Anagni
28.09.2025 - 09:00
Una veduta del cimitero nei pressi del quale dovrà essere realizzata la strada
L’avvocato Costantino Santovincenzo sconfigge in tribunale il Comune di Anagni, che dovrà farsi carico delle spese necessarie a realizzare una strada nei pressi del cimitero, lunga circa 140 metri, essenziale per il transito dei proprietari di un fondo attiguo. La vicenda ha origine nel 2008, quando i ricorrenti avevano ceduto alcuni terreni per la costruzione della nuova ala del cimitero, affidata alla società “San Lorenzo Spa”. Il Comune s’era impegnato a realizzare lavori per consentire il passaggio sia pedonale che carrabile a favore dei richiedenti, assistiti dall’avvocato Costantino Santovincenzo. I mancati interventi avevano impedito agli aventi diritto di accedere ai terreni restanti e l’ente era stato invitato ad eliminare la interclusione del fondo dei medesimi.
Nelle prime fasi del giudizio il Comune è rimasto contumace e non ha ottemperato alla richiesta di informazioni in merito allo stato di avanzamento dei lavori, previsti nella variante di progetto, senza fornire chiarimenti in merito. Il Tribunale, dopo varie udienze, ha deciso di “costituire, senza alcuna indennità, una servitù di passaggio, pedonale e carrabile, in favore dei richiedenti, a carico dei fondi di proprietà del Comune di Anagni meglio indicati nella proposta di variante allegata alla relazione del Ctu sul tracciato, da realizzarsi a cura e spese del Comune”. Da qui la sentenza: “Condanna il Comune di Anagni a rifondere ai ricorrenti le spese di lite, che liquida in euro 125 ed euro 5.077 per compensi, oltre spese generali, Iva e Cpa come per legge. Pone definitivamente le spese di Ctu a carico del Comune di Anagni”. Il costo dei lavori per la realizzazione della strada, secondo la stima del consulente tecnico d’ufficio, ammonta a circa 32.000 euro, oltre ai diversi oneri di legge.
Una curiosità: fra gli impedimenti a raggiungere i fondi interclusi, ci sono anche le due enormi antenne per la telefonia mobile posizionate su terreno comunale e per le quali l’ente incassa canone di locazione. La collocazione delle antenne era stata contestata anche per l’esistenza del cosiddetto “vincolo Giminiani”, ma istanze in tal senso non sono state sufficienti alla rimozione dei giganteschi tralicci.
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