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Santi Cosma e Damiano

Paolo Mendico, consegnata l’autopsia

La perizia aggiunge un tassello importante all’indagine per istigazione al suicidio di Paolo. Le verifiche in questi due mesi hanno riguardato le persone che potevano accorgersi del bullismo

Paolo Mendico

Paolo Mendico

È stata depositata ieri mattina la perizia legale seguita all’autopsia sul corpo di Paolo Mendico, il quindicenne di Santi Cosma e Damiano morto suicida lo scorso 11 settembre.

È una delle attività investigative avviate dalla Procura di Cassino nell’ambito dell’inchiesta contro ignoti per l’ipotizzato reato di istigazione o aiuto al suicidio. Si tratta di un tassello importante perché certifica la causa della morte, mentre stanno andando avanti gli altri approfondimenti. In questi due mesi dal tragico gesto di Paolo i carabinieri di Formia, su delega del procuratore Carlo Fucci, hanno ascoltato gran parte degli adulti che componevano il mondo frequentato da Paolo, mentre i minorenni indagati dalla Procura per i minori di Roma sono quattro, tutti compagni di classe del quindicenne.

E per tutti si ipotizza una forma di bullismo, che poi sarebbe stata la causa scatenante del suicidio, secondo quanto riferito dai familiari di Paolo sin dalle prime ore successive alla morte. La famiglia del giovane (originaria di Cassino) ha detto che il figlio era stato vittima di bullismo e atti denigratori durante l’anno scolastico terminato a giugno 2024 ma anche negli anni precedenti, quando frequentava la scuola media e la quinta elementare.

Per questa ragione l’elenco delle persone ascoltate è stato particolarmente lungo. Si tratta, infatti, di individuare gli autori degli atti di bullismo ma anche di capire perché non ha funzionato al rete di controllo e tutela del minore. Nella versione fornita dall’Istituto Pacinotti che Paolo Mendico frequentava dal 2024, non ci furono richieste di aiuto da parte del giovane né dalla famiglia, mentre risulta che il ragazzo si era rivolto allo sportello di supporto psicologico e che ebbe dei colloqui nei quali non sarebbero emersi atti di bullismo.

I verbali sono stati acquisiti sia dai carabinieri che dall’Ufficio scolastico regionale, che procede con istruttoria indipendente e ha avviato la procedura del provvedimento disciplinare su quattro docenti della scuola che ora hanno i termini per presentare le memorie difensive.

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