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La sfida di Luigi Mingarelli: impegni e priorità

Il candidato sindaco guida una coalizione di due liste: «Poche ma buone». L’impegno: i bisogni dei cittadini al centro dell’azione amministrativa. E il reddito minimo comunale

La sfida di Luigi Mingarelli: impegni e priorità

Luigi Mingarelli, candidato sindaco della coalizione “Ceccano 2030”, nel suo comitato elettorale di largo Tomassini

Luigi Mingarelli, 50 anni, padre di tre figli, capo squadra dei vigili del fuoco di Frosinone, delegato sindacale e segretario del circolo cittadino del Prc-Se, ha un’idea ben precisa di cosa fare se verrà eletto sindaco: cambiare il paradigma della politica ceccanese. Si presenta agli elettori sostenuto da due liste: “Ceccano 2030 Ceccano a sinistra” e “Ceccano 2030 per l’acqua pubblica”. Per fare cosa? Lo abbiamo intervistato.

Lei è il candidato sindaco con meno liste a sostegno, due. Una partita persa in partenza?
«Tutt’altro. Ne ho poche ma buone. E poi il risultato si vede sempre a fine partita».

La sua coalizione ha varie anime all’interno, ma una forte connotazione di sinistra. Perché c’è bisogno della sinistra a Ceccano?
«Intanto non confondiamo la sinistra vera con chi dichiara di essere di sinistra ma fa politiche ben diverse. E poi a Ceccano c’è bisogno di sinistra perché le istanze dei cittadini sono sempre in secondo piano e c’è chi se ne ricorda soltanto sotto elezioni facendo promesse da marinaio, basta citare il caso di Acea».

A chi sostiene che la sinistra storica ha lasciato solo macerie che risponde?
«La sinistra storica ha avuto delle colpe, una fra tutte il mancato ricambio generazionale. Quanto alle macerie, mi risulta che il castello all’epoca era fruibile dalla popolazione mentre adesso è una discarica di materiali edili e di cantiere e dopo l’inchiesta sul Pnrr non si sa quando riaprirà. Il fiore all’occhiello della città torna a essere quel palazzone senza scopo che era tanti anni fa, e questo grazie alla destra».

Lei è molto critico con il centrodestra, ma anche con il centrosinistra. Perché?
«Perché l’azione politica di questi ultimi anni non ha rispecchiato i bisogni dei cittadini, come per la mozione sul reddito minimo comunale che abbiamo presentato a maggioranza e opposizione, ma che non è mai stata portata in discussione, salvo poi ritrovarmeli in piazza a raccogliere le firme per il reddito minimo. Mi sembra ipocrisia».

Tra le vostre battaglie c’è quella per la pubblicizzazione del servizio idrico. Vi accusano di essere antistorici, di sostenere una cosa che non si realizzerà mai.
«C’è il risultato del referendum del 2011 che parla sulla pubblicizzazione del servizio. Quel risultato è stato disatteso da tutti i governi che si sono succeduti, tecnici e politici, dei quali tutti i partiti, ad eccezione della sinistra radicale, hanno fatto parte. Quindi Pd e cespugli vari, FdI e cespugli vari e anche il M5s».

Se sarà eletto sindaco quale criterio seguirà per nominare la giunta?
«Quello della competenza, dell’onestà e dell’amore per Ceccano, caratteristiche che nella coalizione di Ceccano 2030 non mancano».

Ci saranno assessori esterni?
«Perché no?».

Come Ceccano 2030 avevate presentato una petizione per dimezzare le indennità di carica dell’amministrazione. Se vincerete siete pronti a farlo voi?
«Assolutamente sì. Quella petizione è stata presentata a tutta la vecchia amministrazione, minoranza compresa. E anche questa non è stata raccolta e discussa. Ora c’è qualche candidato sindaco che l’ha fata sua. Grazie per aver copiato le proposte del nostro collettivo».

Le prime tre cose che vorrebbe realizzare da sindaco?
«Rotazione del personale amministrativo che andava fatta subito dopo i fatti del 24 ottobre, assessorato alla trasparenza che spieghi ai cittadini gli atti compiuti dall’amministrazione, ripristino dello scuolabus che è un obbligo in riferimento al diritto allo studio, un servizio azzerato da chi ora lo ripropone in campagna elettorale».

Ipotesi ballottaggio, che farà?
«Più che a noi questa domanda andrebbe rivolta agli altri visto che al ballottaggio ci andremo noi».

Anche lei teme che ci sarà un’elevata astensione dal voto?
«Il clima non è dei migliori rispetto alla partecipazione, ma ai miei concittadini dico che il 25 e 26 maggio hanno una grande opportunità per restituire dignità alla nostra città scegliendo il candidato più vicino a loro. Spero che quel candidato sia io, ma comunque votare è importante per dare un segnale di un deciso cambio di rotta di cui questa città ha tanto bisogno».

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