Spazio satira
Frosinone
15.04.2024 - 11:04
Un’immagine dell’Europarlamento
Mancano 54 giorni alle elezioni europee e comunali dei prossimi 8 e 9 giugno. I partiti sono alle prese con la definizione delle candidature e con il varo delle liste. In questa fase, però, pesano le scelte dei leader e dei big. Va tenuto presente che la circoscrizione Centro comprende Lazio, Toscana, Umbria e Marche. E gli eletti in totale saranno 15. Il sistema elettorale è proporzionale, con una soglia di sbarramento sul piano nazionale del 4%. E la possibilità di indicare da una a tre preferenze.
Nel caso si opti di indicare più di una preferenza, sarà necessario scegliere candidati di genere diverso, pena l’annullamento del secondo e del terzo nome. In sostanza funziona così: uomo, donna, uomo oppure donna, uomo, donna. Sono cinque le circoscrizioni elettorali sovra-regionali: Nord occidentale, Nord orientale, Centrale, Meridionale, Insulare. In Italia si eleggono 76 europarlamentari, 15 dei quali nella circoscrizione Centro. Si tratterà di un test politico molto rilevante sul piano nazionale.
Meloni, Schlein e Tajani
Giorgia Meloni, presidente del consiglio e leader di Fratelli d’Italia, non ha ancora sciolto la riserva. Ma ci sono alcuni segnali precisi che vanno in una sola direzione: guiderà la lista in tutte le circoscrizioni. A Milano ci sono dei manifesti elettorali con la foto e con lo slogan: “Con Giorgia. L’Italia cambia l’Europa”. Domenica 28 aprile a Pescara ci sarà l’assemblea programmatica di Fratelli d’Italia: la data dell’annuncio ufficiale potrebbe essere questa. Mentre Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, potrebbe essere capolista in tre delle cinque circoscrizioni: Centro, Nord-ovest, Isole. In corsa ci sarà pure Antonio Tajani, ministro degli esteri e leader di Forza Italia. Come capolista degli “azzurri”. Nella lista Stati Uniti d’Europa ci saranno sia Matteo Renzi (Italia Viva) che Emma Bonino (+Europa), quest’ultima proprio nella circoscrizione Centro.
Chi scende in campo
Per quanto riguarda i candidati della provincia di Frosinone, al momento le certezze sono tre. Intanto Mario Abbruzzese e Maria Veronica Rossi (quest’ultima uscente) nella Lega. Quindi Rossella Chiusaroli in Forza Italia. Nel Pd non ci sarà Francesco De Angelis, presidente regionale del partito. Ha declinato l’invito che gli era stato formulato direttamente dal segretario regionale Daniele Leodori. Nella circoscrizione Centro il Pd ha problemi di “intasamento” di big. De Angelis l’europarlamentare lo ha fatto dal 2009 al 2014 e ha un curriculum politico di primo livello. Non ha la vocazione del gregario. Nel Pd concorre il deputato ed ex Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, uomo di riferimento della Schlein e che avrà l’appoggio pure di Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Ma ci saranno altresì il sindaco di Firenze Dario Nardella (sostenuto da Dario Franceschini), il primo cittadino di Pesaro Matteo Ricci. Circolano inoltre le opzioni dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, di Camila Laureti e Alessia Morani.
In Fratelli d’Italia la certezza si chiama Nicola Procaccini, eurodeputato uscente e co-presidente del gruppo Conservatori e Riformisti. La linea di Giorgia Meloni è quella di mettere in lista quasi esclusivamente “interni”, cioè persone che stanno nel partito. Da mesi si sentono, tra gli altri, i nomi del presidente del consiglio regionale Antonello Aurigemma e dell’assessore Fabrizio Ghera. Ma nulla è stato ancora deciso. Nella Lega il nome forte è quello del generale Roberto Vannacci, che però non ha sciolto la riserva. Segno che ha dei dubbi. Nella lista del Carroccio sicura la presenza dell’europarlamentare uscente Matteo Adinolfi. E probabilmente di Cinzia Bonfrisco e Monica Picca.
Così come in Forza Italia ci sarà l’eurodeputato Salvatore De Meo. Ma anche l’ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini e Alessandra Mussolini (pure lei uscente). L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino guiderà la lista di Alleanza Verdi e Sinistra di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Tra i candidati ci sarà Massimiliano Smeriglio, ex vicepresidente della Regione Lazio ed europarlamentare uscente. Nella lista di Azione l’ex assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato. Una suggestiva sfida a distanza che vede protagonisti Nicola Zingaretti, Massimiliano Smeriglio e Alessio D’Amato. Una campagna elettorale senza esclusione di colpi, tra voti e preferenze. Con i riflettori accesi sulle percentuali, che determineranno l’attribuzione dei seggi.
Precedenti ed equilibri
Il precedente del 2019 è lontanissimo sul piano politico e dei rapporti di forza. In provincia di Frosinone la Lega ottenne 96.670 voti, pari al 40,3%. Percentuale superiore a quella del Lazio (32,6%), della circoscrizione Centro (33,4%) e del livello nazionale (34,3%). Mentre Fratelli d’Italia raggiunse l’8,9%, in virtù di 21.319 voti. Nel Lazio il 9%, nella circoscrizione Centro il 6,9%, in Italia il 6,4%. Il Partito Democratico nel 2019 in Ciociaria mise in fila 38.536 voti, attestandosi al 16%. Percentuale decisamente più bassa rispetto a quella del Lazio (23,7%), della circoscrizione Centro (26,8%) e dell’Italia (22,6%). Sempre nel 2019 il Movimento Cinque Stelle in provincia di Frosinone totalizzò 44.494 voti, pari al 18,5%: nel Lazio il 17,9%, nella circoscrizione Centro, il 15,9%, in Italia il 17%. Mentre Forza Italia in Ciociaria arrivò all’8,1%: 19.472 voti. Nel Lazio il 6,7%, nella circoscrizione Centro il 6,2%. In Italia l’8,7%.
Oggi la situazione politica è completamente cambiata, sia in Italia che nel Lazio. Ma diamo uno sguardo ai risultati delle politiche del settembre 2022 e delle regionali del febbraio 2023. Alle ultime regionali Fratelli d’Italia ha toccato quota 28,11% in Ciociaria. Mentre alle politiche del 25 settembre 2022 il partito di Giorgia Meloni si era attestato al 33,09%. Alle regionali Lega al 12,32%, alle politiche al 10,65%. Forza Italia al 10,46% alle regionali e al 10,18% alle politiche. Nel centrosinistra, il Partito Democratico ha ottenuto il 22,66% nel Lazio nel febbraio 2023. Mentre alle politiche del 2022 la percentuale fu del 13,99%. Movimento Cinque Stelle al 6,14% alle regionali, al 16,60% alle politiche.
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