbe guidare la lista di Fratelli d’Italia. Ci sarà naturalmente Nicola Procaccini, che cerca la conferma. Si fa il nome dell’assessore regionale Fabrizio Ghera. Nel Partito Democratico capolista sarà quindi Elly Schlein. Relativamente al Lazio, i prossimi giorni saranno decisivi e il segretario regionale Daniele Leodori ha la situazione sotto controllo. Nella Circoscrizione la competizione interna sarà fortissima. Ci saranno il deputato ed ex Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, i sindaci Dario Nardella (Firenze) e Matteo Ricci (Pesaro). Ma anche Camila Laureti e Alessia Morani. Da sciogliere altresì il nodo dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Bisognerà tenere presenti le dinamiche delle correnti. Per esempio Elly Schlein sosterrà Nicola Zingaretti, mentre Dario Franceschini si conterà su Dario Nardella. Non ci saranno candidati della provincia di Frosinone: Francesco De Angelis, presidente regionale del partito, ha declinato l’invito. Nel Movimento Cinque Stelle sono in corso le Parlamentarie per le elezioni europee. Nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra ci sarà Ilaria Salis. Ma anche l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino e Massimiliano Smeriglio, europarlamentare uscente e già vicepresidente della Regione Lazio. Per la provincia di Frosinone ci sarà il dottor Luciano Conte. L’ex assessore regionale Alessio D’Amato nella lista di Azione.
La posta in palio
Inutile dire che percentuali, voti e preferenze faranno la differenza ad ogni livello: nazionale, regionale e locale. Si sta guardando molto ai sondaggi. Il precedente di cinque anni fa è lontanissimo, anche e soprattutto perché i flussi elettorali sono profondamente cambiati. Nel 2019 la Lega arrivò al 40,3% in provincia di Frosinone. Alle politiche del 2022 il 10,65%, alle regionali del 2023 il 12,32%. Mentre Fratelli d’Italia alle europee del 2019 ottenne l’8,9% in Ciociaria: poi il 33,09% alle politiche e il 28,11% alle regionali. Forza Italia: 8,1% alle europee, 10,18% alle politiche, 10,46% alle regionali. Il Partito Democratico alle europee si attestò al 16%, al 13,99% alle politiche, al 22,66% alle regionali. Movimento Cinque Stelle: 18,5% alle europee 2019, 16,60% alle politiche, 6,14 alle regionali. È evidente che per determinare l’attribuzione dei seggi bisognerà considerare i risultati a livello nazionale e nella Circoscrizione di riferimento. Ma questo non toglie nulla al “peso” dei voti e delle percentuali in Ciociaria. Perché in gioco ci sono gli equilibri e i rapporti di forza nel territorio. Ma pure i possibili “incastri” su scenari regionali. Non è un mistero che nel Lazio Forza Italia potrebbe chiedere un rimpasto di giunta. Sarà duello con la Lega.
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