Spazio satira
L'anniversario
02.02.2025 - 20:44
Sono trascorsi ottant’anni dal primo febbraio 1945, quando il governo Bonomi ha emanato il decreto “Estensione del diritto di voto alle donne”, sancendo la partecipazione concreta delle cittadine italiane alla vita dello Stato. Il diritto di voto rappresenta infatti la prima di molte tappe che hanno segnato il cammino dell’emancipazione femminile in Italia. Tuttavia, il “Decreto Bonomi” non contemplava ancora la possibilità per le donne di essere elette. Quest’ultima è stata concessa solo il 10 marzo 1946, a ridosso delle elezioni amministrative quando quasi duemila donne sono state elette nei consigli comunali. Entrambi i provvedimenti sono stati decisivi per il 2 giugno 1946. Quel giorno infatti, per la prima volta, milioni di donne sono state chiamate alle urne per scegliere il destino del Paese, segnando la nascita della democrazia.
Le parole della giornalista romana Anna Garofalo, nel libro “L’italiana in Italia” pubblicato nel 1956, dieci anni dopo quel giorno memorabile, restituiscono ancora oggi l’emozione del momento in cui le donne hanno stretto con orgoglio al petto la loro prima scheda elettorale. «Lunghissima attesa davanti ai seggi elettorali. Sembra di essere tornate alle code per l’acqua, per i generi razionati. Abbiamo tutti nel petto un vuoto da giorni d’esame, ripassiamo mentalmente la lezione: quel simbolo, quel segno, una crocetta accanto a quel nome. Stringiamo le schede come biglietti d’amore», si legge in un passo del libro.
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