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L'analisi

Quelli che le europee. Candidature sulle montagne russe

Maria Veronica Rossi (Lega) di nuovo in campo. Francesco De Angelis (Pd) sta riflettendo sulla proposta

Quelli che le europee. Candidature sulle montagne russe

Francesco De Angelis e Mario Abbruzzese

Ci sarà anche Maria Veronica Rossi nella lista della Lega alle europee. Europarlamentare uscente, ieri ha sciolto la riserva. Sicuramente consapevole della complessità della sfida, ma pronta a dare il suo contributo al partito in una fase difficile. Mentre invece Francesco De Angelis sta riflettendo molto sulla proposta che gli è arrivata direttamente da Daniele Leodori, segretario regionale del Pd. Le europee rappresentano un bivio per tutti. La circoscrizione Centro comprende quattro regioni: Toscana, Lazio, Umbria e Marche. E in tutto i seggi a disposizione sono 15. Considerando che il sistema elettorale è proporzionale (con una soglia di sbarramento sul piano nazionale del 4%), si potrebbe dire che ci sono soltanto... posti in piedi. Specialmente per quanto riguarda i territori provinciali e gli esponenti locali. Anche se mai dire mai.

La scelta della Rossi
Cinque anni fa Maria Veronica Rossi ottenne 23.417 preferenze nella circoscrizione, delle quali 12.318 in Ciociaria. Risultò la prima dei non eletti. Poi nel 2023 è diventata parlamentare europea dopo le dimissioni della collega di partito Simona Baldassarre, nel frattempo nominata assessore alla Regione Lazio. Ma il punto è che nel 2019 la Lega ottenne il 34,3% a livello nazionale e addirittura il 40,3% in provincia di Frosinone. Oggi la situazione politica è totalmente cambiata e il Carroccio nei sondaggi viene dato sotto il 10%. Proprio per questo la scelta di Maria Veronica Rossi evidenzia spirito di partito. Spiega l’europarlamentare: «Ho deciso di continuare ad impegnarmi raccogliendo l’invito di tantissimi cittadini, che mi hanno chiesto di continuare questa esperienza. Il valore aggiunto che posso portare è quello di conoscere già la “macchina” dell’Ue e di sapere già, a differenza di altri aspiranti, come fare per veicolare le istanze dei cittadini e delle imprese, che vogliono un’Europa più vicina e meno distante dalle loro realtà». Poi aggiunge: «La tecnocrazia europea ha partorito assurdità come quelle delle case green, che rischiano di mettere in ginocchio milioni di persone. Siamo tutti d’accordo, per rimanere in tema, che l’ambiente vada tutelato, ma in ogni decisione devono prevalere sempre il buonsenso ed il senso della realtà. Tuteliamo i nostri valori, e io sto lottando da oltre un anno per questo nel Parlamento europeo, perché la diversità culturale è ricchezza, non un ostacolo alla crescita. E poi più spazio ai giovani, in ogni realtà, perché possono offrire una spinta propulsiva impareggiabile».

Chi è in corsa
Vero che le liste sono ancora in fase di “costruzione”, ma intanto sono tre i candidati locali già certi di concorrere. Due della Lega: l’ex presidente del consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese e l’europarlamentare uscente Maria Veronica Rossi. Mentre invece in Forza Italia concorre Rossella Chiusaroli, segretario provinciale del partito. Dicevamo di Francesco De Angelis (Pd). È stato eletto europarlamentare nel 2009. Poi nel 2014 è risultato il primo dei non eletti. È presidente dei Democrat nel Lazio e ha appena terminato la lunga stagione da presidente del Consorzio industriale. È stato il segretario regionale Daniele Leodori a chiedergli di scendere in campo. Indubbiamente in provincia di Frosinone De Angelis può garantire molte preferenze. Tra le 15.000 e le 20.000. Ma la domanda è: uno con il suo curriculum politico può limitarsi a partecipare? Considerando i precedenti e le attuali percentuali dei sondaggi, i Democrat potrebbero ottenere quattro seggi nella circoscrizione Centro. Dove la concorrenza interna è molto agguerrita. Un elemento che va valutato.

Gli scenari
Bisogna considerare gli europarlamentari uscenti del Basso Lazio (province di Latina e Frosinone). Intanto c’è Nicola Procaccini, di Fratelli d’Italia. Alle europee di cinque anni fa il partito di Giorgia Meloni alle europee ottenne il 6,4% su base nazionale. Oggi è il primo partito in Italia e i sondaggi lo danno vicino al 30%. Fin troppo evidente che è aumenterà (e di molto) il numero dei parlamentari europei eletti. Della provincia di Latina sono pure Salvatore De Meo (Forza Italia) e Matteo Adinolfi (Lega). Vero che si possono esprimere fino a tre preferenze, ma le triangolazioni possono essere diverse. Fra l’altro bisognerà scegliere candidati di genere diverso, pena l’annullamento del secondo e del terzo nome. In sostanza, se la prima preferenza sarà per una donna, la seconda dovrà necessariamente riguardare un uomo e viceversa. Dicevamo prima del fattore “concorrenza interna”. Nel Pd, per esempio, ci saranno il sindaco di Firenze Dario Nardella, quello di Pesaro Matteo Ricci, il deputato ed ex Governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Fra l’altro una eventuale candidatura di De Angelis andrebbe valutata in un contesto di intesa con Zingaretti. Entrambi hanno il sostegno di Rete Democratica del deputato Claudio Mancini e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Sempre nel Pd potrebbero esserci l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio e l’ex assessore regionale Alessandra Troncarelli. In Fratelli d’Italia bisognerà capire se il presidente del consiglio Giorgia Meloni sarà capolista. Poi circolano diversi nomi, tra i quali quello del presidente del consiglio regionale Antonello Aurigemma e dell’assessore regionale Fabrizio Ghera. Nella Lega ci sono le ipotesi del generale Roberto Vannacci, ma pure di Cinzia Bonfrisco e Monica Picca. Nella lista di Forza Italia ci sarà l’ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Alessio D’Amato guiderà la lista di Azione, Ignazio Marino quella di Alleanza Verdi e Sinistra, nella quale concorre pure Massimiliano Smeriglio.

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