Spazio satira
Picinisco
25.04.2025 - 11:00
L’Amministrazione comunale ha deciso di chiedere al Tar l’annullamento della delibera della Giunta regionale del Lazio di fine dicembre scorso, relativa all’approvazione degli schemi di intesa con l’Ente Parco e con i Comuni interessati del Lazio e Molise, legge meglio nota come Piano del Parco; nonchè di tutti gli atti, documenti, elaborati compresi i provvedimenti richiamati e allegati, e di tutti gli altri conseguenti e presupposti, conosciuti e non, dando incarico all’avvocato Massimo Di Sotto di rappresentare gli interessi del Comune montano. Il Piano creò non poche polemiche nei Comuni della Valle di Comino che hanno i loro territori nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Era l’autunno del 2022 e il Piano del Parco era all’ordine del giorno, con i sindaci a fare fronte unico per cercare di parare le eventuali conseguenze dell’approvazione del documento. I motivi, a loro dire, abbracciavano una lunga lista di svantaggi che avrebbero interessato e coinvolto cittadini, allevatori, aziende commerciali, strutture alberghiere e ricettive, appassionati della montagna e turismo. «Un piano irricevibile, inadeguato che produrrebbe ricadute pesantissime sul territorio»; «Siamo agli atti di imperio che poco hanno a che fare con la condivisione dei territori», furono le voci che si levarono dagli amministratori, fra cui Marco Scappaticci, sindaco di Picinisco. A metà dicembre del 2022, proprio nel paese montano che ha un vasto territorio ricadente nel parco, cittadini, rappresentanti dell’ente di Pescasseroli e amministratori dei paesi interessati si sedettero intorno a un tavolo per un confronto leale e, si sperava, proficuo. Ma sembra che non sia andata così.
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