Spazio satira
L'ultimo saluto
24.10.2023 - 09:10
Una folla commossa per l'ultimo saluto a Massimo Guglielmo
Ieri è stato il giorno dell'ultimo, commosso e fortissimo, abbraccio a Massimo Guglielmo, l'imprenditore di Monticelli morto sul lavoro a seguito di un volo di cinque metri dall'impalcatura nel campo sportivo di Cervaro in cui stava lavorando. La cattedrale di Pontecorvo – città in cui il quarantanovenne aveva le sue imprese e nutriva amicizie e rapporti, fino a spendersi per la costituzione della Fiera del basso Lazio - ha contenuto a fatica le migliaia di persone accorse per partecipare ai funerali concelebrati da don Stanislao, il parroco di Monticelli - che lo aveva unito in matrimonio con l'adorata moglie, a cui è toccato il compito dell'omelia - da don Richi della parrocchia di Cervaro e da don Erik, titolare della cattedrale.
«Se n'è andato un uomo dall'anima bella – le parole dell'amico Loris Fratarcangeli che rivela che ieri sera avrebbe dovuto incontrare Massimo Guglielmo insieme ad altri amici per cominciare a parlare della seconda edizione della Fiera del basso Lazio – un uomo allegro, sempre sorridente, generoso, creativo, pronto a trovare una soluzione in ogni occasione. Un uomo che guardava con fiducia e ottimismo al futuro. Per questo dobbiamo mettere da parte le lacrime e sorridere come lui ci ha insegnato, ma sappiamo che abbiamo perso un amico e un ragazzo brillante».
I sindaci di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, e di Cervaro, Enzo Marrocco, il vice sindaco di Esperia, Maddè Guglielmo, hanno portato con i loro interventi la riconoscenza e l'apprezzamento delle tre comunità nei confronti della persona e del professionista che l'imprenditore è stato: un lavoratore instancabile. Le esequie sono state accompagnate dalle note della banda musicale di Pontecorvo. Al termine, la salma omaggiata da palloncini verdi fatti volare in alto nel cielo – verdi come i tappeti e i giardini che Massimo Guglielmo allestiva e curava – è stata trasportata al cimitero di Monticelli per la tumulazione.
La dinamica dell'infortunio mortale resta ancora da definire: sotto la lente le autorizzazioni - passate al setaccio da militari dell'Arma e ispettori Spresal della Asl - e gli ultimi istanti di vita di Massimo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il quarantanovenne - titolare della ditta - avrebbe perso l'equilibrio mentre stava montando un pannello coibentato, dopo essere salito sull'impalcatura. Poi l'imponderabile: lo spaventoso volo di cinque metri. Tante le persone accorse. L'allarme è stato immediato così come il trasferimento a Roma. Ma le sue condizioni erano già gravissime. E qualche ora più tardi, la tragica notizia dal San Camillo.
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