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Pirozzi: «Avanti anche da solo». E il centrodestra fa dietrofront

[Verso il voto] Presentata la candidatura. Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega bocciano il primo cittadino di Amatrice

Non c'era nessun dubbio sulla sua corsa alla presidenza alla Regione Lazio, ma ora è veramente ufficiale: il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha messo nero su bianco la sua candidatura.
Per sancire l'evento, Pirozzi ha convocato i giornalisti per una conferenza che si è tenuta ieri a Roma, dove ha confermato la volontà di partecipare con una lista civica fatta di sindaci ed associazionisti, senza però chiudere le porte a quei partiti di centro destra che, fino a poco tempo fa, si contendevano il primo cittadino affinché corresse col proprio simbolo: Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega.
Eppure i big del centro destra (Berlusconi, Meloni e Salvini) hanno tutti preso le distanze dal candidato. Primo tra tutti l'ex Cavaliere, che aveva già stroncato Pirozzi non appena aveva reso nota la sua candidatura: Berlusconi vuole un uomo di Forza Italia alle elezioni regionali.
Oggi, dopo l'exploit di Pirozzi e della sua lista civica, anche Meloni e Salvini sembrano distanziarsi dal sindaco di Amatrice, lo stesso candidato che fino a qualche settimana fa era, almeno sulla carta, un uomo di FdI e allo stesso tempo il "pupillo" della Lega.
Insomma, il centrodestra fa dietrofront e tutti i leader bocciano all'unisono il candidato per un semplice motivo: anche nel Lazio bisogna riproporre il modello vincente della Sicilia, ossia bisogna proporre un candidato convincente e capace di mettere d'accordo tutti i partiti in gioco, così da riuscire a competere (e vincere) contro M5S e Pd.
Eppure, Pirozzi non si lascia intimidire: «Io sono un uomo di pace, non voglio far litigare nessuno». E prosegue: «Nel mio logo c'è l'orma di uno scarpone che va avanti a destra, e per questo andrò avanti comunque - dice Pirozzi all'Ansa - Presenterò la mia squadra di assessori prima delle elezioni. Qui ci sono tanti terremotati, sia nelle periferie che nei piccoli Comuni. Si tratta di un mondo che non ha mai avuto una rappresentanza. Noi, dalla settimana prossima, il sabato e la domenica, ascolteremo le periferie: vogliamo partire da 100-150 famiglie che ci racconteranno le loro storie. Noi partiremo da questo percorso che guarda alle esigenze delle persone».

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