Spazio satira
Esteri
29.11.2024 - 09:16
Ai minori di 16 anni vietati i social network in Australia
Il 28 novembre 2024, il parlamento australiano ha approvato una legge storica che vieta l'accesso ai social network ai minori di 16 anni, una delle normative più severe a livello globale in materia. La legge è stata approvata sia dalla Camera dei Rappresentanti sia dal Senato, obbligando le piattaforme a adottare misure ragionevoli per impedire che bambini e adolescenti abbiano account sui social.
Sanzioni e Multa
Se le piattaforme non rispetteranno la legge, potranno essere multate con sanzioni che arrivano fino a 50 milioni di dollari australiani (circa 30,7 milioni di euro). La legge è ormai pronta ad entrare in vigore, e le piattaforme avranno almeno un anno di tempo per prepararsi alla sua attuazione, sebbene i dettagli tecnici della legge siano ancora in fase di definizione da parte delle autorità di regolamentazione australiane.
Supporto del Governo e Preoccupazioni Sociali
Il primo ministro Anthony Albanese, leader laburista, ha sostenuto con forza la legge, evidenziando i rischi sociali e psicologici dei social network. Albanese ha dichiarato che i social sono una fonte di pressione sociale e di ansia, oltre ad essere utilizzati da truffatori e predatori. Ha anche invitato i giovani australiani a "mettere via i loro smartphone" e a dedicare più tempo a sport come calcio, cricket, tennis, pallavolo e nuoto.
Reazioni Contrarie delle Piattaforme e dei Giovani
Le piattaforme social hanno espresso preoccupazioni, definendo la decisione "affrettata" e sollevando dubbi sulle conseguenze impreviste di una legge così restrittiva. Inoltre, molti giovani hanno dichiarato di voler aggirare il divieto. Un esempio è la dichiarazione di Angus Lydom, un ragazzo di 12 anni, che ha affermato: "Troverò un modo, e lo stesso faranno i miei amici".
Esenzioni e Applicabilità Tecnica
Alcuni esperti hanno sollevato dubbi sull'efficacia tecnica del limite di età imposto dalla legge, temendo che potrebbe essere difficile da far rispettare. Alcune piattaforme, come Whatsapp e YouTube, potrebbero essere esentate dalla legge, in quanto vengono ritenute utili per la comunicazione e l'apprendimento degli adolescenti.
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