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Serie B

Per salvarsi bisogna remare tutti dalla stessa parte

Ritrovare coesione massima tra tutte le parti diventa fondamentale per raggiungere ogni risultato. E vale molto di più di eventuali acquisti del mercato

Frosinone Calcio

La squadra con Leandro Greco

Il più brutto Frosinone della gestione Leandro Greco, se non addirittura di tutta la stagione, ha perso in maniera netta e meritata la sfida di domenica allo “Stirpe” contro la Cremonese. Uno 0-3 che non ammette giustificazioni e che, soprattutto, deve far riflettere in vista delle ultime diciassette giornate della stagione regolare. Deve far riflettere per il modo in cui è arrivato. Perché le partite si possono anche perdere, ma solo dopo aver dato tutto e anche di più, ma in quel caso l’avversario si è dimostrato talmente forte da meritare il successo. Quello visto al cospetto dell’undici di Stroppa, invece, è stato un Frosinone senza anima e senza cuore. Cosa mai accaduta prima e che quindi deve preoccupare. L’impressione domenica pomeriggio, ma chiaramente stando dal di fuori potrebbe essere anche errata, è stata quella di una squadra che non è sembrata “remare” tutti dalla stessa parte. Di una squadra che dopo aver preso due gol banalissimi si è lasciata andare, piuttosto che ricompattarsi al massimo e credere nella possibilità della rimonta. Tanti gli esempi che potremmo fare ripercorrendo nella testa i novanta minuti con la Cremonese, ma uno su tutti ci ha lasciati davvero increduli.

L’assenza di proteste vere (sono state davvero minime), sull’assurda decisione della signora Ferrieri Caputi di non tirare fuori il secondo sacrosanto “giallo” per Ceccherini. La dimostrazione di una squadra che con la testa era già fuori dalla partita. Un’episodio che avrebbe potuto cambiare il canovaccio della gara, visto che i ciociari avrebbero giocato ben quaranta minuti con l’uomo in più. E per una formazione “debole” di testa come questo Frosinone, quell’episodio avrebbe potuto dare una grande scossa in positivo. Ma a questo punto è inutile guardare indietro. Bisogna invece ritrovare da subito la voglia di combattere tutti insieme. Di mettere il “noi” davanti “all’io”. Dirigenza, tecnico, squadra e a seguire i tifosi e gli addetti ai lavori.
Basta “attaccarsi” al mercato

E poi bisogna smetterla di pensare che può essere il mercato a portare il Frosinone alla salvezza. E in particolare con l’arrivo di un attaccante. Non può essere un uomo a fare la differenza. E poi perchè nessuno dice che la Sampdoria, tanto per fare un’esempio, può contare su una batteria di attaccanti che in estate era invidiata da tutti (Coda, Tutino, Borini, Sekulov e La Gumina appena ceduto) e oggi ha un solo punto in più del Frosinone? O la Salernitana, che ne ha due in meno e in avanti ha in rosa Simy, Verde, Torregossa o Kallon solo per fare qualche nome). Non sarà il mercato a salvare il Frosinone, ma soltanto l’amore per quei colori giallazzurri che vogliamo credere gli attuati componenti della rosa di squadra e tutti gli altri addetti ai lavori hanno nel cuore. Solo lottando tutti insieme da qui alla fine con il massimo delle forze, si potrà centrare l’obiettivo salvezza.

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