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Lo scenario

Comune, se le anomalie sono la regola

Al Comune capoluogo nessuno fa più caso alle prese di distanza all’interno della maggioranza. Così come nel campo delle opposizioni ognuno fa il suo percorso. Tanto i numeri in aula non mancano comunque

Comune, se le anomalie sono la regola

Antonio Scaccia, Armando Papetti, Alessandra Mandarelli

Nuovo appuntamento con il question time in consiglio comunale. La risposta alle interrogazioni e alle interpellanze da un anno rappresenta un termometro attendibile per capire il clima politico, sia nella maggioranza che nelle opposizioni. Ormai però nel capoluogo c’è una situazione che tutti considerano normale. Mentre in realtà non è proprio così.

Il centrodestra
Ci sono 5 consiglieri eletti nella coalizione di maggioranza che non vanno oltre l’appoggio esterno. A cominciare da Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia, del gruppo di Forza Italia. Parliamo di un partito che ha fatto la storia del centrodestra, sia a livello nazionale che locale. Non ci sono segnali di un possibile recupero della situazione. Quindi Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella, della lista Mastrangeli, il gruppo che doveva essere la “guardia pretoriana” del primo cittadino. Infine Giovanni Bortone, della Lega. Il meccanismo ormai consolidato della seconda convocazione concede ampi spazi di manovra sul piano numerico e infatti in più di ventisette mesi mai la maggioranza è “andata sotto”. Diverso il piano politico, specialmente in prospettiva. Quando cioè si dovrà tornare alle urne, perché le fratture che si sono consumate non sono semplici da ricomporre. Da mesi i 5 posizionati all’appoggio esterno non risparmiano critiche e attacchi politici all’Amministrazione, al Sindaco e all’intera maggioranza. E questo non è esattamente normale. Nessuno sembra preoccuparsene però. Così come nei giorni scorsi i 3 consiglieri del gruppo FutuRa (Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone) non hanno risparmiato bordate in merito alla vicenda del Bus Rapid Transit e più in generale della futura mobilità urbana. Il gruppo di FutuRa si è costituito a luglio: alla lista ha recentemente aderito l’ex assessore alla polizia locale Maria Rosaria Rotondi. Mentre l’ex assessore alla digitalizzazione e alla smart city Alessandra Sardellitti è un punto di riferimento della formazione politica. FutuRa non ha rivendicato assessorati, ma la domanda è: sarà per sempre così? Considerando che le dinamiche di maggioranza degli ultimi dodici mesi hanno fatto registrare accelerazioni improvvise e imprevedibili. Difficile perciò avanzare ipotesi. Martino, Petricca e Pallone hanno preso una posizione netta sul tema dell’apertura alle opposizioni. Con un no secco. Ricapitolando: il centrodestra nel giugno 2022 ha vinto la terza elezione consecutiva al Comune capoluogo. Eleggendo 22 consiglieri su 33. Ora è a quota 17, dopo che 5 esponenti hanno optato per l’appoggio esterno. Evidente l’importanza del voto dei 3 consiglieri di FutuRa, senza i quali il centrodestra sarebbe a 14. Quindi... in minoranza. Soltanto sulla carta naturalmente. Il profilo politico però resta. Poi c’è il tema degli equilibri, dei rapporti di forza e della composizione dei gruppi. La Lista Ottaviani, per esempio, ha perso 2 consiglieri, Martino e Petricca. Passando da 5 a 3. La stessa Lega nella sostanza ha dovuto fare i conti con una situazione cambiata: 1 dei 2 consiglieri eletti (Bortone) è all’appoggio esterno. Riccardo Mastrangeli non ha toccato gli assetti della giunta. Se non per quanto riguarda Adriano Piacentini, ora tecnico esterno di sua fiducia e non più espressione di Forza Italia.

Il centrosinistra
La composizione del Consiglio risente delle scelte in campagna elettorale. Da una parte il centrosinistra a sostegno di Domenico Marzi: Lista Marzi (4), Pd (3), Polo Civico (2), Lista Marini (1). Dall’altro il Psi, con Vincenzo Iacovissi che si è candidato a sindaco autonomamente. La spaccatura tra Dem e Socialisti non si è ricomposta, anzi il solco si è perfino allargato. Non solo: i diversi gruppi hanno ormai strategie differenti. Non mancano le distanze tra Partito Democratico e Lista Marzi, mentre la Lista Marini in diverse occasioni ha effettuato aperture nei confronti di Mastrangeli. Il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli per due consiliature ha fatto parte (da protagonista) della maggioranza che ha sostenuto Nicola Ottaviani. Il “richiamo della foresta” non c’è stato. Almeno finora. Ma la civica si muove in modo indipendente. I livelli sui quali ragionare sono due. Uno è riferito al presente e si parametra sulle delibere che arrivano all’attenzione del Consiglio. L’altro guarda, come già detto, alle prossime elezioni. Perché le variabili non mancano in nessuno degli schieramenti. Con riferimento alle alleanze ma pure al ruolo delle liste civiche. Per il centrosinistra c’è altresì il tema della candidatura a sindaco. Dopo tre sconfitte consecutive è impensabile arrivare ancora una volta all’ultimo istante utile. Il minimo comun denominatore per gli schieramenti è che nessuno prende l’iniziativa. Nel centrodestra per cercare di ricucire politicamente la coalizione. Nel centrosinistra... pure. Si va avanti così. All’insegna del “fin che la barca va”.

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