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Lazio Innova

La ricerca per battere il Covid: quattro bandi regionali finanziati con 30 milioni

Si punta allo allo sviluppo tecnologico delle imprese. L'obiettivo finale è di consentire alle aziende del Lazio di superare le conseguenze dell'emergenza

Quattro bandi regionali, per un totale di 30 milioni di euro, riguardanti il mondo della ricerca, dell'innovazione e delle startup, con l'obiettivo di contrastare le conseguenze dell'emergenza Covid-19; ma nello stesso tempo, di indirizzare il modello di sviluppo del Lazio in modo più deciso verso lo sviluppo tecnologico e la sostenibilità.

Sono stati illustrati ieri ai rappresentanti delle istituzioni, delle Università, delle associazioni e degli organismi di ricerca nel palazzo della Regione Lazio durante l'evento "La ricerca per il Lazio del futuro".

Fra gli intervenuti, insieme al presidente Nicola Zingaretti, il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi; l'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-up e Innovazione, Paolo Orneli; il collega di Giunta responsabile di Lavoro e Nuovi Diritti, Formazione, Scuola, e Politiche per la ricostruzione Claudio Di Berardino.

I quattro bandi puntano a ottenere un duplice risultato: sostenere il mondo della ricerca, favorendone l'integrazione con la realtà delle imprese e permettendo la diffusione di nuovi prodotti, in modo da portare l'innovazione fino al livello dei consumatori; quindi, rafforzare la lotta contro la diffusione del Coronavirus, per contrastarne il più rapidamente gli effetti.

Questo il dettaglio dei quattro avvisi.
I quattro bandi Il primo, "Progetti di Gruppi di Ricerca 2020", è destinato agli organismi di ricerca e diffusione della conoscenza (Università e centri di ricerca) che hanno sede nel Lazio e presentino progetti singoli o in aggregazione tra loro. Lo stanziamento previsto è di 20 milioni di euro (fondi Por-Fesr 2014-2020 e fondi regionali) attraverso i quali realizzare programmi di ricerca e sviluppo di potenziale interesse delle imprese laziali, nel quadro della Smart Specialisation Strategy (S3) regionale. Ciascun progetto sarà finanziato al 100%, per un importo massimo di 150mila euro.
L'obiettivo finale, quindi, è arrivare a finanziare fino a 140 gruppi di ricerca, per un totale di oltre 560 ricercatori laziali beneficiati.

Il modulo per la partecipazione al bando si potrà compilare in modalità telematica sulla piattaforma GeCoWEB a partire dal prossimo 30 settembre.
Il secondo avviso, su "Emergenza Coronavirus e oltre", ha una dotazione di 3 milioni di euro (fondi regionali) ed è rivolto al finanziamento di progetti, presentati in partnership da organismi di ricerca (Odr) e imprese, che possano portare sul mercato, entro un termine di 6 mesi, sia soluzioni per il contrasto al Covid-19 (medicinali, trattamenti, dispositivi medici, attrezzature ospedaliere e mediche, strumenti per la raccolta o il trattamento dei dati per il monitoraggio della diffusione del virus), sia strumentazioni, dispositivi, sistemi e applicazioni in un ambito di welfare innovativo (cura dei contagiati a domicilio tramite teleassistenza, telemonitoraggio, robotica dispositivi per lo svolgimento delle attività lavorative a distanza o sul posto di lavoro in condizioni di sicurezza, dispositivi per la protezione individuale da Covid-19 e per il distanziamento sociale).

Il contributo concesso a un singolo progetto non potrà essere inferiore ai 150mila euro, nè superiore ai 350mila. Il modello per la partecipazione al bando si potrà compilare in via telematica sempre sulla piattaforma GeCoWEB a partire dal 7 settembre.
Il terzo bando,"Dottorati Industriali", è finanziato con 3 milioni di euro (fondi Por-Fse 2014-2020), ed è stato ideato per promuovere e ampliare la collaborazione tra il sistema della ricerca e dell'innovazione regionale e le imprese laziali. Lo scopo è utilizzare le risorse regionali per cofinanziare circa 50 dottorati industriali ad alto contenuto innovativo, promossi dalle partnership tra Università statali e private, Pmi e grandi imprese ed enti pubblici.

I progetti di ricerca, della durata di 3 anni, devono essere adeguati alla S3 regionale. Il traguardo finale è valorizzare i giovani laureati delle Università del Lazio, per creare e semplificare i rapporti di collaborazione tra Atenei e imprese, innovando il modello produttivo laziale e favorendo l'inserimento nelle stesse aziende di giovani altamente qualificati. Il bando verrà pubblicato nel mese di settembre.

L'ultimo bando, "Pre-Seed", è già aperto ed è stato rifinanziato con 4 milioni di euro (fondi Por-Fesr 2014-2020), somma che porta lo stanziamento totale a 8 milioni. A questo programma è stata inserita una riserva di 1 milione di euro per progetti finalizzati alla gestione dell'emergenza Covid-19 e dei suoi impatti economici e sociali.

Con questo avviso la Regione intende finanziare, attraverso contributi a fondo perduto, due tipologie di progetti: da una parte, con interventi fino a 30.000 euro, sostiene la creazione e la fase avviamento di startup innovative, per renderle attrattive sul mercato del capitale di rischio; dall'altra, rafforzando il legame tra il mondo dei ricercatori e le imprese, si promuove la nascita di spin-off di ricerca con interventi fino a 100.000 euro.Il bando è aperto in modalità telematica sulla piattaforma GeCoWEB.

L'impegno della Regione Lazio si aggiunge all'intervento diretto nella lotta contro il Coronavirus già messo in campo con il Protocollo d'intesa siglato a marzo insieme ai Ministeri dell'Università e della Ricerca Scientifica e della Salute, il Cnr e l'Irccs "Spallanzani", per l'individuazione di un vaccino contro il Covid-19 per il quale è in corso l'erogazione di 8 milioni di euro (5 dalla Regione e 3 dal Mur).

Al termine della presentazione dei quattro bandi, si è svolta la tavola rotonda sul tema "Università e impresa per un nuovo modello di sviluppo sostenibile e inclusivo", alla quale hanno partecipato il coordinatore dell'Ac cordo Regione Lazio-Università del Lazio sul trasferimento tecnologico Guido Fabiani; il presidente del Crul e rettore dell'Università di Cassino e del Lazio Meridionale, Giovanni Betta; il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello; la pro-rettore alle Infrastrutture di Ricerca dell'Universi tà "La Sapienza" di Roma, Maria Sabrina Sarto; l'economista, membro del comitato di esperti LazioLab, Annamaria Simonazzi; il coordinatore del tavolo LazioLab "Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico", Andrea Lenzi e la pro-rettore con delega ai rapporti col mondo del lavoro dell'Università "Roma Tre", Silvia Ciucciovino.

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