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Coalizione ampia e “bipartisan”: asse trasversale pure nel 2027

Il sindaco Riccardo Mastrangeli sta già lavorando all’ipotesi di una coalizione ampia e “bipartisan”. Domenico Marzi valuta l’opzione. Centrosinistra: il Pd potrebbe convergere su Vincenzo Iacovissi (Psi)

Coalizione ampia e “bipartisan”: asse trasversale pure nel 2027

Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli

Andrea Turriziani (Lista Marini) è stato eletto all’unanimità presidente della commissione bilancio. La carica era vacante da mesi, dopo le dimissioni dalla stessa di Christian Alviani, che aveva assunto questa decisione a causa del passaggio dalla Lista Ottaviani a Forza Italia. Della commissione, oltre a Turriziani, fanno parte Franco Carfagna (Fratelli d’Italia), Dino Iannarilli (Lega), Christian Alviani (Forza Italia) e Angelo Pizzutelli (Pd). Da tempo Andrea Turriziani fa parte della coalizione trasversale che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli. L’elezione alla presidenza della commissione bilancio evidenzia due cose. La prima: l’esponente della Lista Marini è considerato ormai parte integrante della maggioranza. La seconda: Turriziani è uno di quelli che più sta guardando in prospettiva, alle elezioni del 2027. Con l’obiettivo di dare vita ad un’alleanza assai larga. E trasversale. Da capire se effettuando o meno le primarie.

Perché questa ipotesi (le primarie) non piace a Riccardo Mastrangeli. Il centrodestra le ha effettuate nelle ultime tre occasioni, ma è obiettivamente difficile continuare a parlare di centrodestra. Peraltro Mastrangeli ha come punto di riferimento il gradimento al 56% nel sondaggio Governance Poll di qualche mese fa. Certo è che di una coalizione trasversale per il 2027 si parla ormai seriamente. Un’opzione alla quale Riccardo Mastrangeli sta lavorando da tempo. Ma è pure una prospettiva che Domenico Marzi tiene in considerazione. L’ex primo cittadino ha come obiettivo quello di evitare il commissariamento del Comune. Ragione per la quale non firmerà le dimissioni di massa e neppure voterà una eventuale mozione di sfiducia. Né lui né i consiglieri Carlo Gagliardi e Alessandra Mandarelli.

In secondo luogo Marzi guarda ad una futura alleanza parametrata sul programma e su una sorta di “squadra di governo blindata”. Un’alleanza che superi gli schemi e i confini di destra e sinistra. Su una simile impostazione possono starci sia Andrea Turriziani (Lista Marini) che il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli e Claudio Caparrelli. Nell’ambito del centrodestra, è obiettivamente complicato che Nicola Ottaviani (parlamentare e coordinatore provinciale della Lega) possa non continuare a sostenere Mastrangeli. Ergo, della coalizione faranno quasi sicuramente parte la Lega e la Lista Ottaviani. Oltre alla Lista Mastrangeli naturalmente. Poi c’è la Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia: in un quadro del genere, la civica potrebbe proseguire ad appoggiare Mastrangeli. Infine, Fratelli d’Italia: certamente influiranno le dinamiche nazionali e regionali. In ogni caso comunque ci sarà bisogno di un chiarimento vero tra Mastrangeli, il circolo cittadino e il gruppo consiliare.

Nell’ambito del centrosinistra la novità è stata rappresentata dalla mossa dei Socialisti. Il Psi nel 2027 si presenterà con un proprio candidato sindaco. E nell’ambito di una coalizione denominata “La Frosinone di domani”. Con due civiche: Frosinone Aperta e Area Vasta. Il candidato sindaco sarà Vincenzo Iacovissi. Resta da capire cosa farà il Partito Democratico, ora impegnato nella fase congressuale. Il nodo politico è questo: il centrosinistra viene da tre sconfitte consecutive, ma soprattutto la frattura del 2012 non è mai stata realmente ricomposta. Inoltre nel 2022 lo strappo tra i Democrat e i Socialisti è stato assai forte e clamoroso. In questi tre anni nessun reale passo avanti per una ricucitura. Quando il centrosinistra ha vinto e governato il capoluogo (due volte con Domenico Marzi sindaco, una con Michele Marini), l’asse di ferro era rappresentato proprio dagli allora Ds, Margherita e Socialisti. Infine, siccome il Pd potrebbe avere delle difficoltà a mettere in campo un proprio candidato sindaco, ecco che la possibilità di convergere su Vincenzo Iacovissi non può affatto essere esclusa. Certamente mancano ventuno mesi alla data delle elezioni, però una tale ipotesi è sul tavolo dei Democrat.

C’è poi il tema delle candidature alle provinciali. A dicembre scade il mandato dei1 2 consiglieri. Il sistema elettorale è quello della Delrio: alle urne vanno sindaci e consiglieri dei 91 Comuni. Il consenso si esprime attraverso il voto ponderato. Quello del Comune di Frosinone vale 306 punti ed è il più alto di tutti. Dicevamo delle candidature. Nella Lega Nicola Ottaviani punterà ancora su Andrea Amata (consigliere di Vicalvi) e si aspetta il sostegno di Mastrangeli e dei gruppi del Carroccio, della Lista Ottaviani e della Lista per Frosinone. Ma potrebbe rivolgersi pure a Claudio Caparrelli (Polo Civico) e Marco Sordi (Lista Vicano). Anche Fratelli d’Italia vorrà portare nell’aula dell’ente di piazza Gramsci un consigliere di Frosinone e il nome in pole position è quello del capogruppo Franco Carfagna. Confidando nel gioco di squadra della parte di centrodestra della coalizione trasversale. Ecco perché la coperta rischia di essere corta.

Ma quando si voterà per le provinciali. Il mandato dei 12 consiglieri termina a dicembre, nell’immediata vigilia di Natale. Però il presidente della Provincia Luca Di Stefano ha novanta giorni di tempo per procedere alla convocazione. Se si arrivasse a marzo cambierebbero molte strategie e prospettive politiche. Perché alle elezioni comunali di Frosinone mancherebbero quindici mesi ed è obiettivamente complicato immaginare che qualcuno possa attivare le dimissioni di massa con il rischio di mettere in discussione il ruolo dei consiglieri provinciali. Ecco perché ad essere davvero decisivi saranno i prossimi tre mesi. Se invece alla Provincia si votasse a gennaio, allora sarebbe diverso.

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