Frosinone
10.12.2025 - 15:00
Il sindaco Riccardo Mastrangeli e il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri
Alla riunione dei capigruppo convocata da Riccardo Mastrangeli non c’era Franco Carfagna, di Fratelli d’Italia. Indipendentemente da ogni tipo di motivazione ufficiale, la sostanza politica è una sola: l’accordo all’interno della coalizione che sostiene il Sindaco non c’è. E questo vuol dire, tra le altre cose, che bisognerà vedere se oggi ci sarà il numero legale nella seduta del consiglio comunale. In prima convocazione, quando servono almeno 17 presenti. O se invece si andrà a domani, in seconda “chiama”. Quando ne bastano 12, di presenti. In realtà la distanza politica è siderale: Mastrangeli intendeva affrontare soltanto il tema del bilancio, per Fratelli d’Italia senza una verifica e un rimpasto è complicato (se non impossibile) fare finta di nulla.
Al vertice c’erano il sindaco Riccardo Mastrangeli e l’assessore al bilancio Adriano Piacentini. Quindi Dino Iannarilli (Lega), Sergio Verrelli (Lista per Frosinone), Gianpiero Fabrizi (Lista Ottaviani), Marco Sordi (Lista Vicano). E Andrea Turriziani, eletto nella Lista Marini ma ormai vicinissimo al Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli: dovrebbe annunciare l’adesione in consiglio comunale. Non c’era Claudio Caparrelli, capogruppo del Polo Civico. E neppure Christian Alviani, che ha aderito alla nuova lista civica Identità Frusinate, ma pure lui deve ufficializzare tale passaggio nell’aula di Palazzo Munari. Poco da girarci intorno: l’assenza del capogruppo di Fratelli d’Italia Franco Carfagna è “pesante” sul piano politico. Il gruppo di FdI ha 5 consiglieri e va ricordato che c’è ormai una condivisione di strategia con il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente) e con lo stesso Andrea Turriziani. Peraltro nell’ultima seduta ordinaria di consiglio comunale Fratelli d’Italia, Tagliaferri e Turriziani hanno inviato un messaggio politico chiaro all’indirizzo di Mastrangeli e della “galassia della Lega” che fa riferimento al parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani e al vicesindaco Antonio Scaccia. Dimostrando che senza di loro il numero legale non può esserci. E che quindi anche l’approvazione delle delibere è complicata.
L’assenza di Carfagna al vertice di ieri ha determinato malumori nella “galassia della Lega”: Carroccio, Lista per Frosinone, Lista Ottaviani e Marco Sordi (Lista Vicano). E pure Riccardo Mastrangeli si è posto più di qualche domanda.
Fra l’altro sullo sfondo rimane sempre l’opzione che la prossima volta possa candidarsi a sindaco il presidente e amministratore delegato di Ales Fabio Tagliaferri, esponente di spicco di Fratelli d’Italia.
L’intera questione ha un profilo squisitamente politico. Perché non sfugge a nessuno che Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani chiedono a Riccardo Mastrangeli una verifica. Magari preceduta da un azzeramento della giunta. Per arrivare perlomeno ad un rimpasto che porti ad un riequilibrio sul versante della rappresentanza nell’esecutivo. Specialmente con riferimento a quello che è successo sul versante della scomposizione e della ricomposizione dei gruppi. Inoltre è chiaro che esiste una spaccatura forte sia sul piano amministrativo che politico. Fratelli d’Italia ha più volte chiesto modifiche al Piano urbano della mobilità. Con riferimento al tracciato del Brt e alla viabilità del quartiere Scalo. Ma non solo.
Il bilancio è il documento cardine di ogni Amministrazione Comunale. La mancata approvazione, come ha ricordato lo stesso Mastrangeli, può determinare l’interruzione anticipata della consiliatura. Il Sindaco vorrebbe portarlo in aula prima della fine dell’anno, indipendentemente da proroghe che potrebbero essere concesse.
Ma i tempi sono già stretti. In ogni caso in una situazione come quella attuale è difficile immaginare che il via libera al documento contabile possa arrivare senza un chiarimento vero di tipo politico. Invece non si va oltre una infinita partita a scacchi giocata sull’orlo di una crisi di nervi.
Il Polo Civico, con due consiglieri, è nelle condizioni di rivendicare un assessorato. La domanda è: Mastrangeli e l’area della Lega sono d’accordo oppure no? La questione della verifica e del rimpasto c’è. Per Fratelli d’Italia va fatta una riflessione sulla rappresentanza. Perché la “galassia della Lega” esprime 7 consiglieri (8 considerando pure Mastrangeli). E nella sostanza esprime 5 se non 6 assessori. Dall’altra parte ci sono FdI (5), Massimiliano Tagliaferri (indipendente) e Andrea Turriziani, ora nel Polo Civico, del quale fa parte pure Claudio Caparrelli. Quindi 8 consiglieri. In giunta gli assessori sono 2, entrambi di Fratelli d’Italia. Anche in questo caso si tratta di capire se Riccardo Mastrangeli e lo schieramento che fa riferimento alla Lega sono disponibili a rivedere gli assetti. La sensazione è che non sono disponibili.
Vero che con il passaggio di Christian Alviani a Identità Frusinate la maggioranza è arrivata a quota 17 su 33. Sulla carta però, perché il nodo vero è quello espresso prima. Se oggi dovesse mancare nuovamente il numero legale, ciò rappresenterebbe un ulteriore segnale. Destinato a riverberarsi sul futuro della consiliatura. Alla conclusione della quale peraltro mancano diciotto mesi. Infine, al primo punto all’ordine del giorno c’è la mozione di Anselmo Pizzutelli sulla situazione nella Striscia di Gaza. Argomento che sul piano politico ha già determinato fibrillazioni e spaccature.
Poi naturalmente ci sono altre situazioni. Per esempio quella delle decisioni che assumerà la Lista Marzi. Ma non c’è modo di eludere il problema: senza un’intesa tra le due “anime” della maggioranza non si va da nessuna parte. Certamente il tiro alla fune può continuare. Con il rischio che la corda possa spezzarsi. Ne sono tutti consapevoli.