Intervista al centrocampista canarino
18.11.2025 - 15:00
Giacomo Calò FOTO FEDERICO PROIETTI
Il Frosinone torna in campo: nel mirino c’è il match di sabato sera (fischio d’inizio alle 19,30) contro il Bari. Dopo aver chiuso, prima della sosta, con un pari prezioso contro il Modena prima della classe, la squadra di Alvini non ha intenzione di fermarsi, anzi: l’obiettivo è mettere quanto prima a segno i punti necessari per raggiungere la quota salvezza. Solo allora si potrà pensare ad altro. Nella giornata di ieri, intanto, la squadra è tornata a lavorare dopo due giorni di riposo. Tra i presenti si sono rivisti anche i gemelli Oyono, impegnati giovedì scorso contro la Nigeria. I due esterni sono tornati dunque in Italia e hanno ripreso a lavorare con mister Alvini in vista della trasferta pugliese di sabato. Proprio al “San Nicola” il tecnico dovrebbe ritrovare due infortunati di lungo corso: si tratta di Riccardo Marchizza e Ilario Monterisi. Non immediato, invece, il rientro in campo degli altri infortunati, Davide Biraschi, Francesco Gelli, Kevin Barcella, Lorenzo Gori e Alessandro Selvini. Giovani, questi ultimi, che non appena ritroveranno il campo potranno dare una grossa mano ad Alvini. E, a proposito di giovani, Giacomo Calò, leader del centrocampo e veterano dello spogliatoio nonostante abbia solamente 28 anni, ha parlato a “Espresso Cadetto”, podcast sulla Serie B.
Le parole di Calò
Giacomo Calò, parlando della forza del Frosinone e dei tanti giovani della formazione di Alvini, ha dichiarato: «Va data loro la possibilità di sbagliare, di fare errori. In Italia un 2006 sembra giovanissimo ma comunque ha 18-19 anni. Se vai all’estero, i 2006 hanno già cento partite tra i professionisti. Comunque ti danno entusiasmo, lavorano sempre bene. Poi chiaramente le partite positive della squadra aiutano. Da Palmisani, che sta facendo bene, a Koutsoupias e Ghedjemis, che segnano. Sono mentalità che si sono calate benissimo nelle richieste del mister. Io auguro loro veramente di fare un salto importante perché sono ragazzi bravi, che non si fermano mai, non si risparmiano mai: auguro davvero loro di fare il grande salto».
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