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Frosinone

Ospedale privato, i lavori per la nuova struttura sanitaria possono andare avanti

Respinti dal tribunale amministrativo e dal Consiglio di Stato i ricorsi contro Policlinico Centro Italia. Due società confinanti chiedevano l’accesso agli atti del progetto e di annullare la delibera del Consorzio industriale

Ospedale privato, ok dai giudici

I lavori di realizzazione della la nuova struttura sanitaria da parte della società Policlinico Centro Italia possono andare avanti. Il Tar di Latina, infatti, con un’ordinanza pubblicata nei giorni scorsi, si è pronunciato rigettando l’istanza cautelare presentata da una società confinante, la Masterwood, che chiedeva l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della delibera del 4 agosto 2023 del Consorzio industriale del Lazio. Tale delibera ha ad oggetto «Soc. Policlinico Centro Italia Srl - Esame richiesta assegnazione area porzione “Lotto A Piano particolareggiato Sif - Centro intermodale interporto merci” necessaria per la realizzazione di una struttura per “servizi sanitari e socio assistenziali - ristorazione - commercio - centro ricerche e direzionali» a Frosinone. Chiesto pure l’annullamento del titolo emesso dal Comune di Frosinone lo scorso luglio.
Scrivono i giudici del Tar: «Ritenuto che, al pur sommario esame della presente fase del giudizio, non sembrano sussistere adeguati elementi per una prognosi di favorevole delibazione del ricorso e dei motivi aggiunti in quanto - nonostante l’esame delle eccezioni di inammissibilità svolte dalle resistenti richieda la più approfondita cognizione del merito - non appaiono evidenti la legittimazione e l’interesse delle ricorrenti». Per poi aggiungere nel senso di non valutare «un pregiudizio giuridicamente rilevante che rivesta i caratteri di gravità ed irreparabilità in capo alle ricorrenti in dipendenza dell’esecuzione dell’intervento edilizio oggetto dell’impugnato titolo rilasciato dal Comune di Frosinone, anche alla luce dell’avanzato stato dei lavori». Per i giudici, inoltre, l’istanza è «superata dalle ampie produzioni documentali del Consorzio e del Comune» e «non è, comunque, funzionale alla delibazione dell’istanza cautelare». Da qui il no del il Tar alla sospensiva. Sulla questione della realizzazione della struttura sanitaria nella zona interessata dal progetto, ormai abbandonato, dell’interporto, nel tempo, si sono avute altre pronunce dai tribunali amministrativi, in particolare con riferimento al diritto di accesso alla documentazione sul progetto, e solo in parte esibita.

Il 9 gennaio il Consiglio di Stato aveva rigettato un’istanza delle società Metaltek e Masterwood, sempre contro il Consorzio industriale del Lazio e nei confronti della Policlinico Centro Italia, che avevano appellato una pronuncia del Tar di Latina. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso, sempre in tema di accesso agli atti, sostenendo che «grava sulla parte interessata l’onere di dimostrare che il documento al quale intende accedere è necessario (o, addirittura, strettamente indispensabile se concerne dati sensibili o giudiziari) per la cura o la difesa dei propri interessi. Diversamente opinando, la conoscenza dell’atto per la cura e la difesa dei propri interessi giuridici si trasformerebbe, inammissibilmente, nel diritto del privato di partecipare all’esercizio del pubblico potere in senso “civilmente” più responsabile, trasparente e imparziale, collocandosi, quindi, nel diverso paradigma normativo dell’accesso civico generalizzato».

Più recentemente, ancora il Tar, con sentenza pubblicata il 24 febbraio, si è pronunciato sul ricorso con il quale sempre le due ditte confinanti chiedevano l’annullamento del parziale diniego di accesso agli atti amministrativi opposto dal Consorzio industriale del Lazio. In pratica le società rilevavano che l’ubicazione nell’«area di una struttura socio assistenziale di rilevanti dimensioni - quale risulta essere quella che intende realizzare la società controinteressata -» risulterebbe «ad avviso delle ricorrenti incompatibile con l’attività» dalle stesse, espletate «anche in considerazione della attuale destinazione industriale». Da qui la richiesta d’accesso agli atti della pratica sulla «costruzione di un ospedale privato sull’area ex interporto di Frosinone». Anche in questo caso il Tar ha respinto le richiesta ritenuta «generica».

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